Titolo: Koster Academy Lezione uno
Autrice: Marilena Barbagallo
Casa Editrice: Magazzini Salani
Genere: Dark romance/ Age gap /spicy
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TRAMA
Beatrix van den Berg è un’orfana cresciuta nel Begijnhof di Amsterdam senza conoscere le proprie origini. Ha poche prospettive per il futuro e un’unica certezza: ogni anno due uomini scelgono alcune ragazze della casa di accoglienza e le portano via. Ramses Hofman, uno di questi, appare ai suoi occhi particolarmente affascinante e misterioso: per lei rappresenta il mondo esterno, la possibilità di fuga da un destino che sembra già segnato, e ne è attratta da sempre. A maggior ragione quando, arrivato il suo turno, si rende conto che proprio Ramses sembra poterle dare le risposte che cerca sulla sua famiglia. Per saperne di più dovrà seguirlo in una scuola diversa da tutte le altre: controversa. Spregiudicata. Anticonformista. In un intenso gioco di manipolazione e seduzione che darà vita a un amore contrastato, Trix dovrà presto decidere fino a che punto spingersi per riscattarsi e scoprire la verità sul suo passato.
RECENSIONE
Ciao a tutti amanti della lettura, oggi voglio parlarvi
dell’ennesimo capolavoro di Marilena Barbagallo, davvero fantastica in questa uscita per Magazzini Salani che ho divorato in due giorni tanto mi ha catturata! Primo libro della serie Academy: Koster Academy Lezione uno. Un vero spicy coi fiocchi che ti incolla alla lettura dall’inizio alla fine, con tanti momenti divertenti e per ora direi poco dark; quindi, adatto anche a chi non piace quel genere. Di Marilena Barbagallo adoro ogni romanzo, la trovo davvero molto brava nell’arte della scrittura e su questo libro avevo alte aspettative, ma posso dire che le ha superate a pieni voti! Mi piace molto il modo in cui il lettore viene letteralmente catapultato nel romanzo come ne fosse il protagonista.
La precisione maniacale nella scelta di parole, mai ripetitive e ricercate per stupire il lettore.
Descrizioni dettagliate e accurate dei luoghi e dei personaggi che aiutano a vivere l’atmosfera di questa particolare accademia.
Trovo impeccabile il lavoro di Marilena Barbagallo, che spero conosciate tutti, ma se così non fosse affrettatevi a farlo, mi ringrazierete sicuramente di questo consiglio!
Si tratta di un age gap, e si capisce da subito che è la storia proibita tra la giovanissima Beatrix o “Trix” e il suo sogno erotico fin da piccola, Ramses, di cui lei però non sa nulla. Non ne conosce né il nome né la mansione, fino a che non se lo troverà davanti nella veste di professore dell’accademia più ambita di Amsterdam. Accademia in cui è molto difficile entrare se non per selezioni accurate e da cui usciranno solo professionisti ben pagati e tutelati nel loro lavoro.
Beatrix è un’orfana che a diciotto anni decide, suo malgrado, di entrare in questo tipo di accademia per ben altri motivi rispetto a quelli della sua amica Wanda, compagna dell’istituto fin da piccola.
Beatrix si sente come in prigione e sogna una vita al di fuori del beghinaggio, sogna di vedere i prati fioriti di Amsterdam, di uscire un giorno anche lei con l’adone bellissimo e imperscrutabile che ogni anno viene a scegliere le ragazze più grandi per portarle via dall’istituto.
Si arrampica spesso sugli alberi del giardino per vedere al di là cosa l’aspetterà. Una volta cade proprio tra le braccia del ragazzo bellissimo e inavvicinabile che le rimarrà per sempre in testa e nel cuore proprio come una cotta adolescenziale incontrollabile.
Ne vedremo davvero delle belle perché entrambi hanno caratteri molto forti e definiti, indomabili e imperterriti. Cadranno vittime dei tranelli dell’altro, dei loro stessi giochi di potere e seduzione e della continua sfida tra loro. Si odiano, si attirano, si vogliono, ma non possono! Un eterno tira e molla piccante e magistralmente raccontato che ci incolla all’avida lettura del romanzo e ci intriga come i suoi stessi protagonisti nella rete complicata della storia.
Ci saranno molti misteri irrisolti lungo tutto il racconto, non solo per noi ma per gli stessi Trix e Ramses.
A tal proposito lui si chiama veramente come il faraone egizio, ma non vuole che lei lo chiami così, come Beatrix non vuole essere chiamata Trix da lui. Entrambi si rivolgono all’altro nei loro pensieri come lo stronzo e la stronza! Peccato però che siano legati da una passione cocente, attratti l’uno dall’altra come da calamite potentissime.
Lei lo ha sempre amato seppur idealizzato dalla sua fanciullesca mente, lui imparerà pian piano ad accettare che sia l’unica a dargli momenti di pace nel suo eterno caos mentale, l’unica a cui non sa dire di “no” e che stravolgerà il suo mondo. Tutto nonostante sia contrario alle regole dell’accademia e al giuramento che fece Ramses tanti anni prima…
Tema ricorrente ovviamente oltre alla differenza di età tra i protagonisti è la materia di studio non proprio comune, un lavoro attorno al quale ancora oggi gira la violenza sulle donne, il potere, i soldi, il degrado. Tutte cose da cui questa accademia vuole assolutamente proteggere i suoi allievi e rendendoli i migliori lavoratori del settore al mondo.
Anche la mancanza dei genitori o di una gioventù spensierata e serena per entrambi è un tema basilare nel romanzo.
Koster Academy lezione uno è tutto fuorché frivolo o degradante, è anzi un romanzo ben strutturato, curato, profondo, romantico, passionale e intelligente come del resto lo sono i suoi protagonisti: acuti, intelligenti e profondi.
Il POV e’ alternato tra Beatrix e Ramses. Scritto al presente in prima persona in un arco temporale di un mese circa, con qualche flashback del passato, soprattutto da parte di Ramses, che ci fanno capire il suo punto di vista e alcune sue decisioni.
Fanno da coro molti personaggi tra colleghi, professori, direttrice, compagni di corso e alcuni personaggi chiave del passato di entrambi i protagonisti, che sicuramente troveremo nel seguito del romanzo.
Davvero un ottimo libro! Vi allego alcuni estratti e vi auguro buona lettura!
Orny T
“Si presenta sempre come lo immagino: anfibi neri, jeans, giubbotto di pelle, occhiali da sole che ora porta alle labbra; un viso la cui barba rasata lo ha reso più ruvido nel tempo, occhi blu cobalto e capelli scuri, quest’anno un po’ più lunghi rispetto all’ultima volta che l’ho visto. È sempre accompagnato da un altro uomo altrettanto affascinante, i cui colori sono totalmente opposti ai suoi. Il compagno sembra luminoso, lui appare cupo e oscuro. Forse è proprio questo che mi ha sempre affascinata. Rimangono fermi nel cortile, ad attendere di essere ricevuti come di consueto, e noi, come ogni volta, li osserviamo tenendoci a debita distanza.”
“«Chi sei tu!» Era sprezzante. Non che mi aspettassi dolcezza o altre premure. Avevo notato che portava con sé una certa oscurità. Ma proprio quel buio mi attirava come una calamita, perché era lo stesso da cui credevo di provenire. «Io sono Beatrix»…” «Beatrix van den Berg» avevo continuato seguendolo. «Non ti ho chiesto il nome completo». «Io vorrei sapere il tuo. Mi hai salvata». Si era fermato improvvisamente, fissandomi dall’alto della sua statura. Gli odiosi occhiali a forma di goccia ancora a farci da barriera. «Non ti ho salvata. Mi sei caduta tra le braccia». «È la stessa cosa». «No che non lo è».”
“Solo quando ce l’ho di fronte riesco a perdere quel controllo che ho sempre avuto e la sensazione, invece che disorientarmi, mi fa sentire meglio di qualsiasi altra. Perdo la lucidità, è vero, ma so di essere nel posto più giusto, l’unico in cui, finalmente, in trentuno anni di vita, io sia riuscito a smettere di pensare, di soccombere sotto quella valanga di riflessioni, macerie di idee, di memorie passate, di cose da fare e da dire. Lei, questa piccola ragazzina spontanea e vera, è la sola che riesca a governare la mia mente. Custodisce i miei pensieri o li annulla, non ha importanza, resta il fatto che mi alleggerisce, si prende tutto il peso e sulle spalle non mi grava più nulla che non siano i miei sentimenti.”
“Ero convinta che lui potesse essere una via d’uscita, che rappresentasse il mondo fuori dal beghinaggio, ciò a cui aspiravo, ciò che desideravo. E invece aveva ragione, quando gli sono finita tra le braccia: non è il mio eroe. Io gli sono solo caduta addosso. Una parte di me ha sempre saputo di averlo idealizzato, di aver costruito nella testa una figura inesistente. Mi è sempre apparso oscuro, poi ho iniziato a vederlo come una luce nel mio buio. Invece era esattamente ciò che sembrava: pericoloso e nero. Nero come il mondo da cui proviene.”
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