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Ninfee nere - Michel Bussi, RECENSIONE

Titolo: Ninfee nere

Autore:  Michel Bussi

Editore: Edizioni e/o

Genere: Giallo

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TRAMA
Ninfee nere - Michel Bussi

A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. 

L’indagine dell’ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. 

La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. 

Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l’artista avrebbe dipinto prima di morire). 

Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.

L’intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. 

Un’indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. 

Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso.

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RECENSIONE

Ninfee nere - Michel Bussi

Bentornati sul nostro blog! Oggi voglio parlarvi di un libro giallo uscito da qualche anno, che mi ha stupita come pochi altri libri prima di lui. 

Un giallo, un mistero, una indagine che si svolge a Giverny, il paese di Monet. 

Un intrigo come pochi altri libri letti prima, una trama geniale e inaspettata. 

Dopo aver letto parecchi libri gialli, mi capita spesso, durante la lettura di un giallo, di intuire dove lo scrittore di turno voglia andare a parare o intuisco chi possa essere il colpevole della situazione. 

In questo caso posso dire di non aver capito NULLA fino a che Bussi mi ha delucidato con le sue parole i misteri di questo meraviglioso libro.

Tre donne sono le protagoniste attorno a cui si svolge tutto: Fanette, la bambina di 11 anni, Stephanie la giovane maestra del villaggio e la anziana signora che insieme al suo cane Neptune che abita in una torre e spia tutti gli abitanti del villaggio.

Avevo dimenticato quanto ero bella. Forse bisogna aspettare di essere un ‘ottantenne rinsecchita per avere il coraggio di dirselo

 

A  Giverny, paesino della Normandia in cui Claude Monet ha trascorso l’ultimo trentennio di vita dipingendo, in numerosi quadri, le ninfee dello stagno del suo giardino, un uomo viene trovato morto con il cranio spaccato e diverse ferite da coltello. 

Il commissario di zona indaga, ma l’omertà tra gli abitanti è forte…

Si tratta di una storia intensa, in fondo molto amara, triste, di sogni spezzati, di promesse non sbocciate, in ultima analisi per colpa di una forma soffocante, possessiva, malata d’amore: voler bene veramente a qualcuno significa anche avere il coraggio di accettare di lasciarlo andare, di lasciargli vivere fino in fondo le proprie aspirazioni, sperimentare i propri talenti nel mondo, non tenerlo in una gabbia, per quanto dorata, pur di non farlo andare via.

“Sai, Fanette, la vita si riduce a due o tre occasioni da non lasciarsi sfuggire. Te la giochi così, una vita! Niente di più.”

Tutti i personaggi sono ben studiati e inseriti nel contesto in modo maestrale trattando anche temi trasversali importanti. 

Una scrittura abile che permette di entrare in empatia con i personaggi, di investigare insieme all’ispettore Serenac e soprattutto non si vuole smettere di leggere.

Purtroppo data la natura del libro non posso e voglio dare troppi indizi sulla trama perché è talmente particolare che rischierei di spoilerare alla grande.

Posso dire che, a mio modesto parere, ho adorato la genialità di Michel Bussi. 

Alla fine tutto torna e si incastra, e la mia iniziale antipatia per la “strega” è diventata alla fine tenerezza e comprensione, perché non è giusto ingabbiare nessuno, la vita è una sola e amare a volte significa lasciare liberi.

Si tratta quindi di un giallo, ma secondo me è talmente bello e scritto bene che può piacere anche a chi non è amante del genere.

Non mi resta quindi che augurarvi una buona lettura

Simona

Ninfee nere - Michel Bussi
Buona lettura, Simona.

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