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Ti va di giocare - Elisabeth Stone, RECENSIONE

Titolo: Ti va di giocare?

Autore: Elisabeth Stone

Genere: Commedia romantica

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TRAMA
Ti va di giocare? - Elisabeth Stone

Tra chi sostiene che scrivere una lista degli obiettivi da raggiungere nella vita non sia una cosa stupida, c’è Allison Wilson.

Peccato però che a 34 anni suonati, non sia riuscita a spuntarne neppure uno.

Ma il futuro è imprevedibile e l’esistenza di Allison di solito cauta e avara di emozioni, è destinata a cambiare quando Alex, il ragazzo dei sogni, decide di chiederla in sposa.

Rimasta senza un becco di un quattrino, con il grande desiderio di organizzare un matrimonio da favola, accetterà di partecipare ad una losca competizione in cui avrà come sfidante Mister Lucifero, l’odiato ex fidanzato.

Tra sfide sul filo del rasoio, inseguimenti e continue figuracce, riuscirà Allison a completare la sua lista e a non soccombere nella rete di Lucifero?

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RECENSIONE

Ti va di giocare? - Elisabeth Stone

Salve readers, oggi vi parlo di un libro uscito il 12 dicembre scorso, in genere impiego molto poco per leggere e recensire una storia, ma questa volta a causa di vari imprevisti ho impiegato parecchio e non l’ho recensito subito. 

La settimana scorsa ho avuto un altro “imprevisto” e avevo bisogno di qualcosa che mi tirasse su; perciò, ho riletto Ti va di giocare? Di Elisabeth Stone.

Avevo già potuto apprezzare la scrittura della Stone nella Resilience Series e con questa commedia romantica non ha fatto altro che confermarmi la sua bravura.

Ti va di giocare? È un libro che mi ha fatto ridere come pochi, mi ha fatto arrabbiare, mi ha emozionato e perfino commosso, Allison è una protagonista perfetta, Mister Lucifero un coprotagonista stupendo, ma anche i personaggi secondari sono assolutamente perfetti nei loro ruoli e nel modo in cui sono delineati.

Allison è una pasticciona a cui ne capita sempre una, è buffa, appassionata e forte nelle sue fragilità.

«Mi scusi ma credo che ci sia un errore» sorrisi mentre una coppia mi fissava con aria incredula.

«Io l’ho pagata questa bottiglia».

«Oh sì, quella l’ha pagata» fece il vigilante studiando lo scontrino che gli avevo allungato, e questa volta non sembrava per nulla impressionato dal mio elegante aspetto.

«Ma cosa mi dice della barretta di cioccolata che le vedo spuntare dalla tasca?» «Come? Ma io non la mangio la…» abbassai lo sguardo e quando vidi lo snack fuoriuscire dalla tasca del mio cappotto, con ogni probabilità il mio sguardo strafottente andò a farsi benedire.

«Cioccolata!» mormorai incredulo. Come c’era finita quella barretta nel mio cappotto?

Ti va di giocare? È ben scritto, lo stile della Stone è perfettamente riconoscibile, il fraseggio pulito, ironico a volte sarcastico e deliziosamente spicy, la narrazione col doppio pov alternato permette di comprendere a pieno entrambi i protagonisti.

Logan mi raggiunse. Un sorriso a trentadue denti sulle labbra. «Meglio tu che loro» mormorò mentre in basso la gente gridava: «Due… uno…»

 Uno scoppio nel cielo e migliaia di scintille dorate e blu illuminarono la notte come se fosse pieno giorno. Eccitata come non mai, gridai nella notte. Ce l’avevo fatta. Avevo preso il puntale. Avevo vinto. Per una volta ero riuscita a raggiungere un obiettivo. Per una volta ero io quella che gli altri avrebbero ammirato. Logan salì un altro paio di rami, affiancandomi.

Quei suoi diabolici occhi chiari brillarono nella notte come due meravigliose stelle. Faceva male guardarlo in faccia, faceva male anche solo guardare quel suo sorriso fiero. Sì, perché lui, in quell’istante era fiero di me e di colpo mi ricordò come mi guardava in passato.

Mister Lucifero è un protagonista particolare, inizialmente mi sembrava il classico maschio coi soldi strafottente e arrogante, ma man mano che il romanzo si sviluppava ho cambiato idea su di lui, sotto la patina si nasconde un uomo tutt’altro che superficiale.

Disperata mi portai le mani tra i capelli. «Dio Logan, se la nonna lo dice a Jenna o alla mamma.

Io…» Non volli più ascoltarlo, a passo svelto raggiunsi l’auto. Stavo per infilare la chiave nello sportello, quando lui mi voltò con dolcezza. Sentii la sua mano posarsi sulla mia guancia ma io ero troppo distratta e furiosa per godere di quel contatto.

 «Senti Lissy, io non voglio scusarmi. Anzi, non me ne frega un cazzo che tua nonna ci abbia visti. Questi due giorni con te sono stati i più belli dei miei ultimi tempi. E…»

«Logan, no… ti prego» sussurrai sperando che si fermasse. Perché non riuscivo mai ad essere felice?

Se devo trovare un difetto a Ti va di giocare? Direi che per il mio gusto personale la storia è un pochino lenta, io preferisco ritmi più incalzanti, ma è davvero voler cercare il pelo nell’uovo.

Della trama non vi dirò nulla, sarei costretta a farvi spoiler e non voglio; vi dirò invece che se amate le storie leggere e divertenti, questa è sicuramente quella giusta per voi. Ti va di giocare? È sicuramente un libro che vi consiglio di non far mancare nella vostra libreria, buona lettura, Jenny.

Ti va di giocare? - Elisabeth Stone
Buona lettura, Jenny.

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