
Titolo: La sposa dell’Ade
Autrice: Eleonora Fasolino
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Genere: retelling mitologico
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TRAMA
Lui è il signore delle ombre. Lei è il fiore della rinascita. Come potranno mai amarsi? Ade, dio dell’Oltretomba, conduce un’esistenza placida, lontano dall’Olimpo e dai suoi intrighi. Il suo è un regno fatto di ombre, di spiriti, dove tutto finisce e fluisce. Eppure, da qualche tempo la sua serenità è turbata da una profezia. Le Moire, signore del destino, sono state chiare: l’Oltretomba è destinato alla distruzione, a meno che il suo re non lasci entrare la vita negli inferi. Confuso, il potente signore delle ombre cerca risposte. Come si fa a portare la vita nel regno dei morti? Intanto Persefone, figlia della dea del raccolto Demetra, vive con sua madre e le sue ninfe tra i campi mai spogli di una terra nascosta ai mortali, anelando a scoprire cosa nasconda il mondo esterno. Quando Ade bussa alle porte della sua casa, Persefone non immagina che quella visita cambierà per sempre la sua vita. Il dio le offre la possibilità di lasciare la dimora materna, seguirlo nell’Averno… e diventarne la regina. E lei accetta. Che cosa la aspetta, nel regno degli inferi?
RECENSIONE
Hello everyone, oggi vi parlerò di un genere di libro che solitamente amo alla follia e che invece, questa volta non è riuscito a prendermi e trasportarmi nella sua storia. “La sposa dell’Ade” di Eleonora Fasolino, edito per noi dalla Newton Compton Editori che ringrazio per la copia omaggio.
La sposa dell’Ade parla del mito di Ade e Persefone, una delle storie mitologiche più conosciute proprio perché, nemmeno gli antichi, sapevano mettersi d’accordo su alcune particolarità: non sempre Persefone alla fine, dopo il rapimento, si innamorava del dio e, in alcuni miti minori e meno conosciuti, lei non è nemmeno stata rapita ma era d’accordo con il signore degli Inferi. È stata quest’ultima la storia che l’autrice ha voluto raccontare e rivisitare, in una chiave che però, personalmente, non ho apprezzato.
Se il passato ti trattiene, non è più vita, è soltanto un’attesa. I mortali sono così presi dal proprio passato, talvolta si ossessionano pensando al futuro, di rado assaporano il presente. Così eccoli, i loro spiriti: quando giungono qui, i rimpianti, le malinconie e i pentimenti li struggono.
Non posso negare che la Fasolino abbia una bella penna, nonostante in alcuni momenti abbia trovato forzato l’uso di termini aulici, e poco comuni, affiancati al linguaggio quotidiano. Ho apprezzato il modo in cui ha descritto i luoghi, sia terreni che divini; mentre mi è piaciuto decisamente meno che in alcuni momenti sia andata troppo a rilento nella descrizione dei fatti mentre in altri andava troppo veloce, non lasciando al lettore abbastanza dettagli per immaginarsi al meglio la scena, e in alcune parti mi sono mancati dettagli che mi facessero capire come i protagonisti fossero arrivati a quella conclusione o a sapere determinate cose. Inoltre, avendo comunque letto tanti libri di questo genere, non ho potuto ignorare le similitudini di alcune parti dello scritto con i libri di un altro famoso autore.
<<Perché sento ancora tutto questo desiderio, come se non fossi ancora sazia?>>. Ade la sovrastò, le mani nuovamente pronte a trovare spazio per lasciarsi avvolgere. <<Perché lo sento anche io. I nostri corpi si riconoscono>>.
Se da una parte ho trovato di grande aiuto la legenda ad inizio del libro, con la descrizione di ogni personaggio, con nomi, discendenza divina e poteri, utile soprattutto a chi non ha familiarità con la mitologia greca, dall’altro non sono riuscita ad apprezzare il cambio che alcuni di questi personaggi hanno subito nella storia, e non mi riferisco ad un cambio di personalità o di fisicità, ma ad un alterazione nella loro natura divina che, probabilmente, qualcuno di inesperto non avrebbe nemmeno notato e preso in considerazione, cosa che al contrario, io ho fatto. Penso anche che, chi abbia fatto effettivamente affidamento su quella legenda, andando avanti nella storia si sia trovato confuso da alcune affermazioni, e non è una cosa che mette in buona luce il libro.
<<Posso farlo eccome>>, ribatté la dea. <<E per voi sono Persefone. La divina Persefone, moglie di Ade e regina dell’Averno. Rammentatelo quando sarete tentate di scagliarmi addosso l’ennesimo affronto!>>
Devo ammettere che ho iniziato ad apprezzare La sposa dell’Ade verso la fine della storia, la caratterizzazione finale di Persefone in modo particolare, mentre per quanto riguarda la prima parte del libro, trovo invece la caratterizzazione dei due personaggi principali lontana dalla loro essenza originale.
Purtroppo, non posso dire di essermi goduta la lettura o di averla finita in tempi consoni alla velocità con cui leggo i libri di solito, però voglio ribadire che la mia opinione riflette il mio gusto personale e non vuole in alcun modo sminuire il libro o l’autrice. Opinione di qualcuno che è appassionato di mitologia classica da quando era alle elementari e che ha passato tanto tempo a leggere le diverse storie e i diversi miti.
Detto questo vi auguro una buona lettura, Ash.
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