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Titolo: GIRO DI VITE
 
Autore: Henry James
 
Casa Editrice: Nua Edizioni

Recensione

GIRO DI VITE – Henry James

Salve readers, oggi vi parlerò di una storia scritta da un grande autore del passato, Henry James e del suo libro Giro di vite.

Il racconto ci aveva tenuti intorno al fuoco, col fiato adeguatamente sospeso ma, salvo che per qualche comprensibile accenno al fatto che fosse raccapricciante – come era lecito aspettarsi da una strana storia narrata in una vecchia casa il pomeriggio della Vigilia –, nessuno aveva proferito parola al riguardo sino a quando qualcuno non aveva commentato che, a sua memoria, quella era l’unica circostanza in cui una prova del genere fosse toccata a un bambino.

La storia sembra tratta da uno di quei racconti che i ragazzini usano in campeggio attorno ad un falò per spaventare i loro compagni, il problema è che il linguaggio in cui è scritto e la trama complessa oggi lo rendono noioso. 

Sia chiaro, è scritto in modo impeccabile, ma in uno stile oggi in disuso, che nemmeno una persona della mia età apprezza più, se non nel fraseggio di una poesia. 

L’impostazione iniziale di Giro di vite è proprio quella di un racconto macabro da condividere con gli amici attorno a un fuoco, poi diventa una sorta di diario in cui l’istitutrice di due bambini racconta le stranezze in cui si trova suo malgrado coinvolta. 

In questo diario un intricato garbuglio di eventi rende incomprensibili i fatti, non si distingue, così come era nelle intenzioni dell’autore, cosa fosse realtà e cosa fosse fantasia, suggestione o presenza “demoniaca”.

«Se mi fossi trovato nei panni di colei che doveva prenderne il posto,» buttai lì, «avrei voluto sapere se accettare l’incarico avrebbe finito col…» 

«Mettere al repentaglio la vostra vita?» terminò Douglas al posto mio. «Anche lei voleva saperlo, ed ebbe modo di scoprirlo.

Domani ve lo svelerò. Nel frattempo, com’era ovvio, la prospettiva le sembrò piuttosto inquietante. 

Era giovane, inesperta e preoccupata: la attendevano pesanti responsabilità e poca compagnia, una vita molto solitaria. 

Esitò, si prese un paio di giorni per chiedere consiglio e valutare l’offerta, ma il salario che le era stato offerto superava di gran lunga le sue modeste aspettative e, al secondo colloquio, prese il coraggio a due mani e accettò.»

La signorina che si occupa dell’educazione dei due bambini, è costantemente messa alla prova dai suoi sensi, dai suoi occhi, dalla sua intelligenza e dai bambini stessi. 

Nulla in questo libro viene portato alla luce, nulla di quanto raccontato è stato spiegato, nessun evento è stato messo in chiaro.

In quel frangente, all’improvviso, mi resi conto che sulla sponda opposta del mar d’Azov avevamo un attento spettatore. 

Il modo in cui tale consapevolezza si insinuò in me fu la sensazione più strana del mondo… la più strana, certo, ad eccezione di quella ancor più strana a cui si mescolò. 

Mi ero seduta con un lavoro tra le mani – perché ricoprivo la parte di qualcosa che poteva stare seduta – sull’antico sedile di pietra che dominava lo stagno, e da quella posizione cominciai a percepire in lontananza, pur senza vederla direttamente, la presenza di una terza persona. 

I vecchi alberi e i folti cespugli proiettavano un’ombra ampia e gradevole, ma tutto intorno a me era soffuso del chiarore di quell’ora calda e tranquilla. 

Non c’era nessuna ambiguità; nessuna, se non altro, nella certezza che cominciò a prendere forma in me in relazione a ciò che avrei visto al di là del laghetto se avessi alzato gli occhi.

Neppure a libro concluso viene dato modo al lettore di capire come si siano realmente svolti i fatti. 

Detto questo, pur apprezzando il genio dell’autore, lo ritengo un libro lontano dai nostri tempi, nel quale non ho trovato suspence, ma che anzi ho trovato noioso, e che descrive come “spaventose” cose di cui oggi ridiamo apertamente. 

Giro di vite è sicuramente un esempio di bella scrittura, di stile impeccabile, ma non lo rileggerei una seconda volta. Io ho detto la mia, voi che farete? 

Buona lettura , Jenny.

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Trama

GIRO DI VITE – Henry James

«Non fidarti di ciò che vedi.»

Una giovane donna al suo primo lavoro.


Due piccoli orfani dall’aspetto angelico e dall’indole stranamente silenziosa di cui prendersi cura.


Una dimora isolata all’interno della quale si aggirano, minacciose, due presenze, forse i fantasmi di due vecchi servitori morti in circostanze misteriose che sembrano determinati ad attirare i bambini in un’oscura trappola, possedendo le loro menti e corrompendo le loro giovani anime innocenti.


Ma nella scrittura avvolgente e perturbante di Henry James nulla e ciò che sembra e il lettore, lentamente, sprofonda in un’oscura nube di dubbio e inquietudine.

GIRO DI VITE – Henry James
Buona lettura, Jenny.

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