BLOOD TYPE – K. A. Linde, RECENSIONE

Cari lettori, ho letto Blood Type in pochissimo tempo. Sin dai tempi di Twilight, ho avuto una vera e propria passione per i vampiri. Esseri bellissimi, dalla forza smisurata ed immortali! 

Ci ritroviamo in un mondo dove una grave crisi finanziaria ha messo praticamente tutti in ginocchio, e i vampiri hanno approfittato di questa situazione per venire alla luce. 

Hanno tirato su un’azienda grazie alla quale gli umani bisognosi di lavoro possono andarci. Cosa fanno? Permettono ai vampiri di bere da loro in cambio di soldi. 

È questo che Reyna decide di fare. Lei e i suoi fratelli non se la passano molto bene e questo è l’unico lavoro che può svolgere. 

Certo, il fatto che abbia paura degli aghi non la aiuta proprio, ma dimostra una grande forza è un gran coraggio. Fino a quando non incontra Beckham, 

“ Voleva sembrare forte e sicura di se. Pronta a conquistare il mondo. Ma quando il suo Sponsor entro nella stanza, si ritirò terrorizzata.  Non si era mai sentita così piccola in vita sua.” 

Lui, dal canto suo, la guarda a malapena, prima di portarla a casa con se. Beckham è taciturno, sta sempre con il cellulare in mano e non parla con Reyna se non è strettamente necessario. 

Così si ritrova ad abitare in piena città, in un attico pieno di tecnologia all’avanguardia. 

Ma una questione in sospeso non le permette di rilassarsi. La questione del cibo. 

Lui non dice nulla, e lei prende il coraggio a quattro mani proponendosi, ma accade una cosa che Reyna non si aspettava 

“Lui l’aveva respinta. Completamente.” 

Ho riso tantissimo vedendo le due reazioni. Beckham che la tratta con sufficienza e lei che diventa Viola dalla rabbia! Certo, la vita di Reyna si ribalta completamente. 

Dal magazzino in cui abitava con i fratelli, si ritrova in un posto lussuoso, ma il fatto di non fare nulla tutto il giorno la infastidisce contro ogni dire. 

Si trova più volte in situazioni di pericolo, viene più volte salvata da Beckham e questo crea tra loro un legame, anche se lui non vuole accettarlo. 

“Penso tu voglia farmi credere che non sei buono. Perché se io non lo pensassi, allora potrei avvicinarmi a te. E tu sei terrorizzato dall’idea di far avvicinare qualcuno”. 

Più di una volta ho pensato: «Ma quando si decide a capire quello che prova?» Ma proprio sul più bello l’autrice ci spiazza con un finale a sorpresa! Giuro, ho lanciato il tablet in aria quando ho finito di leggere! 

Blood Type mi è piaciuto davvero, davvero tanto. La scrittura è fluida, il libro scorre molto velocemente, complice anche quella suspense che non ti permette di mollare il romanzo fino alla fine. 

Mi è piaciuto anche il fatto che sia ricco di dettagli anche dal punto di vista scientifico, si vede proprio che l’autrice si è informata parecchio prima di scrivere di sangue e gruppi sanguigni. 

Se volete sapere cosa mi ha fatto saltare in aria, non vi resta che leggere questo splendido romanzo!