Titolo: Come Darcy
Autrice: Erika Pomella
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Genere: : contemporary romance; opposite attract; retelling moderno di “Orgoglio e Pregiudizio
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TRAMA
Elizabeth Bennett ha in comune più di una cosa con l’eroina di Orgoglio e Pregiudizio. Non solo il
nome, non solo l’avere una sorella maggiore di nome Jane, ma anche una madre che la vuole accasata e
felice. Ma Lizzie è felice soprattutto quando è al lavoro, alla guida del Piccadilly Davies Hotel. Peccato
che la sua serenità è messa a dura prova quando si trova a dover lavorare a stretto contatto con il
proprietario della struttura, Alexander William Davies.
Alexander Davies ha sempre messo la reputazione della sua famiglia al primo posto e ora è più che mai
determinato a portare al successo la nuova struttura alberghiera che ha aperto al centro di Londra.
Razionale e preciso, Alexander pensa di essere pronto a tutto. L’unica cosa che non ha previsto nella
sua vita è l’irruenza di una donna orgogliosa come Elizabeth Bennett che è testarda quanto lui e
determinata ad avere sempre l’ultima parola. Quando, complici una zia impicciona e i tabloid inglesi, i
due sono costretti a fingere di essere fidanzati tanto Elizabeth quanto Alexander capiranno che forse il
lavoro non è tutto.
Tra migliori amici traumatizzati, sorelle dal cuore spezzato, prime pagine di giornale e vecchie
conoscenze che fanno ritorno, Alexander ed Elizabeth si troveranno a combattere spesso dalla stessa
parte della barricata, prima che i pregiudizi dell’uno e l’orgoglio dell’altra minino la possibilità di andare
incontro alla felicità.
RECENSIONE
Ciao a tutti!
Oggi voglio parlarvi di un retelling di Orgoglio e pregiudizio, intitolato Come Darcy di Erika Pomella.
Questo libro è ambientato al giorno oggi e i protagonisti sono Elizabeth Bennett e Alexander William Davies.
Elizabeth è appena stata promossa a direttrice del nuovo albergo Davies’ Hotel a Piccadilly e il suo ruolo all’interno dell’albergo della nota catena Davies è davvero importante.
Ma a sua madre sembra non importare, lei non apprezza la promozione per cui Lizzie ha lavorato tanto duramente, per lei è ora che sua figlia si sistemi…con un uomo.
«Lizzie, lo so che sei
bravissima nel tuo lavoro. Non sto di-
cendo di no. Ma sei venuta dicendo che
avevi grandi notizie e quindi mi aspet-
tavo…»>>
<<Mamma,» contai fino a cinque
prima di parlare. «Ti assicuro che le belle
notizie possono essere tali anche se non
includono la presenza di un fidanzato
da ostentare.»>> Feci un altro respiro, ma
mi affrettai a proseguire, perché non vo-
levo lasciarle il tempo di spiegarmi per-
ché, secondo lei, ero infelice e non volevo
ammetterlo. «Oltretutto non si tratta di
passare da una scrivania all’altra.» Strinsi
i pugni sotto il tavolo, dispiaciuta che il
mio lavoro venisse etichettato in modo
così semplicistico. «Sono direttrice del
nuovo Davies’ Hotel a Piccadilly. Sono
stata scelta per dirigere il gioiello della
corona della catena Davies’. Persino tu
devi riconoscere che è un grande risul-
tato.>>>
Ovviamente l’atteggiamento della madre non rende Lizzie contenta. Lei si è dedicata anima e corpo al suo lavoro e un uomo è l’ultimo dei suoi pensieri.
Qualche giorno dopo succede una cosa inaspettata, nell’albergo arriva il proprietario ovvero Alexander William Davies. Dopo un primo incontro l’uomo le chiede di contattare il direttore e fissare con lui un appuntamento nel suo ufficio. Quando Lizzie lo raggiunge lui le chiede dove si trova il direttore e perché non lo ha ancora raggiunto, facendole chiaramente capire che non era a conoscenza della sua promozione.
<«<Il direttore non è disponibile?» do-
mandai, dopo aver accolto il saluto con un
cenno del capo.
«Sì, certo che lo è.» I suoi occhi noc-
ciola, allungati appena da un filo di trucco
quasi impercettibile, erano calorosi, ma vi
lessi un barlume di qualcosa che sembrava
sfuggire al mio tentativo di catalogazione.
Era forse sarcasmo?
«Allora dov’è?» Arcuai un sopracciglio,
cercando di non mostrare la mia insoffe-
renza per un’interruzione che, al momento,
mi sembrava priva di senso. «Le avevo chie-
sto esplicitamente di mandarlo su da me.>>
<<Infatti,» annuì lei.
«Quindi?» Intrecciai le dita. Mi sem-
brava di essere come Alice davanti agli
enigmi dello Stregatto o del Brucaliffo.
«Dov’è?»
La donna sorrise. «Ce l’ha davanti, signore.>>
Dopo essersi presentati in maniera ufficiale, Alexander e Lizzie iniziano una specie di guerra fredda. Lei si sente costantemente osservata e controllata, pensando che si tratti di un comportamento maschilista. Lui invece la tiene sotto controllo non perchè non si fidi di lei ma perchè tiene particolarmente al progetto di questo albergo e quindi non ammette che ci possa essere il minimo errore.
Ogni settimana quindi si vedono per fare il punto della situazione e discutere delle migliorie da apportare.
Proprio durante uno dei loro incontri nell’ufficio di Alexander si trova sua zia e diciamo che non si comporta in maniera troppo gentile nei confronti di Lizzie, considerandola non adatta.
Successivamente Lizzie capisce che la zia ha frainteso il suo ruolo all’interno dell’albergo e Alexander non ha fatto o detto niente per chiarirlo, quando l’affronta lui le spiega il motivo.
Quando i miei genitori sono morti lei si è presa cura di me e di
mia sorella, facendo sì che, al momento giusto, fos-
simo pronti a ereditare l’azienda di famiglia. Le sto
dimostrando di essere in grado di condurre la catena
Davies verso vette che dieci anni fa non erano nem-
meno immaginabili, ma per Katherine Davies non
sarò mai completo, finché non avrò una donna al mio
fianco.»
Spalancai gli occhi. «2024: Benvenuti nel me-
dioevo.>>
La mia battuta non solo non lo fece ridere, ma lo
indispettì. <<Non mi aspetto che tu capisca, Elizabeth
Bennett. Tu puoi vivere la vita come preferisci. A
nessuno importa niente di te. Ma se faccio un errore
io…>> Scosse la testa. «Sono un uomo di quasi qua-
rant’anni con un impero ai miei piedi, ma nessuna
donna al mio fianco. Per mia zia è inaccettabile. Di-
mostra inaffidabilità e una certa superficialità. Ogni
tanto cerca di piazzarmi con qualche bella e ricca ere-
ditiera che starebbe con me solo per i privilegi che es-
sere una Davies porterebbe con sé. Donne bellissime,
istruite, con titoli e patrimonio, per le quali io sarei
l’ennesimo trofeo da mostrare alle amiche. E ogni
volta riesco sempre a sfuggire a queste manovre. Ma
il mio quarantesimo compleanno si avvicina e mia
zia è più preoccupata che mai: un tempo la divertiva
il fatto che fossi lo scapolo d’oro, ma ora per lei è una
specie di fissazione. Mi ha combinato un incontro
con la figlia di una sua vecchia amica e l’unico modo
che avevo per farla desistere era dirle che ero già im-
pegnato. E, visto che stavi per arrivare, mi sei venuta
in mente tu.»
«L’unico modo?» dissi, scettica. «Potevi dirle
solo che la tua vita sentimentale non la riguarda.
No?»
<<Come ho detto, non puoi capire.>>
«Non posso capire?» Una risata sprezzante mi
uscì dalle labbra. «Qualsiasi donna con una madre
come la mia capisce perfettamente. Con l’unica diffe-
renza che noi femminucce abbiamo una scadenza più a breve termine. A trent’anni, noi siamo già merce da buttare.»
Decidono così di fingere di frequentarsi così entrambe le famiglie non staranno più a stressarli per fargli conoscere altre persone e farli sistemare.
Cosa accadrà quando saranno costretti a passare più tempo insieme?a presenziare a feste o pranzi di famiglia?
Ho letto con molto piacere questo libro, mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi e dato che amo Jane Austen e Darcy non potevo perdermi un suo retelling.
La storia funziona e la scrittura è scorrevole e senza troppi fronzoli.
Il doppio pov ci descrive la storia a 360 gradi e ovviamente ci fa godere di tutte le emozioni di cui Alex e Lizzie sono protagonisti.
Se amate Jane Austen e vi piace il genere opposti che si attraggono questo libro fa per voi.
Buona lettura.
Terry.
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