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Recensione: House of Pain - Naike Ror

Titolo: House of pain 

Autrice: Naike Ror

Casa Editrice: Always Publishing

Genere: romance

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TRAMA

Le ferite da guarire sono tante, l’amore potrebbe essere l’unica cura. Cresciuta nel mondo delle Little Miss Sunshine, un microuniverso in cui l’unico dogma è l’aspetto esteriore, Hanna Foster sa bene cosa significhi essere bella, gareggiare per il primo posto e vincere a discapito delle amicizie. Negli anni però, Hanna ha finito per odiare con tutta se stessa il suo bellissimo viso, che le ha deturpato l’infanzia, facendola piombare in un incubo da cui scappare è stato difficile. Eppure, ha anche imparato molto: i ricordi del periodo più brutto della sua giovane vita l’hanno forgiata, l’hanno spinta a crescere, a studiare ad Harvard e contornarsi solo di persone belle nell’anima, senza badare all’aspetto. L’unica eccezione è Emery, che con il suo fisico statuario, la sua ossessione per la pasticceria e la sua gentilezza che a lei sembra solo un espediente, fa scattare tutti i campanelli d’allarme nella testa di Hanna. È troppo bello, troppo dolce, e minaccia di scardinare le porte dietro cui lei ha nascosto… se stessa. Emery Scott ha una vita splendida e un futuro già scritto. Nel suo passato c’è un’infanzia adombrata dai disturbi alimentari e dalla solitudine, ma nel presente? Ora, Emery può considerarsi realizzato. Presidente della confraternita dei Creed, a Yale, nel suo letto sono passate molte delle ragazze del campus, e può contare su due amici che ama come fratelli. Non manca nulla, a parte l’amore che sogna da sempre, quello di una persona che, nell’andare avanti con la propria vita, non lo lasci indietro. Insomma, a parte… la felicità. Quando i suoi occhi si posano sulla timida Hanna però il suo cuore fa un tuffo e la sua speranza inizia a galoppare. Per quanto corteggiarla sia difficile, la sola presenza di quella ragazza lo fa sentire diverso. Con Hanna, Emery può essere davvero se stesso – non solo il ragazzo, il presidente e il futuro avvocato perfetto. E questa è un’opportunità che nessuno mai gli ha concesso davvero. Emery è il perfetto ragazzo d’oro americano. Hanna è in fuga da un incubo. Due vite che non hanno nulla in comune. Eppure, il loro incontro cambierà tutto.

RECENSIONE

Bentrovati Readers!

Oggi vi parlo dell’ultimo libro di Naike Ror: House of pain, secondo volume della serie America’s creed of love dopo House of love.

Ci troviamo in una ambientazione romance che mi piace molto, ossia l’ambientazione universitaria. In questo caso abbiamo due università della Ivy League: Harvard e Yale. I protagonisti di questo romanzo sono Hanna ed Emery. Hanna è l’esempio del riscatto, è una ragazza forte che ha passato l’inferno e ne è uscita viva, anche se con parecchie cicatrici. Il suo passato è doloroso, terribile e sconvolgente. Anni di buio, però, le hanno fatto un dono di cui lei si prende cura con tutto il cuore: un figlio. Dopo quello che ha passato e dopo anni in cui è stata messa al centro dell’attenzione in competizioni di bellezza delle Little Miss Sunshine, ora quello che Hanna vuole è passare il più possibile inosservata, studiare e ottenere il massimo dei voti così da laurearsi il prima possibile e iniziare una nuova vita insieme al figlio. E sicuramente i ragazzi e le feste sono l’ultimo dei suoi pensieri.

Emery invece sulla carta è tutto ciò che di più lontano c’è da Hanna: Presidente di una confraternita, festaiolo convinto, di successo e con una carriera perfetta già segnata. Emery, però, non è solo quello. È un giovane uomo complesso, fatto di luci e ombre, ma soprattutto ha un cuore grande, una pazienza infinita ed è l’incarnazione dell’uomo perfetto.

 

«Possiamo scegliere se avere o meno delle responsabilità, le possibilità invece ci cadono dal cielo e spesso non ritornano.» «Harvard è la tua possibilità.» Annuii. «Harvard è il mio biglietto vincente della lotteria.»

 

Emery è subito attratto da Hanna. Nonostante lei si nasconda il più possibile dietro  montature di occhiali improponibili e vestiti il più larghi e anonimi possibile, lui intravede comunque la sua bellezza esteriore ed è incuriosito dalla sua persona. Ovviamente conosce la sua storia, non capisce però perché lei abbia un astio evidente nei suoi confronti. Sono molte le barriere che dovrà far cadere per poterle stare vicino anche solo come amico, figuriamoci come qualcosa di più.

Ovviamente, oltre a queste premesse già di per sé importanti, non può mancare l’antagonista che cercherà di mettere in difficoltà i nostri Hanna ed Emery: non vi dico molto se no odierete anche voi questo personaggio.

«Perché mio fratello è così: sembra un ragazzone americano dalla personalità sbiadita, e invece è un cazzo di maschio che se si mette in testa di perdere cinquanta chili e laurearsi a Yale con il massimo dei voti, lo fa. Se per la ragazza di cui si è innamorato deve prendere per le palle mio padre, agisce con una freddezza estrema.»

Nel complesso posso dire che è stata una lettura leggera nonostante tratti argomenti complessi e pesanti (il passato di Hanna è parecchio tosto). Non posso dire di essere una fan accanita di Naike, a tratti la storia non mi ha entusiasmata a pieno, alcuni passaggi tra i protagonisti li ho trovati un po’ troppo frivoli nel contesto dei loro personaggi, ma questo è un parere personale.

La storia raccontata a pov alterni è scorrevole e lascia la giusta curiosità per giungere alla fine della lettura scoprendo piano piano nuove sfaccettature dei personaggi che a inizio libro mai avremmo immaginato.

Se queste mie parole vi hanno convinte, non mi resta che augurarvi buona lettura

Simona.

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