Solo per te – Melissa Foster, RECENSIONE

Ciao a tutti! 

Oggi voglio parlarvi del secondo volume della serie Sugar Lake di Melissa Foster: Solo per te.

Abbiamo già conosciuto alcuni dei personaggi che qui fanno da sfondo, ma ora è il momento di Bridgette e Bodhi.

Si tratta comunque di un romanzo autoconclusivo.

Bridgette è una mamma single, ha perso suo marito e ha uno splendido bambino di cinque anni.

Si è trasferita dopo la morte di suo marito e cresce suo figlio nella tranquilla cittadina accanto alle sue sorelle e ai suoi genitori.

Accanto alla sua casa da qualche tempo si è trasferito un uomo che ha attirato la sua attenzione. Si tratta di Bodhi e sta ristrutturando la casa.

Da quando è rimasta vedova nessun uomo ha mai suscitato il suo interesse.

Bodhi è un agente speciale che si occupa di missioni davvero pericolose, proprio per questo motivo sta alla larga da tutti, specialmente dalle donne. Non vuole legami con nessuno.

Di solito riesce a farlo tranquillamente, ma con la sua nuova vicina di casa, qualcosa va storto, come gli dimostra anche la sua amica.

 

«Che sta succedendo in quel tuo cervello testardo? Sei distratto da quando ti ho beccato a trastullarti con la bella ragazza della porta accanto.>>

Lui la guardò inespressivo. «Bridgette,» puntualizzò seccamente. «E sai che non mi ci stavo trastullando. Ha un bambino, santo Cielo, e per quanto ne so, è sposata. Per non parlare del fatto che sarà la vicina di casa di mia madre.»

Firmò il documento e si ficcò il cibo in bocca.

<«<Sai che io non sono così.>>

Shira incrociò le braccia e si mise a sedere più comoda, osservandolo con attenzione. «Hai ragione. Lo so, ed è per questo che te lo chiedo. È lei quella che ti distrae e ti fa fare pensieri sconci da quando ti sei stabilito in questa casa, vero?»

 

Durante una conversazione infatti Shira gli fa notare che nonostante stia facendo di tutto per tenerla lontana, Bridgette è sempre  nei suoi pensieri. Lo incoraggia quindi a viversi il presente fregandosene del futuro.

 

<<<<Hai finito?» chiese a Shira in tono severo.

Lei abbassò lo sguardo sul suo petto nudo e annuì. «Sì. Ma non torturare quella donna.

Mettiti una camicia prima di uscire. È un essere umano.»

Bodhi rise, prese la borsa di Shira e la accompagnò alla Jeep. «Magari mi piace torturarla.>> Non gli era sfuggito che lo sguardo di Shira non gli aveva fatto provare nulla, al contrario di quello di Bridgette.

<<Vorrei poterci credere. Il guaio è che ti conosco troppo bene. L’espressione che avevi la scorsa notte quando se n’è andata non era quella di un uomo a cui non importa niente. 

Più ostenti quei muscoli da rivista e più lei ti vorrà. Più ti vorrà e più tu ti chiuderai in te stesso. Pensi di proteggere te. O lei. O entrambi. Ma ti stai solo torturando, Bodhi.»

«Tu credi di conoscermi.»

 

Bodhi non riesce a concedersi nulla, ha paura di far soffrire quelli che gli stanno vicino se una missione dovesse andar male, così si priva della compagnia di chiunque non sia il suo cane o sua madre.

Ma proprio Dahlia, il suo cane e Louie, il figlio di Bridgette saranno l’ inconsapevole spinta che farà in modo che Bridgette e Bodhi si avvicinino.

<<Io… ehm…» Bridgette non riusciva a pensare, in presenza di quell’uomo così sensuale.

Lui ridacchiò e si avvicinò, sollevandole il mento con un dito, cosicché lei non ebbe altra scelta se non abbandonarsi a quel sorriso selvaggio ed eccitante.

«Scusa.» Lei scosse il capo, ma come attirato da una calamita, il suo sguardo s’incollò di nuovo al corpo di Bodhi. Ci volle tutta la sua concentrazione per costringersi a sollevare

lo sguardo e a far uscire la voce. «Grazie per la cena. Ti andrebbe di mangiarmi?»

Lui si strofinò una mano sul viso, e lei si rese conto di ciò che aveva detto.

<<Oh, merda! Di cenare. Ti andrebbe di cenare?

Con noi. Con me e Louie. Oh, Dio. Scusami.»

Si voltò per andarsene, e lui le afferrò il braccio, tirandola indietro. Il suo corpo irradiava un calore che colmò lo spazio fra loro.

<<Bridgette,» disse calmo, lo sguardo serio.

<<Respira.>>>

Lei inspirò profondamente, sentendo le guance che bruciavano.

«Brava bambina,» disse lui senza alcun accenno di paternalismo.

 

L’attrazione tra i due divamperà ma Bodhi ha una missione da compiere e la loro storia ha i giorni contati.

Riuscirà a lasciarsi andare? ad affezionarsi? Riusciranno ad accontentarsi del qui ed ora?

Ho letto questo libro intrigata dalla storia e non ne sono rimasta delusa.

Ho trepidato, aspettato, sperato insieme a loro.

Mi sono molto piaciuti i personaggi, davvero ben descritti e con mille sfaccettature.

La determinazione di Bodhi è qualcosa di fuori dal comune.

Ho adorato la cagnona e il piccolo Louie, insomma ho passato delle ore davvero piacevoli in loro compagnia e sicuramente è un libro che consiglio a chi crede che l’amore vero esiste sul serio.

Buona lettura.

Terry