Titolo: Deadly Sins. Pride
Autrice: Raffa S.
Genere: Dark Romance
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TRAMA
Reed Bedlam, affascinante e diabolico, è il primogenito dei sette ragazzi adottati da Lucifer, il misterioso e potente capo del noto peccaminoso club di Las Vegas: il Deadly Sins. Ogni ragazzo rappresenta uno dei sette vizi capitali e Reed, con la sua personalità dominante, incarna la superbia.
Il club di Lucifer è una sede esclusiva, rinomata per il suo fascino oscuro e la sua atmosfera seducente. Reed è al timone e sarà il suo erede.
Quando Victoria, una brillante e determinata organizzatrice di eventi privati, si presenta al Deadly Sins con la proposta di realizzare una grande festa in occasione del diciottesimo anniversario del club, Reed appare subito sospettoso. Convinto che Victoria sia solo una ragazza troppo eccentrica e con le idee molto lontane da quelle che rispecchiano il club, cerca di sabotare i suoi piani, mettendole i bastoni tra le ruote in ogni modo possibile.
Ma strani eventi e segreti si intrecciano tra le stanze oscure del club, che viene considerato una delle porte dell’inferno.
RECENSIONE
Ciao a tutti amanti della lettura,
questo primo libro Pride della serie Deadly Sins mi è piaciuto molto e mi ha conquistato tanto da leggere subito il secondo e ad attendere con trepidazione le future uscite. Si tratta infatti di una serie di libri, uno per ogni fratello Bedlam che incarnano ciascuno un vizio capitale : Reed , Wolfe, Axel, Drake, Blade, Damon e Gunner. Qui incontriamo il più grande anche in ordine di comando e cioè Reed Bedlam , la superbia fatta persona. Primo dei sette fratelli adottati da Lucifer il capo del locale Deadly Sins e della malavita di Las Vegas, che rimane sempre nell’ombra del suo attico quasi come fosse un’entità demoniaca tanto famosa e famigerata da sembrare leggenda più che realtà. “È l’enigmatico capo del Deadly Sins, avvolto da un alone di mistero e oscurità. La sua vera identità e la sua storia sono avvolti nel segreto. Solo voci e speculazioni circolano sul suo conto. Si dice che sia un uomo potente e spietato, il cui aspetto fisico è talmente atroce da somigliare a un mostro. Le leggende narrano che sia brutto e ricoperto di cicatrici, che abbia fatto un patto con il diavolo per ottenere il suo potere. Tuttavia, pochi hanno avuto l’occasione di vedere Lucifer con i propri occhi”
Reed è l’erede al comando di tutto il potere conquistato da Lucifer . All’interno del club esclusivo di cui prende il nome la serie, il Deadly Sins appunto, lui dirige ogni evento e coordina il lavoro di cui si occupa ciascun fratello che conosciamo man mano nella lettura. Tutti diversi sia per aspetto che personalità, ognuno di loro avrà una diversa mansione, nonostante la diversità sono tutti una grande famiglia, anche se molto particolare.
Uniti sotto il potere di Lucifer, sono pronti a sconfiggere attacchi da forze oscure nemiche e a piegare chiunque al loro volere , ad ogni costo…
Sono tutti spietati infatti i Bedlam sono temuti per il loro potere e per la ferocia con cui agiscono .
Non è un caso la croce capovolta che vediamo nel logo in copertina…
“Noi, i fratelli Bedlam, siamo spietati, senza pietà e disposti a tutto per ottenere il potere e la dominazione. E mentre avanziamo nella nostra inarrestabile ricerca del piacere proibito, nulla e nessuno può fermarci. Il Deadly Sins regna sovrano”
Il romanzo e tutta la serie e’ un vero dark ricco di scene forti e violenza, come spesso ricordato dalla stessa scrittrice Raffa S. , se ne sconsiglia la lettura a chi non piace il genere . Ottimo al contrario per chi legge dark- mafia e non ha problemi con scene forti e delittuose .
Lucifer ci accoglie così:” Sii coraggioso, sii audace, sii te stesso. Esplora i tuoi istinti e i tuoi desideri senza il peso di aver commesso un errore, perché gli errori non risiedono nei vizi, ma in ben altro. Lasciati andare a quel che ti rende felice, a condizione che non danneggi gli altri. Lavora su te stesso, sul tuo percorso di vita, sui tuoi bisogni e non adattarti mai ad una visione rigida della moralità. Sii te stesso senza rimorsi, perché solo abbracciando la tua autenticità puoi veramente vivere una vita soddisfacente. La vita è troppo breve per vivere secondo le aspettative degli altri. Benvenuto al Deadly Sins, dove puoi abbracciare i tuoi vizi e rompere le catene dell’oppressione. Buona permanenza, Lucifer”
E’ stata per me una piacevole scoperta Raffa S. che oramai mi ha incatenata alla lettura dell’intera serie, man mano che usciranno i libri .
La lettura di questo volume, Pride, è stata particolare per me, nel senso che dopo le prime pagine che ci descrivono il tipo di club e di famiglia in cui ci troviamo, molto accattivanti come introduzione, mi sono poi trovata in difficoltà ad andare avanti per i primi capitoli: mi sembrava molto lento , con tante descrizioni ben fatte ma con un uso eccessivo di aggettivi ripetitivi che mi ha reso difficile la lettura finché poi invece si è sbloccato il tutto ed è iniziato davvero il romanzo in modo completamente diverso, accattivante, incalzante tanto da non scollarmi più fino alla fine.
La mia impressione è stata che fosse stato scritto da due persone diverse, tanto era diverso il modo di scrivere. Una cosa che non mi era mai capitata.
Sono contenta quindi di essere andata avanti all’inizio quando quasi volevo mollare la lettura. Poi ho compreso che forse questo inizio molto diverso a mio avviso dal resto della storia era per farci capire come si è sentita la stessa protagonista Victoria e cioè il passaggio da una vita “ normale” , un ambiente comune sia di casa , famiglia e lavoro ad un mondo nascosto, nell’oscurità dei locali e stanze del club più peccaminoso ed esclusivo di Las Vegas.
Un club in cui tutto è permesso tra i consenzienti, ma soprattutto dove si decide e si agisce crudelmente verso chi si mette sulla strada del potere dei Bedlam. Un mondo nascosto e oscuro dove si intrecciano storie crudeli tra le vite dei fratelli dentro e fuori dell’ edificio in cui vivono e lavorano. Lo stesso edificio rispecchia l’animo di ciò che vi avviene all’interno e di chi lo dirige.
Secondo me appunto Victoria che sembra quasi una Barbie,come dice anche lo stesso Reed, bionda , sempre con qualche dettaglio o vestito rosa, coi suoi immancabili fiocchi in testa e dall’abbigliamento degno appunto di una bambola , si trova catapultata in questa cripta del peccato e oscurità ,anche se per lavoro cioè organizzare l’evento più importante del club , e si sente estranea e spaesata all’ inizio, ma anche incuriosita e determinata. Si trova ben presto ad accettare questo lato oscuro del locale e dei fratelli, ed è come se scoprisse una nuova parte di sé più nascosta che però le piace.” Il Deadly Sins ha risvegliato qualcosa in me, una parte nascosta e proibita che ora è più viva che mai. “
Durante le giornate in cui lavora sodo per l’organizzazione di questo evento conoscerà la superbia, la tenacia e l’arroganza di Reed che non la vuole assolutamente nel suo locale ad organizzare questa festa perché si sente sorpassato nel suo ruolo ed inoltre la trova completamente fuori luogo e lontana anni luce dal tipo di locale e di attività che vi si svolge .Lei però non si arrende mai e va avanti caparbia fino in fondo per far valere il suo lavoro, svolto per Lucifer che l’ha incaricata personalmente per la riuscita dell’evento. Si troverà quindi a combattere con se stessa più che con Reed perché si trova attratta da lui contro ogni aspettativa, anche dalle sue maniere forti, ma seducenti. Stessa cosa accade a Reed che non si capacita di essere attratto da questa bella ragazza, completamente opposta ai suoi gusti e al suo stile di vita e nonostante voglia allontanarla dal locale e dalla sua vita si trova troppo spesso a deliziarsi della sua vicinanza.
Tra battibecchi, tira e molla e tanta sensualità e attrazione si svolge tutta la storia , durante la quale conosciamo tutti i fratelli e anche Lucifer. Conosciamo anche i nemici acerrimi dei Bedlam, nonché gli Arcangeli, come si fanno chiamare loro. Un altro potere diabolico che comanda la città sotto mentite spoglie benefiche e abiti bianchi, ma che invece nasconde bestialità disumane che scopriamo essere collegate al passato di Lucifer e contro i quali dovranno scontrarsi ripetutamente non solo in questo primo libro della serie.
Conosciamo anche Nina , la madre di Noah, un piccoletto avuto da uno dei fratelli Bedlam . La donna però è tossicodipendente e malaccetta da tutti i fratelli se non fosse per il piccolo. La buona Victoria cercherà di aiutarla soprattutto in un momento cruciale grazie al quale scopriamo che nel passato di Victoria c’era già stato un episodio di overdose che le ha lasciato attacchi di panico e sedute psicologiche, ma anche allontanamento dall’altro sesso.
I temi trattati sono tutti forti e crudi anche se alternati a momenti di sensualità e di interiorità dei protagonisti .
Insomma qui davvero gli opposti si attraggono e la bella e buona “Barbie” newyorkese cade vittima del fascino terrificante di Reed . Uomo bellissimo , il suo colore è il nero indiscussamente,moro dagli occhi neri e profondi, crudele e spietato ma che dovrà fare i conti con un animo che non sapeva di avere e un sentimento sconosciuto che cresce nel suo cuore freddo.
“Sono Reed Bedlam. Sono superiore a ogni cosa e a tutti, eppure… eppure c’è questa parte di me che non riesco a dominare. Una parte che mi fa sentire debole, impotente, arrabbiato. Ma non voglio ammetterlo. Non voglio ammettere che la vista di Victoria indifesa e ferita ha scavato una breccia nelle mie difese e che mi hanno fatto perdere il controllo! È assurdo! Una ragazza eccentrica, bionda, che sembra una Barbie, ha fatto perdere il controllo a me! A me, cazzo! Al primo dei Bedlam. All’erede del Deadly Sins. Come cazzo è successo!”
“Reed appare nella penombra dell’ufficio, una presenza magnetica e avvolgente. La sua bellezza è disarmante, con un aspetto sexy e affascinante che cattura immediatamente la mia attenzione. Indossa un elegante completo nero, total black, che si adatta perfettamente al suo corpo muscoloso. La camicia nera, senza cravatta, è leggermente sbottonata, rivelando un accenno di peluria scura. I suoi capelli scuri sono pettinati all’indietro con cura, accentuando la sua aria misteriosa e sicura di sé. Una barba ben curata, leggermente sfumata, aggiunge un tocco di fascino selvaggio al suo volto. Ma sono i suoi occhi scuri, profondi come l’abisso, che mi ipnotizzano, emanando un’intensità che mi fa tremare leggermente.”
La storia avrà tantissimi colpi di scena soprattutto nel finale . Qui troveremo un personaggio chiave che darà vita al secondo libro della serie.
Il libro è narrato in prima persona dal POV alternato di entrambi i protagonisti Victoria e Reed,al tempo presente. La scrittura incalzante e fluida insieme ai dialoghi, rispecchia in pieno i personaggi e le vicende che tratta. Le descrizioni degli ambienti e delle persone sono molto dettagliate nei minimi particolari, solamente come accennato prima , Raffa S ha usato spesso gli stessi aggettivi nella prima parte del romanzo per descrivere luoghi o sensazioni. Per il resto una scrittura ottima e una storia avvincente, ottima trama, ottimo inizio direi!
Consiglio vivamente sia questo che il secondo libro Sloth.
Vi allego alcune mie evidenziazioni del testo :
“Quell’uomo stronzo e arrogante sembra detenere il controllo di ogni cosa, perfino della mia mente! Ah, Reed, il padrone dei peccati mortali, il mio personale tormento intellettuale. La sua presenza riesce a farmi sobbalzare anche a distanza, come se avesse un radar per le mie emozioni, riuscendo a far incanalare tutta la mia frustrazione verso di lui e facendomi sentire come una bambina dispettosa che fa il broncio a un adulto saggio e serio.”
“«Reed è un tipo contorto. È l’erede di Lucifer, il primo dei fratelli. È la mente dietro molte delle operazioni del club e sa come muoversi nell’ombra, ma è anche…» si interrompe, cercando l’espressione giusta. «Un maestro della manipolazione. Sa come piegare le persone a suo piacimento, farle ballare al suo comando, tutto mentre sorride con un freddo distacco. È ambizioso, ma non per il bene del club o delle persone che ci lavorano. È un’ambizione egoistica, una sete di potere che non ha limiti. E la sua cattiveria… beh, è qualcosa che può lasciarti senza parole.»”
“le parole di Victoria che ancora risuonano nella mia testa. “Patetico narcisista, egoista, stronzo e arrogante” mi aveva detto. Cazzo, sono le parole più oneste che qualcuno mi abbia mai rivolto e, per qualche ragione inesplicabile, mi scuotono fino al midollo, irritandomi terribilmente. Victoria è una sfida che non so se voglio vincere o perdere. Non posso di certo negare l’attrazione, quella elettricità che filtra attraverso ogni nostro scontro verbale, ogni sguardo, ogni momentanea violazione dello spazio personale. Ma c’è anche qualcosa di più: una sorta di curiosità malata che mi fa chiedere cosa la rende così maledettamente irritante e irresistibile allo stesso tempo.”
“Che ti aspettavi? Sei al Deadly Sins, raggio di sole, non in un cazzo di paradiso. Qui non ci sono angeli, ma solo demoni travestiti da uomini.”
Grazie e buona lettura, leggete anche la recensione del secondo volume , ma soprattutto leggete la serie Deadly Sins.
Orny T
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