Condividi sui Social
Recensione: Unguarded. Abbassare la guardia - Jay Hogan

Titolo: Unguarded. Abbassare la guardia 

Autrice: 

Casa Editrice: Triskell Edizioni

Genere: Male to male Contemporary romance

Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?

La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornata.

TRAMA

Sono fuggito da Boston e da quel bastardo traditore del mio ex con trecento dollari e un lucidalabbra in tasca. Svegliarmi il giorno successivo a Burlington, nel Vermont, con la schiena bloccata e il culo gelato non era esattamente nei piani. Piani che in realtà neanche avevo. La mia vita è fatta così. Tre ore dopo mi sono trovato assunto come assistente temporaneo nella clinica veterinaria e toelettatura locale, un fatto piuttosto impressionante visto che non so niente di animali e ancor meno di toelettatura. Ma una cosa la so: sono cotto dello svampito, attraente veterinario per cui lavoro. La mia vita è un casino. L’ultima cosa di cui ho bisogno è un’altra relazione. Emmett è proprio il mio tipo, ma non ha mai dichiarato pubblicamente il suo interesse per gli uomini. È sopraffatto dal lavoro, dal doversi occupare di suo figlio e dal tipo di vita domestica che non avrei mai pensato di volere. Dovrei andarmene. Ma Emmett crede in me, e potrei iniziare a farlo anche io. Per quanto diversi, è possibile che siamo proprio ciò di cui abbiamo reciprocamente bisogno?

RECENSIONE

Salve readers, oggi torniamo a Burlington, in Vermont, dove ci attende il decimo volume della Serie Vino & Veritas: Unguarded (Abbassare la guardia) di Jay Hogan, edito da Triskell Edizioni che ringrazio per la copia omaggio e per la possibilità di leggere in anteprima i suoi libri.

Ho letto Unguarded subito dopo il nono volume perchè, per quanto ogni storia raccontata in questa serie sia autoconclusiva, il filone di questi libri crea dipendenza: sono uno più bello e più toccante dell’altro.

In questo caso parliamo di Tai, un ragazzo senza arte nè parte, che passa da un amore sbagliato all’altro fino a trasferirsi a Boston con quello che crede il suo grande amore, ma ovviamente nemmeno lui era quello giusto e Tai lo scopre nel peggiore dei modi. Grazie a questo inconveniente guida fino in Vermont e lì avrà nuove opportunità di vita.

Chi mai diceva cose simili? I bisessuali non dichiarati, stupidi, in astinenza da sesso, in preda a un colpo di fulmine, ecco chi.

Ma accidenti, quel tipo era uno spettacolo. Come un papavero in un campo di grano, ma un papavero con le spine. Languidi occhi scuri, un viso olivastro, un sorriso impertinente sotto lucidi capelli neri lunghi e arruffati come se avesse dormito male. E labbra scintillanti di lucidalabbra. Volevo sapere come sarebbero state sulle mie, o avvolte intorno al… no. Non lo volevo. O meglio, non avrei dovuto.

E poi c’era quell’accenno di rete rosa sotto la giacca di pelle. Così sexy, insieme a quelle cosce sensuali sotto il cuoio dei pantaloni, che non chiedevano altro che una mano a scivolarvi sopra fino a chiudersi sulla curva di quello che, ne ero certo, era un culo da sogno. Era bastato uno sguardo perché raggiungesse il luogo che tenevo blindato e ne facesse saltare la porta. Per qualche motivo, mi era sembrato interessato a sua volta, e io ero abbastanza ridicolo da sentirmene lusingato.

L’altro protagonista è Emmett, padre di un bimbo di dieci anni, Leo, vedovo da quattro anni e consapevole da sempre di essere bisessuale, ma mai dichiarato. La sua vita ruota intorno al suo bambino e alla clinica veterinaria, ma quando Tai fa la sua comparsa il suo mondo tranquillo si capovolge e in lui scatta qualcosa.

Tai è un bel giovane che veste in modo appariscente e sexy, porta i capelli lunghi e si trucca. Ha subito bullismo da adolescente e non si è mai sentito all’altezza degli standard familiari, ha permesso che un egoista, narcisista con manie di controllo decidesse per lui cosa poteva e cosa non poteva fare, chi poteva vedere, se poteva lavorare. Quando ha conosciuto Emmett voleva solo lavorare per lui, ma al cuore non si commanda e stargli lontano diventava sempre più difficile.

«Vuoi che faccia cosa?» Gli occhi mi schizzarono fuori dalle orbite, perché era impossibile che avessi capito bene.

Le pallide orecchie di Emmett si tinsero di un rosa adorabile. «Pensavamo che potesse farti piacere venire con noi in gita sabato, per vedere un po’ di Burlington.»

Oddio, avevo sentito giusto. «Con voi intendi tu e Leo?» Stavamo confabulando dietro il bancone della reception.

«Sì.» Emmett, imbarazzato in modo irresistibile, spostò una pila di carte. Lo fissai a bocca aperta, perché di certo stava scherzando. Noi tre avevamo appena pranzato insieme alla scrivania di Emmett, per cortesia di Ivy: panini dal bar all’angolo. E per quanto lei avesse cercato di minimizzare, sapevo che quella gentilezza era pensata per me.

Che branco di furbetti. Ma il mio cuore si gonfiò comunque al pensiero  che gli importasse abbastanza di me da prendersi quel disturbo, e per il sollievo di aver riempito la pancia senza intaccare le mie magre finanze.

 Anche per Emmett le cose non erano facili, nessuno sapeva del suo orientamento sessuale, sua madre non lo avrebbe mai accettato, suo figlio era troppo piccolo, non avrebbe capito, insomma, le prospettive non erano molto rosee, ma non riusciva a togliersi il sorriso di Tai dalla testa, poi l’ex narcisista fece la sua comparsa e provocò un terremoto.

Si mordicchiò nervosamente il labbro. «So che significa qualcosa. E serve che ti risponda?» Sbatté piano le palpebre e prese fiato. «Ma questo non cambia il fatto che non rimarrò. Rende solo più imperativo fermarsi a riflettere.»

«Giusto.» Annuii con fare saggio e mi misi a cavalcioni su di lui. «Ottima osservazione. Molto… sensato da parte tua.»

«Beh, lo immaginavo.» Mi guardò con diffidenza.

«Ah-ha.» Gli strinsi la mascella e fissai quegli occhi tormentati. «Naturalmente c’è un’altra opzione sensata.»

«Perché penso che non lo sarà affatto?» Inarcò un sopracciglio. «Allora vai avanti. Dimmi.»

Trassi un respiro profondo, perché era arrivato il momento. La mia ultima possibilità di andarmene.

Lui aspettò, gli occhi fissi nei miei come se sapesse.

Espirai e gli aprii il mio cuore. «L’opzione numero due è quella in cui non te vai tra quattro giorni o una settimana o quando vuoi. L’opzione numero due è quella in cui ti fermi per un po’. Quella in cui ci conosceremo, usciremo un po’ insieme, con discrezione, ovviamente…»

«Cioè, dovrei diventare il tuo piccolo sporco segreto?»

Potrei raccontarvi mille cose, ma vi dirò solo che la rinascita di Tai, il percorso di accettazione di Emmett, la vicinanza di Ivy e di tutti i personaggi secondari che avevamo già incontrato nei libri precedenti, rendono Unguarded un libro che non potete farvi sfuggire, perchè il caleidoscopio di emozioni che trasudano da questo racconto meritano di essere lette. In questo la narrazione in prima persona a pov alternati aiuta tantissimo, concedendoci ogni sfumatura dei sentimenti e dei tormenti di questi ragazzi, la scrittura è scorrevole, coerente con la caratterizzazione dei personaggi, dolce e deliziosamente hot. Detto questo, vi auguro buona lettura, Jenny.

Ringraziamo di cuore a tutti quelli che continueranno a sostenerci seguendoci e per chi farà una piccola donazione! Grazie di cuore!