Titolo: Incanto di natale
Autrice: Pamela Boiocchi & Michela Piazza
Genere: Commedia Romantica Natalizia
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TRAMA
Cose che intendo assolutamente tenere segrete durante il viaggio sulle Alpi francesi:
– il mio vero nome, Gipsy, tratto da un romanzo di Liala
– mia madre che scrive romanzi erotici
– il fatto che papà sia un hippie che insegna meditazione.
Perché sono una con i piedi per terra, io. Faccio il revisore dei conti a Milano e la carriera per me è tutto.
Proprio per mettermi in luce agli occhi del capo, ho accettato di venire in questa cittadina da fiaba durante le Feste, a controllare il bilancio di un resort super lusso.
Ma non ho fatto i conti con il ricco e affascinante Guillaume, il proprietario dell’hotel, che mi corteggia come se fossi una principessa.
Né con Etienne, l’irritante e imprevedibile maestro di sci che però bacia da Dio.
Possibile che mi sia ubriacata con la cioccolata calda?
Perché inizio a credere che, grazie alla magia del Natale, perfino una come me potrebbe innamorarsi…
RECENSIONE
Salve readers, col libro di oggi vi catapulto direttamente nell’atmosfera natalizia, dove una ragazza seria e coi piedi per terra farà di tutto per evitare il Natale in famiglia, ma si sa che non si può sfuggire alla magia che pregna quel particolare periodo dell’anno…
Incanto di Natale di Pamela Boiocchi e Michela Piazza, edito da Amori al peperoncino ci porta sulle rive del Lago Maggiore per conoscere Gipsy, una giovane donna in carriera che per nessuna ragione al mondo vuole somigliare ai suoi genitori, colpevoli di essere troppo impegnati a vivere l’oggi, troppo sopra le righe, poco realistici e senza i piedi ben piantati per terra.
Gipsy vive per il lavoro e per distinguersi dai suoi genitori, sua madre scrive libri erotici, lei è una contabile, suo padre insegna yoga e meditazione, lei ama la solida realtà rappresentata dai numeri. In ogni aspetto della sua vita G. cerca di fare il contrario di quello che farebbero i suoi. Lei vuole fare carriera, è una stacanovista dedita al lavoro e all’azienda che ripone in lei la massima fiducia, tanto da affidarle il loro cliente più importante, solo che dovrà occuparsi dei suoi conti durante le festività.
So da sempre qual è il mio compagno ideale. Voglio un tipo serio e distinto. Che non pensi a chakra, yoga e tisane ayurvediche. E che, per l’amor del cielo, vada in giro vestito in maniera normale, con un bel completo grigio e una cravatta. Come il signor Von Kyburg. Ecco, lui sì che potrebbe essere il mio tipo.
Incanto di Natale, dal mio punto di vista, oltre raccontare una storia sotto l’albero mette in evidenza un problema spesso spinoso: il rapporto tra genitori e figli, specie nel caso in cui per certi versi le vite dei primi condizionano quelle dei secondi.
Tutto ciò che dice, pensa e fa Gipsy è in funzione della sua volontà di essere seria, professionale, affidabile, qualità che per lei i suoi non hanno. Purtroppo, la nostra protagonista non ha compartimentato solo la parte lavorativa della sua vita ma anche quella amorosa, lei ha un’idea ben precisa di come deve essere l’uomo perfetto per lei, salvo poi scontrarsi con la realtà e ritrovarsi in bilico tra ragione e sentimento.
Gipsy a Megeve incontrerà Guillaume, bellissimo proprietario dell’hotel di lusso nel quale è ospite per il tempo necessario alla revisione dei conti. Lui è assolutamente perfetto: bello, in forma e di successo, un uomo serio con la testa sulle spalle, e sembra interessato a lei, un sogno che si realizza. Ma nonostante questo, il cervello di Gipsy si questiona sull’etica di un’eventuale liaison col cliente.
Von Kyburg torna a sorridermi. È davvero affascinante, con quell’aria così sicura di sé e rilassata. “So di sembrare uno spot pubblicitario quando parlo così ma, vedi, spesso le persone arrivano qui dopo mesi ininterrotti di giornate segnate dalla solita routine. Io offro loro uno svago, una fuga dalla quotidianità, un sogno romantico da godere per qualche giorno – o qualche settimana – tra una coppa di champagne e una pista da sci.” Anche per me questo villaggio tra le Alpi rappresenta una fuga, in effetti, anche se dalla famiglia e non dal lavoro. “Ci riesci, a fornire un angolo di paradiso. È così bello, qui.” “Non ti sembro un pazzo quindi?” “Oh no, affatto. Anzi, mi ricordi Willy Wonka nella sua fabbrica di cioccolato.” Scoppia a ridere. “È un complimento?” “Certo che sì!” mi affretto a chiarire.
Intanto fa la conoscenza di un altro bello da copertina: Etienne, massaggiatore dell’hotel e maestro di sci, che ci prova con lei senza mezzi termini. Gipsy si sente attratta da entrambi, ma è indecisa: Guillaume rappresenta la perfezione, ma è un cliente, Etienne incarna tutto ciò che rifugge, ma l’attrae in modo viscerale, qual sarà la decisione giusta per la nostra zingara?
Senza avere il coraggio di porre ulteriori domande, riaggancio. Un senso di oppressione mi impedisce quasi di respirare: non mi è sfuggito il fatto che Guillaume sia tornato a darmi del lei e a essere estremamente formale. Chissà cosa gli ha raccontato Étienne sul mio conto! Ignobili bugie, di sicuro. Anche se forse neppure la verità fornirebbe di me un quadro poi tanto professionale e rispettabile. Reprimo un grido di rabbia e scaglio il cuscino attraverso la stanza. Sarà il peggior Natale di sempre, ne sono sicura. Mentre aspetto Von Kyburg all’ingresso del resort, non posso fare a meno di domandarmi dove diamine intende portarmi. Dopotutto, dubito che i fornitori siano aperti il venticinque dicembre e abbiano voglia di perdersi i festeggiamenti soltanto perché collaborano con due Grinch. Tutto intorno a me sciamano famiglie sorridenti e gruppi di amici che, satolli del pranzo e allegri per la buona compagnia, chiacchierano e scherzano. Merda. Merda, merda. Non mi sono mai sentita più sola in tutta la mia vita. Forse, dopotutto, avrei fatto meglio a restare a casa e a mandare affanculo i partner della società di revisione. Comunque, è troppo tardi per rimuginare sul latte versato. Anche perché, proprio in questo momento, un lussuoso fuoristrada nero dai vetri oscurati accosta accanto a me. Sono già salita su questo mezzo insieme a Guillaume, il giorno in cui sono andata con lui dal direttore di banca. Perciò è arrivato il momento tanto temuto. Prendo un respiro profondo, mentre cerco il coraggio necessario ad affrontare l’incontro. Monto a bordo del SUV. Solo che, non appena ho sbattuto la portiera, mi rendo conto che qualcosa non va: la chiusura centralizzata scatta di colpo, imprigionandomi all’interno dell’abitacolo, e il motore del fuoristrada si mette a rombare.
Purtroppo, Incanto di Natale è raccontato dal solo punto di vista femminile metodologia che non amo particolarmente, soprattutto in questo caso, dove conoscere i pensieri di Etienne e Guillame avrebbe aggiunto quel qualcosa in più che mi è mancato. Lo stile delle due autrici è molto scanzonato, fresco, elegantemente sarcastico e un filo ironico. La parte spicy è molto soft, in questa storia c’è più dolcezza che peperoncino, ma detto questo, la storia si legge in maniera scorrevole ed è molto piacevole. Non mi resta che invitarvi a leggerlo e augurarvi una buona lettura sotto l’albero, Jenny.
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