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DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Silvia Loreti

DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Silvia Loreti

Salve readers, oggi nel salotto di Recensioni Young Adult accogliamo un’autrice emergente, una giovane mamma che si destreggia tra il lavoro di maestra, la famiglia e la sua passione per la scrittura. Diamo il benvenuto all’autrice di Toronto in Love, Silvia Loreti.

Benvenuta Silvia, parlaci un po’ di te…

1)Oggi non sarò la sola a farti domande, si uniranno a me anche Monica, che ha scritto la recensione del libro, ed Eleonora. Ho letto il tuo libro per la prima volta mesi fa, quando il titolo non era ancora Toronto in Love, e da allora l’ho riletto una decina di volte mentre ne curavo l’editing. Conosco ogni sfumatura della storia, ricordo ogni scena a memoria, ma una cosa non la so: com’è nata la storia di Matilde e Drew? Cosa ti ha ispirato?

Una canzone: Pianeti di Ultimo, mentre guidavo per portare i bimbi e me stessa a scuola. Ho visualizzato questo ragazzo seduto in un bar mentre guarda la ragazza che ama non riconoscerlo, e decidere di aspettarla e fare qualsiasi cosa per riaverla.

2)So qualcosa della tua vita privata, ma non ti ho mai chiesto com’è nata la tua passione per la scrittura, vuoi raccontarcelo?

Ricordo chiaramente quando trovai la macchina da scrivere di mio padre in cantina. Rossa corallo, dentro una custodia anch’essa rossa e la scritta Olivetti. L’inchiostro c’era ancora. Presi a battere sui tasti con l’intenzione di vedere impresse le parole con cui costruivo le mie fantasie. Penso sempre a quel momento quando ripenso ai miei esordi. La sensazione di aver trovato il mio posto nel mondo.

3)Drew, è un ragazzo d’oro, il fidanzato perfetto che ogni mamma vorrebbe accanto alla propria figlia, è nato dalla tua fantasia o ti sei ispirata a qualcuno? Hai un prestavolto con cui identificarlo?

 Il mio Drew è un sogno, è vero. Mentre scrivevo di lui immaginavo Ultimo il cantante ( e dai Silvia quanto sei ripetitiva lo hai citato mille volte nel romanzo e ora ce lo proponi come prestavolto?!) e se rileggete bene bene la sua descrizione e ve ne renderete conto!   Drew è soprattutto sorridente, sornione, un po’ nerd, dalle battute facili con tanta voglia di affrontare la vita con un sorriso da condividere e in questo è come mio marito Gioel.

 

4)Matilde, inizialmente mi sembrava una bambolina stupida, una ragazza senza spina dorsale che ubbidiva a qualunque cosa, ma man mano che leggevo diventava sempre più chiaro il suo comportamento e la sua vera natura. C’è qualcosa di te in lei? Esiste una prestavolto con cui identificarla?

Ho riletto spesso i pensieri di Matilde quelli che scavano nel dolore della perdita, del senso di colpa, quelli che la fanno sentire piena di veleno. Frasi che ho scritto di getto, ascoltando una voce che ammetto essere una parte di me. Potete immaginare Matilde come Sara Sampaio, una modella con occhi bellissimi.

5)Non volendo fare spoiler sulla storia non posso farti troppe domande, ma vorrei sapere: scriverai la storia di qualcuno dei personaggi secondari di Toronto in Love?  Di chi?

Assolutamente sì. In #Toronto in love vengono citati spesso i coinquilini del nostro Drew, James e Lucas i quali avranno il loro spazio in due romanzi della Toronto series. Ma non solo non trascurerò nemmeno il personaggio di nonna Lavinia e il suo paese. Proprio da qui inizierà #Dreaming Toronto, in cui torneremo sui banchi del liceo per poi volare in Canada per  ritrovare Matilde, Drew, e gli altri.

6)Esiste un genere che non leggeresti mai e uno che non scriveresti per niente al mondo? Quali sono invece quelli che preferisci leggere e quali scrivere?

Gli horror, temo Stephen King come un bambino teme il buio e quindi sarei totalmente incapace di scriverlo! Mentre vi svelo il mio immenso amore per la lettura degli urban e paranormal fantasy infarciti di romance, amore e riflessioni psicologiche. La mia passione invece è scrivere  contemporary romance, romanzi in cui c’è un’evoluzione dei personaggi, una caratterizzazione forte, una trama non scontata. Una storia d’amore tra protagonisti dalle mille sfaccettature con cui empatizzare, sentirsi vicini.

7)Ognuno di noi ha un modo di scrivere, un genere preferito in cui si sente più a suo agio, ma quando si tratta di leggere non sempre valgono gli stessi gusti. Chi sono i tuoi autori preferiti da leggere e allo stile chi ti ispiri, invece, per scrivere?

Adoro lo stile di Elena Ferrante, adoro leggere ogni cosa che scrive. Mi conquista, mi fa perdere nelle immagini che crea, la sua voce mi colpisce, mi rapisce. Avere uno stile come il suo per me sarebbe raggiungere la vetta più alta.

8)Pensando al futuro, dove ti vedi tra cinque anni?

Alle prese con una figlia adolescente, con il figlio che detesterà fare i compiti, sempre con accanto l’amore della mia vita. E davanti al mio Mac a scrivere libri!

 

9) Monica vuole sapere: Ti identifichi in qualche personaggio?

Sinceramente con Drew. Teme che il suo amore non sia sufficiente, non sa come agire pianifica qualcosa e poi agisce di istinto e davanti alla sua Matilde perde la ragione ed è capace di ricominciare la sua vita da zero in un altro continente perché se non lo facesse sa che se ne pentirebbe a vita. Ma ufficialmente credo che chi mi conosce mi ritrova in Matilde, e forse sono io che non riesco a vederlo!

 

10)Continuerai a scrivere dei primi protagonisti, Matilde e Drew?

Li ritroveremo negli altri tre libri della serie, d’altronde sono due impiccioni che amano creare coppie, inevitabile ritrovarceli tra i piedi!

11)Progetti per il futuro?

 Riguardo la scrittura voglio continuare con gli altri tre libri della Toronto series!Ma ho anche in progress un romanzo che sarà una saga familiare con un personaggio principale che seguirò dalla nascita alla morte.

 

12) Cosa ti aspetti di lasciare a chi legge la tua storia?

Il desiderio di vivere un amore come quello tra Matilde e Drew, la sensazione che questo tipo di rapporto potrebbe essere vero, perché fatto di piccoli gesti, di risate, di lacrime amare affrontate insieme. Vorrei che venissero percepiti come due amici che non si vorrebbero lasciare andare.

13)Eleonora vuole sapere: Quando scrivi trai ispirazione da fatti accaduti o aspetti che la storia venga da te?

Cara Eleonora tutte le parti in cui la protagonista è totalmente imbranata sono fatti veri! Per esempio in #Toronto in love alla protagonista Matilde cade sul mignolo un’intera torre di libri in libreria. Ecco vorrei dirti che è inventato ma il ricordo del dolore provato mi suggerisce di no! Ma a parte questo la storia viene da me nei momenti più inaspettati, magari scatta per quel qualcosa che mi colpisce, una canzone, una foto, una parola che sento per caso.

 

14)Ti definiresti più una scrittrice o una lettrice accanita?

 Lettrice accanita, assolutamente e purtroppo per le finanze e gli spazi di casa mia che saranno presto invasi inevitabilmente. Amo il mio Kindle, ma il cartaceo è totalmente imbattibile! Per definirmi scrittrice dovrò acquisire un pò più di autostima e dovrò fare un bel pò di strada!

15)Iniziare a scrivere e decidere di pubblicare per qualcuno è come fare un salto nel buio. Come e quando hai iniziato a scrivere?

Ho iniziato a scrivere con l’intenzione di pubblicare più di un decennio fa. Prima di allora scrivevo brevi racconti, pensieri sparsi, storie. Ricordo ancora quando i professori leggevano i miei temi ad alta voce, sottolineavano di me qualcosa che io faticavo a percepire. Il ruolo della fantasia e della creatività per sentirmi me stessa. Non quella che avrei dovuto essere, ma ciò che  ero. Solo con il tempo ho preso coraggio di dare vita al mio primo romanzo, nato da un sogno vivido che ricordavo perfettamente e che voleva prendere vita nelle pagine che scrissi nel giro di qualche settimana.

16)Quali sono i tuoi titoli preferiti?

La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger, Le pagine della nostra vita di Nicholas Sparks (mio figlio non a caso si chiama Noah); Storia di un’amore straordinario di Carl-Johan Vallgren, Un altro giro di giostra di Tiziano Terzani.

17)La scrittura è di sicuro una tua passione, ma se non fossi diventata una scrittrice a quale altra grande passione ti saresti dedicata?

Alla lettura. Lo so, sono ripetitiva tutta ruota sui libri, ma niente mi attrae e mi completa come un buon libro sia che io lo legga sia che sia io a scriverlo. Per i libri ho passione: le librerie sono i miei posti preferiti, leggere le trame, studiare le copertine, sentire il bisogno di comprarli e leggerli il prima possibile e cercare poi di non bruciarlo troppo in fretta e poi arrivare all’ultima pagina come se si stesse perdendo un amico.

18)Secondo te, c’è differenza nella caratterizzazione di un personaggio maschile rispetto ad uno femminile? Quale?

Faccio fatica a generalizzare le persone, a metterle in delle categorie che mi rendo conto mi semplificherebbero la vita. Così anche i personaggi: c’è quello maschile e quello femminile e almeno inizialmente nella mia testa si formano alcuni appigli nella costruzione del suo pensiero e inevitabilmente rischio il cliché o la regola generica, poi cerco di sentire i suoi pensieri, le paure nascoste, il bambino nascosto. Ecco forse è quello che il personaggio maschile tende a mascherare di più, il bambino come fragilità come confronto da accogliere per crescere e superarsi.

 

19)Cosa diresti alla te adolescente?

Che le voglio bene e che andrà tutto bene, credo che siano le due cose che abbia bisogno di sentire. Ricordo che spesso avrei voluto cancellarmi e ridisegnarmi simile agli altri e non poterlo fare mi deprimeva tantissimo. Sentivo il futuro come un’ombra scura a cui non avrei potuto dare forma. Andrà tutto bene è stata la prima frase che ho pronunciato ad entrambi i miei bambini.

20)L’ultima domanda spetta a me, ho fatto a molte autrici questa domanda e trovo sempre molto divertente leggere le risposte. Come nascono le scene che racconti, hai un pensiero che sviluppi, i protagonisti bussano alla tua testa in cerca della tua attenzione o cosa?

Le scene mi perseguitano letteralmente anche ad occhi aperti mentre sto facendo mille altre cose. Ho scoperto che guidare ascoltando la musica apre le porte alla fantasia. Non è raro che appena tornata a casa mi metta a scrivere appunti su qualsiasi supporto per non dimenticare. La cosa invece molto fastidiosa e qui lo dico e qui lo ribadisco è che se pianifico qualcosa per bene con tanto di post-it, scalette, ecc puntualmente mi ritrovo a rileggere quello che butto giù di getto e, sorpresa, è successo altro rispetto a quello che avevo preventivato. Ho conversazioni irresistibili tra me e loro, quei personaggi che entrano a far parte della mia giornata e perfino della mia famiglia.  Conversazioni alle quali mio marito e i miei figli non si abitueranno mai e per le quali vengo presa in giro durante i pranzi in famiglia, sapete quelli allargati dove anche la vicina di casa della zia che ti ospita ti guarda pensando che i manicomi non li avrebbero dovuto chiudere?

Insomma a pensarci ora un po’ mi arrabbio e devo dare ragione a Pirandello…!

Siamo arrivate alla fine della nostra chiacchierata, è stato un piacere per noi ospitarti nel nostro salotto virtuale e ti invitiamo a tornare a trovarci col tuo prossimo lavoro, grazie mille per la tua disponibilità e arrivederci a presto da tutto lo staff di Recensioni Young Adult. Jenny Monica e Eleonora

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