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Titolo: I giorni della Chimera

Autore: Stefano Zoboli

Editore: Nua Edizioni

Genere: Distopico

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Recensione

I giorni della Chimera – Stefano Zoboli

Salve readers, oggi vi parlerò di una mia prima volta, ma non pensate a niente di sconcio, intendevo la mia prima volta alle prese con un romanzo distopico. 

Oggi vi parlerò de I giorni della Chimera di Stefano Zoboli edito per noi dalla Nua Edizioni, in uscita l’11marzo.

Di questo romanzo mi ha attratto la copertina, prima ancora di leggerne la trama, quegli occhi ferini che ti scrutano in attesa di un tuo movimento azzardato, il nero che li circonda a rendere tutto più cupo, spaventoso… Una copertina davvero di forte impatto.

Tu. Tu. Tu. La linea cadde interrompendo la conversazione.

Paxton non riuscì a trattenersi dal dare un pugno al cruscotto.

«Idioti!» È così che deve andare a finire? si chiese, mentre un brivido lo fece tremare: lui era lì, nel bel mezzo di un sabato sera, con la gente impegnata a svagarsi, ignara di quello che sarebbe accaduto nelle prossime ore.

Svoltò bruscamente a sinistra all’angolo con la Communipaw Ave facendo sbandare il posteriore. La valigetta di plastica arancione sul sedile del passeggero scivolò e urtò contro la portiera.

Paxton distolse lo sguardo dalla strada per un attimo e la riposizionò al centro del sedile.

Da qualche parte nella città, le luci di un intero quartiere si spensero. Qualche istante dopo, un secondo quartiere rimase al buio. Come un domino, tutta la città s’immerse nel nero assoluto della notte.

 

La trama mi ha fatto pensare a una similitudine col momento storico che stiamo vivendo a causa del Covid-19, da lì a decidere di leggerlo il passo è stato breve. Voi sapete cos’è un romanzo distopico? 

Io non lo sapevo, cioè sapevo cosa vuol dire distopico, ma non mi ero mai approcciata a questo termine in campo letterario e devo dire d’esserne rimasta affascinata. 

La scrittura di Stefano Zoboli la definirei “cangiante” cambia sfumatura a seconda della storia che sta raccontando in quel momento. Un attimo prima sembra cruda, impersonale, quello dopo esprime calore, amore, amicizia, poi passa alla paura, al terrore e a tanto altro ancora. 

Stefano Zoboli ha un modo di narrare le sue storie coinvolgente e ipnotico. All’inizio di I giorni della Chimera mi sembrava di non capirci nulla, ma man mano che andavo avanti, e il disegno dell’autore mi appariva più chiaro, ho potuto davvero apprezzarne la potenza. 

Normalmente a questo punto vi farei una panoramica sulla storia, ma in questo caso sarebbe troppo facile fare spoiler, perciò vi dirò solo che Jasper, è un uomo che ha cercato di sopire il suo dolore mettendosi a servizio degli ultimi, ma che quando ha capito che nel mondo che aveva lasciato qualcosa non andava, non ha esitato a mettersi in cammino per capire, per aiutare, per ritrovare chi aveva lasciato in quei luoghi. 

Quello che trova al suo arrivo è uno scenario apocalittico. Posso dirvi, che ciò che dovrà affrontare va al di là della sua, e della nostra, immaginazione.

Henry non capiva.

«Ci sono potenze come Cina e India che spingono per avere il nostro vaccino. Stanno vivendo una situazione… diciamo difficile. Considerata la loro concentrazione demografica, non mi stupisco che per loro sia tanto complesso contenere l’infezione.» 

Alzò gli occhi al cielo. 

«Troppa gente,» sospirò. «Non appena si è sparsa la notizia, altri Paesi hanno cominciato a martellarci chiedendo informazioni.» Webber si appoggiò allo schienale della poltrona, intrecciando le mani sul ventre. 

«È arrivato il nostro momento. Da anni siamo gli zimbelli di nazioni che fino a vent’anni fa vivevano nella povertà. Noi li abbiamo fatti diventare quelli che sono oggi:

vere potenze. Vi rendete conto che i nostri fondi monetari sono tenuti in piedi grazie a loro?» Fece una pausa osservando i presenti.

«Adesso possiamo riprenderci il nostro posto sull’Olimpo e tornare a essere il Paese che eravamo, il più forte in assoluto. Senza bisogno di far guerre, ma aiutando le popolazioni del mondo.» 

«Costringendoli a utilizzare il vostro antidoto,» concluse Paxton. «In che modo?» Il vicepresidente guardò il militare al suo fianco. «Il generale Troth vi presenterà l’Operazione Sanguisuga

 

Se della trama posso dirvi davvero poco, della forza narrativa dell’autore invece, voglio dirvi ancora qualcosa, Stefano Zoboli riesce ad amalgamare mille storie in un unico romanzo, rendendole tutte funzionali allo scopo, senza mai discostarsi del suo tema centrale, mantenendo un sottile filo conduttore che giustificasse tanti cambi di scenario, di personaggi ed eventi. 

Ne I giorni della Chimera vengono messe in risalto tante emozioni diverse, tanti tipi di amore diversi, da quello fra uomo e donna, a quello genitoriale, da quello fraterno di due amici di vecchia data, a quello cameratesco di un gruppo di persone che lotta unito per salvarsi la vita. 

Ad ogni emozione viene dato il suo spazio e la sua spiegazione; così come ad ogni ostacolo, fortuito o politico, che hanno dovuto affrontare.

«Potrebbe essere un’idea,» replicò Jasper. «Ma ho altri programmi.» Prese a illustrare l’espediente che aveva ideato per entrare nella roccaforte. 

Avrebbe preferito un altro modo se avesse avuto più tempo e, magari, maggiori risorse, ma questo era il meglio che fosse riuscito a escogitare. Quando ebbe finito, il professor McNichols aveva un’aria incredula. «Quando ti avevo paragonato a Ulisse non mi sbagliavo.

Astuto e coraggioso come lui, e anche pazzo. Il tuo piano assomiglia molto alla fuga dalla caverna dei Ciclopi, sebbene in senso inverso: non è pensato per uscire, ma per entrare nel covo del nemico.» «Non capisco cosa c’entri quella leggenda,» sbottò Kevin rivolto al professore.

«Jasper intende usare il sangue, come Ulisse usò il vino, per ammaliare, o meglio, attirare i Muti,» spiegò Monica. «E usarli come i montoni nel racconto, per sfondare la fortificazione della base.»

 

Ci sono stati momenti in cui la narrazione era estremamente tenera, altri in cui era dolosamente nostalgica, alcuni in cui era leggermente ironica e tanti in cui era spaventosamente devastante, perché gli scenari descritti rappresentano ciò che ognuno di noi teme. 

Non so quando troverò ancora il coraggio di leggere un romanzo distopico, ma di certo terrò gli occhi su questo autore che ha saputo conquistarmi con qualcosa di così lontano dalle mie solite letture, ora non mi resta che augurarvi: buona lettura, Jenny.

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Trama

I giorni della Chimera – Stefano Zoboli

Mentre dal sudest asiatico si diffondono le prime notizie di una nuova influenza, un improvviso blackout spegne il mondo intero e uno scienziato affronta il buio con una preziosa valigetta di campioni.

Qualche settimana prima, dall’Amazzonia devastata dall’intervento dell’uomo, un ignaro turista morso da una creatura misteriosa ha portato con sé un nuovo virus della rabbia. 

Gli sforzi degli scienziati per arginare il virus si scontrano con l’opportunismo politico e militare e l’avidità delle case farmaceutiche. 

Il vaccino che dovrebbe aiutare la popolazione produce effetti imprevisti.
Gruppi di persone cercano un modo per sopravvivere nel nuovo mondo in cui si sono ritrovati. 

Un ingegnere, Jasper, accompagnato da una bambina, cerca di superare il dolore del passato guidando i compagni con l’intelligenza pratica e l’amore.

Un uomo che si fa chiamare “il Maestro” governa i suoi seguaci con la cieca fede e la ferrea disciplina.

Chi prevarrà nella lotta tra due concezioni di vita così diverse? E chi è “l’uomo nuovo” che nascerà dagli sconvolgimenti della natura e della società?

I giorni della Chimera – Stefano Zoboli
Buona lettura, Jenny.

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