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Recensione: Lost Hills - Lee Goldberg

Titolo: Lost Hills 

Autrice: Lee Goldbergs

Casa Editrice: Hope Edizioni

Genere: thriller/poliziesco

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TRAMA

Quando l’agente Eve Ronin arresta una star del cinema per comportamento violento, è determinata solo a svolgere il suo dovere, anche se è fuori servizio.

Complice un video girato a sua insaputa e diventato virale, Eve si ritrova all’improvviso a essere una popolarissima eroina. Un regalo inaspettato per il Dipartimento dello Sceriffo che sta affrontando uno scandalo.

Eve viene quindi promossa a detective, la più giovane donna della Omicidi nella storia del dipartimento.

Con ancora molto da imparare e mal tollerata dai colleghi, dovrà dimostrare di meritare il suo nuovo distintivo. L’occasione le si presenta quando, con il suo partner oramai prossimo alla pensione, si ritrova a indagare su una scena del crimine nella quale ogni indizio grida “omicidio plurimo”, pur in mancanza di cadaveri.



Eve dovrà quindi affidarsi al suo istinto e alla sua tenacia per trovare i corpi e catturare il feroce assassino, il tutto lottando contro le proprie insicurezze e le crescenti pressioni dei media, dei suoi capi e della famiglia delle vittime. Determinata a dimostrare il suo valore, Eve rischierà ogni cosa, pur di riuscire in un’impresa che potrebbe decretare la sua fine.

 

RECENSIONE

Bentrovati a tutti cari Readers,iniziamo questo anno nuovo con un bel thriller/poliziesco: Lost hill di Lee Goldbergd edito da Hope Edizioni. 

Questo libro ci terrà con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Primo volume di una serie in cui vedremo protagonista l’agente Eve Ronin. 

E’ appena stata promossa grazie ad un grosso colpo di fortuna: il dipartimento passava un brutto periodo in quanto a immagine pubblica  quando Eve ha arrestato una star del cinema in una situazione in cui si è guadagnata il soprannome di Pungo Mortale. L’accaduto è stato filmato da un telefonino ed il video è diventato virale in brevissimo tempo. Quello che ci voleva per risollevare l’immagine della polizia locale!

Ovviamente non è una situazione ben vista dai nuovi colleghi, quindi dovrà impegnarsi ancor di più per dimostrare il suo valore.

Qui sono morte delle persone. “Credi che sia lui il responsabile?” chiese Eve.

“I gentiluomini di solito lo sono sempre”

 

Avrà modo di dimostrare le sue capacità molto presto. Si troverà infatti a investigare su un caso molto particolare: la scena del crimine urla omicidio efferato da ogni punto la si guardi, ma mancano i corpi.

All’improvviso, per la prima volta da quando aveva iniziato le indagini, si sentì attanagliare dal panico. Era la paura del fallimento e di quello che avrebbe comportato.

La sua promozione alla Rapine-Omicidi sarebbe stata per sempre condannata come un’irresponsabile e disastrosa trovata pubblicitaria che, alla fine, aveva smascherato la sua incompetenza, assieme al disperato tentativo dello sceriffo di spostare l’attenzione lontano dagli scandali del Dipartimento.

Non avevo mai letto nulla di Lee Golberg prima di Lost Hill e devo dire che ho trovato la lettura interessante. Non è il miglior thriller/giallo letto fino ad oggi ma ha i suoi perché.

La trama è interessante, non banale né scopiazzata da altri libri (cosa niente affatto scontata). Mi piace la piega che ha preso la trama e il colpo di scena finale inaspettato e molto rocambolesco.

Mi sono piaciuti molto anche i personaggi di Eve e del suo collega Duncan, poliziotto senior ormai prossimo alla pensione, che in questo volume fa quasi da sfondo alla storia ma, secondo me, potremmo ritrovarlo in maggior rilievo in futuro.

Il ritmo della storia è buono, parte più lentamente per poi correre man mano che ci avviciniamo alla fine, e la scrittura è scorrevole e piacevole.

Insomma una lettura che mi sento di consigliare assolutamente, recuperatelo intanto che aspettiamo il seguito della serie.

Buona lettura.

Simona

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