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Recensione: If you love her. Fino al paradiso - Chiara Cavini Benedetti

Titolo: If you love her. Fino al paradiso 

Autrice: Chiara Cavini Benedetti 

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Genere: Contemporary Romance – sport romance – college

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TRAMA

Dopo gli ultimi, terribili avvenimenti, Allye deve cercare di superare l’ennesima prova che il destino le ha chiesto di affrontare. Ma trovare la forza per andare avanti non è facile quando, accanto a lei, il ragazzo di cui è innamorata sta andando in pezzi. Dal momento in cui il passato si è presentato alla sua porta, Axton sembra essersi perso in un inferno senza via d’uscita e, giorno dopo giorno, si immerge sempre di più tra le fiamme, sacrificando sé stesso pur di proteggere chi ama.

In bilico tra la paura e i sentimenti che prova per Allye, Axton sa bene che ci sono demoni che neanche il diavolo in persona può fermare, ma lei non ha intenzione di lasciarlo solo. Tra segreti, minacce e incubi che all’improvviso diventano realtà, Allye dovrà scendere a sua volta all’inferno e lottare al fianco di Axton. Del resto, per entrambi vi è una sola certezza: o raggiungono il paradiso insieme, o di loro non resterà altro che cenere.

Lui è pronto a sacrificare tutto per chi ama.

Lei è disposta a proteggerlo a ogni costo.

RECENSIONE

Ho cercato di rimandare il più possibile il momento della lettura delle ultime pagine di If you love her – Fino al paradiso. E’ un libro meraviglioso, forte e a tratti non facile.

Allye e Axton mi hanno trascinato nel loro viaggio iniziato all’inferno e con meta finale il paradiso!

Ho divorato ogni riga, sempre più “affamata” e bisognosa di un’altra dose della loro storia ma, si sa, tutte le cose belle hanno una fine e così anche la storia di Allye e Ax.

Immaginate di vivere da quando si è piccoli con un cappio al collo, con una corda invisibile che si stringe con il passare del tempo sempre di più…

Solo ombre e buio mai uno spiraglio di luce, da soli a brancolare in questo mondo sapendo di meritare di vivere all’inferno perché si è cresciuti convinti di essere mostri!

La sentite?!?

La difficoltà di respirare, la voglia di mollare tutto e farsi avvolgere totalmente dall’oscurità, il sentirsi non meritevoli di amore…

Angoscia, sofferenza, tristezza odio verso sé stessi…

“Riuscivo solo a guardare le ombre che si dimenavano sempre di più, pronte a innalzarsi e aprirsi, rivelando uno squarcio nero che ero certo mi avrebbe inghiottito. Le mie mani presero a tremare. Il mio respiro si fece doloroso. E il buio… il buio minacciò di sommergermi. Terrore e disperazione esplosero in me, graffiandomi dall’interno, e mi strappai di dosso la trapunta per saltare giù dal divano letto e precipitarmi verso il corridoio.”

 

Questo è quello che vive Axton sin da quando era un bambino di soli 5 anni e finalmente in questo libro scopriamo perché…

Con Una madre tossicodipendente e un fratello violento Axton vive in un contesto familiare dove non conosce amore ma solo tanto odio.

Coloro che dovrebbero amarlo più di ogni altra cosa al mondo lo disprezzano e lo considerano un Mostro e lui non può fare altro che crederci e considerarsi tale

“«Vuoi sapere perché continui a fare quegli incubi, Axton? Vuoi sapere perché i mostri non ti lasciano in pace?». Il suo tono era più affilato del coltello sul tavolino. «È perché sei un errore. Un fottutissimo sbaglio».

 L’ennesima ferita si aprì dentro di me, e iniziai a sanguinare dall’interno.”

Crescendo la situazione non cambia anzi peggiora. Dopo la morte della madre, i due fratelli vengono messi in una casa famiglia fino a quando Axton viene accolto da una famiglia affidataria. Dopo l’ennesima lite a scuola, il coach della scuola lo introduce al football: un momento di svolta per lui.

Nonostante Jacke si stato allontanato dal fratello, continua ad essere una presenza ingombrante nella vita di Axton, fin dalle chiamate ricevute dal penitenziario per tutto il primo libro fino alla sua scarcerazione.

Ed è lì che ci siamo lasciati…

Axton in macchina con Ewan verso  Wyndford,  dopo aver ricevuto una foto di Allye da Jake, e la paura di Allye mentre viene trascinata in un vicolo!

“Non riuscivo più a distinguere tra la pioggia sul mio viso e le lacrime. Tra la paura nel mio petto e il panico. Tra la musica nelle mie orecchie e i singhiozzi. La mia mente gridava, i miei muscoli bruciavano, e io mi sentivo in trappola. Non importava con quanta forza mi stessi dimenando, le sue braccia attorno a me erano sempre più strette.”

Leggere quelle parole, la paura provata da Allye è tangibile frase dopo frase, l’impotenza di non poter fare nulla per sfuggire dalla violenza fino ad un momento in cui tutto cambia, un momento in cui Allye ricorda che da sempre si è salvata da sola, le è stato insegnato a rialzarsi ad ogni caduta e mentre quell’uomo prova a farle del male lei ritrova la sua forza…

“Tu sei più forte della paura”.

Lento, il mio cuore riprese a battere. Una pulsazione alla volta, una verità dopo l’altra.

“Sei così forte da poter cadere…”.

Nuova vita si insinuò nei miei muscoli, facendoli gonfiare, facendoli contrarre. Come prima di ogni mio salto con lo skateboard.

“E da poterti rialzare”

Leggere queste parole è stato catartico perché ognuno di noi dimentica molto spesso quello di cui siamo capaci, della forza che abbiamo e del bisogno di rialzarci sempre anche quando sembra impossibile…

Ed è quello che succede ad Allye anche dopo l’aggressione: cade in una spirale fatta di ansia e di ombre, di artigli e oscurità, ma ha la sua luce ed è Axton!

Per lei la strada è di nuovo in salita, si ritrova ad affrontare di nuovo il dolore di essere impotente, di essere sola, di essere NIENTE

«Io…». Mi strinsi le ginocchia al petto. «Ho paura, Ax».

Come se l’avessi appena pugnalato, un lampo attraversò i suoi occhi.

«Paura?», ripeté. «Di cosa?».

 Chiusi un istante le palpebre, sentendomi sul punto di ridurmi in polvere. Di trasformarmi in niente e perdermi per sempre. Perché, adesso che l’avevo detto, non potevo più rimangiarmelo. Non potevo più tornare indietro. Ed era esattamente quello a terrorizzarmi.

«Di non riuscire a rialzarmi. Non questa volta».

Axton sta sopravvivendo a malapena, è divorato dal male dentro sé. Non riesce a dire la verità e preferisce soccombere ad essa ma che mette al prima posto sempre e solo Allye!

«Reagisci, piccola. Rialzati. Lotta». Allye tremò. E pianse. E annuì. E sorrise.

 «Mi aiuterai?».

 Il cappio alla mia gola si serrò, le mie ombre gridarono.

 Ma io le portai una mano al viso. «Sempre».

 

Jake è colui che per metà libro non si fa neanche vedere ma genera panico e terrore e soprattutto L’autodistruzione di Axton!

Leggere quei suoi momenti è stato atroce, perché nessuno merita questo tipo di sofferenza, le cose da lui vissute non sono superabili facilmente, per fortuna nel suo cammino Axton ha trovato Allye!

Però si sa, quando non si riesce a respirare, quando si è rimasti con la possibilità di fare l’ultimo respiro si compiono scelte non facili a volte sbagliate… E Axton scelta peggiore non poteva farla…

Ho pianto tanto, da metà libro quasi ad ogni pagina. Avrei voluto aiutare Axton a reagire e Allye a far capire a lui che tutto ciò in cui credeva era semplicemente uno stravolgimento della realtà…

«In ogni cazzo di secondo, in ogni fottutissimo momento… vorrei essere con te, piccola».

 Non riuscivo a fermare le lacrime.

«Vorrei baciarti. Vorrei stringerti. Vorrei… vorrei che continuassi a farmi dimenticare».

«È questo che faccio? Ti faccio dimenticare?».

A fatica, Axton aprì le palpebre, cercando i miei occhi. «Tu mi fai vivere».

La seconda metà del libro è devastante, non ci sono altre parole…

Allye in questo libro è stata spettacolare, se nel primo l’ho adorata in questo è diventata una delle mie protagoniste femminili preferite ed indimenticabili.

 

“Ero già passata attraverso quelle ombre, sapevo di potermi fare largo tra di esse e superarle. Solo che non era ciò che avevo intenzione di fare in quel momento. Non volevo lasciarmele alle spalle. Volevo fondermi a loro. Diventare un tutt’uno con il buio. E sconfiggerlo dall’interno. Quella era la mia favola. E adesso lo sapevo.

 Non ero una principessa, non lo ero mai stata. Io ero il diavolo. Ed ero pronta a dimostrarlo al mondo intero.

 Sono una macchina da guerra.”

 

E arriva anche il faccia a faccia con Jake che ho odiato come non mai…

«Faccio un passo, e so di non meritarlo. Prendo un respiro, e so di non meritarlo. Rido con i miei amici, e so di non meritarlo. Cazzo, bacio la ragazza per cui sarei disposto a dare la vita, e so di non meritarlo!», gridai. «Sai cosa vuol dire svegliarsi ogni singolo giorno e sentirsi in colpa per aver aperto gli occhi? Sai cosa vuol dire prendere un respiro e stare male? È così che mi sento, Jake. È così che vivo».

Amerete alla follia ogni singolo personaggio accanto alla nostra coppia

Devo obbligatoriamente menzionare Il gruppo composto da Joshua, Tyrone, Derrick ed Ewan senza di loro penso che Allye non sarebbe riuscita a riportare Axton alla luce!

«Noi?», lo interruppe Derrick. «Noi siamo quello che tu non sei mai stato per lui», disse Tyrone, indicandomi. «I suoi fratelli». Ewan si voltò velocemente a guardarmi. «La sua famiglia». «E lascia che sia estremamente chiaro su una cosa», aggiunse Joshua. «Non lo pensiamo. Lo siamo». Ewan aprì e chiuse i pugni. «E non ce ne andremo da qui finché non avrai pagato per ogni singola cosa che hai fatto ad Axton».

Il tutto è accompagnato sempre passo dopo passo dal loro scudo in comune, la causa scatenante di tutti gli avvenimenti, e la loro più importante compagna di viaggio LA MUSICA…

Per ogni singolo momento c’è una canzone da ascoltare, quella canzone che scava dentro te e ti dà elementi da aggiungere per vivere a 360 gradi i

 

 

 

 

Non riesco, anzi non voglio e non posso non dirvi che  l’autrice  Chiara Cavini Benedetti  ha scritto un capolavoro, e devo sentitamente ringraziarla perché ha dato, seppur per storie completamente diverse, la parola al mio io più nascosto!

È riuscita in qualcosa che difficilmente altre autrici hanno saputo fare: ha parlato alla mia anima, alla mia ansia, alle mie ombre e mi ha fatto capire quale è la strada verso la luce quando il buio sembra parte costante di me!

If you love her è davvero meraviglioso!

Scritto divinamente e da entrambi i punti di vista, considerate che fino ad oggi è stato il libro in cui ho evidenziato più citazioni… ho superato le 50 e non mi era mai successo!

 

Devo aggiungere che non c’è solo spazio all’oscurità ma ci sono state pagine leggere, momenti divertenti in cui ho riso molto, specialmente i momenti della chat di gruppo (Grazie Joshua), i momenti tra Allye e June che sono stati fondamentali così come i ragazzi della Wynd Children Home nello specifico il rapporto di Daisy con Ax!

È arrivato il momento di fermarmi e dirvi che Ax e  Allye sono stati di grande insegnamento e ogni loro momento rimarrà impresso dentro me…

Da quelli passionali che sono davvero hot a quelli spensierati e felici…

Liberi da ogni ombra, liberi e pieni di luce…

“Lei lo fissò scuotendo la testa, e io ammirai l’alba nei suoi occhi incendiare ogni cosa. Incendiare me.

Perché era questo che eravamo, Allye e io. Eravamo fuoco e aria.

 Luce e oscurità.

Forza e fragilità.

 Eravamo incubi sconfitti e favole riscritte dal tempo.

 Ferite rimarginate e tempeste superate. Eravamo inferno diventato cenere.

E paradiso in fiamme.

 

A presto

Federica F.

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