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Recensione: Rebel Heart. Cuore ribelle - LK Farlow

Titolo: Rebel Heart. Cuore ribelle 

Autrice: LK Farlow

Casa Editrice: Triskell Edizioni

Genere: Contemporaneo

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TRAMA

Lei vuole vederlo perdere la testa e lui è convinto che le serva una bussola morale.

Quando AJ Adams viene costretta a fare da tutor a Brock Larson, può solo chiedersi cosa abbia fatto per meritarsi una punizione così tremenda. Lui è il classico bravo ragazzo americano… e un vero e proprio leccaculo. È il figlio ideale, lo studente modello e, stando a quel che si dice, di gran lunga il miglior giocatore di golf che l’università abbia mai visto. Ma per favore… se è così perfetto, allora perché gli serve una tutor?

 

Mentre i suoi voti in Letteratura inglese colano a picco, Brock è consapevole di aver bisogno di aiuto. Ma, quando incontra la sua tutor, non riesce a credere alla sua fortuna sfacciata. Abby Jane non somiglia più alla migliore amica d’infanzia con cui giocava a nascondino. No, ora ha un bel caratterino, capelli rosa e tatuaggi. Oh, e per di più lo detesta.

 

Brock e AJ non potrebbero essere più diversi, ma è troppo semplice farsi la guerra. Quando sono costretti a passare più tempo insieme, il muro che avevano eretto tra loro inizia a cedere e i due capiscono di avere in comune più di quanto sembri.

 

Odio. Desiderio. Amore. È facile confonderli quando non si vogliono ammettere i propri sentimenti, e tutti sanno che non è possibile tenere a bada un cuore ribelle.

RECENSIONE

Grazie alla Triskell Edizioni ho avuto modo di leggere in anteprima il libro Cuore ribelle dell’autrice LK Farlow.

Trama molto avvincente devo dire purtroppo che per me  non è stata sviluppata al meglio.

 Aj, diminutivo di Abby Jane, si ritrova costretta a dover fare da tutor ad un atleta a causa di una richiesta fatta dalla sua professoressa, così da poter ottenere una lettera di raccomandazione per ottenere il tirocinio in un programma no profit di alfabetizzazione infantile a cui Aj tiene moltissimo.

Il problema è che Brock non è un semplice atleta ma “Brock Coglione Larson”.

Colui con cui un tempo ha condiviso ogni minuto del suo tempo fino all’inizio delle scuole medie, poi Brock è diventato popolare e lei l’emarginata.

 Abby Jane proviene da una famiglia benestante come Brock ma non ha nulla in comune con i suoi genitori, lei infatti rappresenta la voce fuori dal coro.

Capelli color zucchero filato e tanti tatuaggi da cattiva ragazza, sempre con il No sulla punta della lingua e un atteggiamento menefreghista e ribelle, proprio per questo motivo non ha rapporti con i suoi genitori.

Tutto l’opposto di Brock, bravissimo giocatore di golf, che ha sempre seguito le regole tanto da avere un atteggiamento passivo quando entra in contatto con i suoi genitori, il padre è una presenza ingombrante, controlla ogni sua piccola mossa dal golf, alle lezioni e alle ragazze come se la vita di Brock fosse controllata proprio dal padre.

Le prime lezioni sono quasi un disastro, tra battute e pillole di nozioni ma una sera in discoteca qualcosa cambia per poi stravolgersi del tutto durante un pomeriggio.

Succede tutto troppo velocemente, dall’odio si passa all’amore in poche pagine.

 

È stato anche il giorno in cui ho capito di aver perso la testa per lui e di esserne innamorata. Solo che da quel momento lui ha iniziato a essere strano e sfuggente.

 

Essendo quasi agli antipodi, Aj e Brock si trovano ad affrontare problemi e sfide a causa del padre di Brock che si rivela essere un bastardo manipolatore senza cuore. E’ grazie all’intervento di sua madre che Brock spezza questo legame tossico e capisce di dover lottare per  Aj.

 

Lei è ciò che dà colore al mio mondo e questa volta non ho intenzione di lasciarla andare. Lotterò per lei – per noi – quanto necessario. Fino alla morte. Abby Jane è il mio destino e non mi arrenderò finché non capirà quello che io già so.

 

Il libro è scritto in prima persona, pov alternato, questo per me è un dettaglio molto importante perché grazie al doppio pov abbiamo una visione molto più ampia della situazione così come dei sentimenti provati.

Solo che non sono riuscita ad empatizzare con loro.

La loro struttura non risulta ben definita anzi ci sono alcune domande che rimangono senza risposta così come la velocità degli eventi non rende la trama credibile.

Sicuramente è una bella lettura leggera, scorrevole e piacevole ma manca qualcosa.

Ora vi lascio con un’ultima citazione:

 

«Ti amo, non fermarti.»

«Mai, Abs, mai.» Sono sincero. Non smetterò mai di farla stare bene, non la toglierò mai dal primo posto nella lista delle mie priorità. Non smetterò mai di amarla e non me la lascerò mai più scappare.

 

 A presto.

 Federica F.

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