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Recensione: L'ultima estate con te - Karen Swan

Titolo: L’ultima estate con te

Autrice: Karen Swan

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Genere: Romanzo rosa storico

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TRAMA

The Last Summer.
Un’isola piena di segreti.
Una storia d’amore indimenticabile.

Scozia, 1930. Effie Gillies è uno spirito libero. Sull’isola del remoto arcipelago di Saint Kilda, dove è nata e cresciuta, la sua personalità esuberante è una delle attrazioni locali. Il giorno in cui arriva in visita il giovane lord Sholto, erede del conte di Dumfries, Effie lo accompagna per un tour dei luoghi che le sono familiari e che ama. 

Nei pochi giorni che trascorrono insieme, tra panorami mozzafiato e scogliere a picco sul mare, tra loro scatta una scintilla impossibile da ignorare. Ma una furiosa tempesta sta per abbattersi sull’isola, soffocando sul nascere ogni timida speranza. Come se non bastasse, gli isolani vengono evacuati e lasciano le loro case. Effie ha il cuore lacerato, e persino ricevere una proposta di lavoro per ricominciare una nuova vita sulla terraferma non ha l’effetto sperato: le differenze con lord Sholto, fuori dall’isola, sembrano insormontabili. Due caratteri opposti che vengono da mondi così diversi riusciranno a trovare la strada per conquistare un lieto fine?

RECENSIONE

Salve readers, oggi vi parlerò del nuovo libro di Karen Swan: L’ultima estate con te, edito per noi dalla Newton Compton Editori, che ringrazio per la copia in anteprima.

L’ultima estate con te, è una storia ambientata in un isoletta della Scozia del 1930, un posto isolato dove vivono solo 36 persone e dove il progresso non sembra voler arrivare. In quel posto così fuori dal mondo vive una ragazza, Effie, che nonostante la sua giovane età e il suo genere, si fa cargo di portare avanti la famiglia, composta ormai solo da lei e suo padre, anche se i lavori che deve fare, a quei tempi, erano ad esclusivo appannaggio maschile. Agli uomini del villaggio la cosa non va a genio, ma suo padre è infermo e lei è l’unica che può lavorare al suo posto.

«Sì, potrebbero, come fanno per le vedove e Old Fin. Ma perché dovremmo affidarci alla carità se io sono giovane e forte? Dovremmo tendere la mano solo perché sono femmina e non maschio?».

Negli occhi le scintillava la ribellione. «È un modo di pensare molto moderno, soprattutto in una comunità come questa. Come l’hanno accolto gli uomini?», volle sapere il conte.

«Non molto bene. La tradizione è molto radicata, ma mi tollerano perché non hanno altra scelta. Pur avendo pregiudizi sul fatto che una ragazza svolga mansioni da uomo, non ci sono abbastanza uomini per fare tutto senza di me. Ho dimostrato che sono in grado di farlo e loro hanno bisogno di me, anche se non va loro a genio».

Lei parlava e il conte giovane le sorrideva.

Per la persona che sono lèggere cose del genere non è cosa facile, il solo fatto che dovesse chiedere il permesso per poter mantenere il padre mi manda in bestia, ma aldilà di questo, per quanto io ci provi, il genere storico non fa proprio per me, purtroppo per quanto sia scritto davvero bene, il non riuscire ad immedesimarmi nei protagonisti, avere opinioni assolutamente discordanti con quelle ritenute corrette in quel tempo, fa di questi libri un genere troppo lontano dalla mia confort zone.

A un centinaio di metri di distanza si scorgeva un’altra casetta bianca, e un’altra poco distante. Forse questa era considerata vicinanza, sulla terraferma, ma per chi proveniva da un villaggio in cui l’intera strada principale non superava i cento metri, con le casette tutte serrate una accanto all’altra, simili a guardiani segnati dalle intemperie, con gli abitanti che entravano e uscivano dalle case di tutti, come sule che si tuffano per catturare il pesce… Il loro villaggio era davvero un’infilata di stanze adiacenti. Qui, invece, c’era spazio, intervalli, strade, alberi.

Per quanto lontano dal mio genere preferito però, devo riconoscere il potenziale di L’ultima estate con te, perché la nostra eroina non solo non si conforma col pensiero di quel periodo, ma dimostra in più di un’occasione di poter fare tutto quello che fanno gli uomini e in alcune occasioni di poterlo fare meglio di loro.

Nella vita semplice e routinaria dell’isola le uniche novità sono rappresentate dai turisti che di tanto in tanto sbarcano in visita al loro villaggio, ed è così che un giorno arrivò Lord Sholto, un giovane dell’alta aristocrazia scozzese, che rimane molto colpito dalle abilità di Effie, che ai suoi occhi sono qualcosa di straordinario.

«Quindi non possiamo neppure essere amici?».

Strinse più forte il volante, lanciandole un’altra occhiata furiosa. «Mi pare proprio che non dobbiamo preoccuparci della tua mancanza di amici».

Lei si fece seria. «Non capisco…».

«Mi sembri in ottimi rapporti con Felton».

Cosa? Non poteva credere alle sue orecchie. «Ma… gli ho parlato solo pochissime volte!».

«E quindi?». Pochissime volte potevano bastare. Non era andata così anche per loro? Un solo sguardo, in realtà. Un sorriso.

Le scoccò un’occhiata, e questa volta nei suoi occhi c’era ben altro. Non era affatto gelido, si accorse. Ribolliva, era pieno di fuoco. Ma di cosa? Di collera?

L’ultima estate con te, non mostra solo il coraggio e la forza d’animo di Effie, mostra anche come le persone più abbienti e istruite facessero pesare il loro status al di sopra di quelle più povere e meno istruite per i propri interessi, cosa che in realtà accade ancora oggi.

Questo libro è allo stesso tempo un romanzo rosa, un thriller, un age-gap, parla di abuso, di amore impossibile, di vita migliore, di accettazione, di differenze sociali, di paura e di amicizia.

Lo stile in cui la Swan ha raccontato questa storia è ricercato e attento ai particolari storici e alle immagini narrative, nel complesso un libro molto ben ideato e scritto, che se siete amanti del genere, vi consiglio di sicuro di non farvi scappare, Buona lettura, Jenny.

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