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Recensione: Pretty man - Silvia L.

Titolo: Pretty man 

Autrice: Silvia L. 

Casa Editrice: Triskell Edizioni

Genere: Contemporaneo

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TRAMA

Helena Woods è una scrittrice fallita di romanzi rosa, si sente tremendamente fuori posto e ha sempre la testa tra le nuvole. Vive a Cold Spring con la sua famiglia: una madre impicciona, la nonna stravagante ed un padre tifoso sfegatato dei Jets.

 

 

 

Stephanie e Mary, sono la sua unica certezza. Amiche dai tempi del liceo ed inseparabili. Come ogni venerdì sera, si ritrovano al Doug’s pub per spettegolare e discutere delle loro disastrose vite amorose, finché Helena, una notte, non finisce sul sito “prettyman.com” e decide di prenotare un appuntamento con un gigolò, come un “esperimento sociale” per la stesura del suo nuovo libro.

 

 

 

Cameron Tale è il caporedattore della rivista di moda più famosa di New York: la “Tale mode”. È miliardario, sexy e determinato. Sembra avere tutto, eppure, manca qualcosa nella sua vita.

 

 

 

Cos’avranno in comune due persone così diverse?

 

Un incontro fortuito e un paio di semplici converse rosse potranno cambiare il destino di due anime?

RECENSIONE

Ciao a tutti! Oggi vi voglio parlare del libro Pretty Man.
I protagonisti di questo libro sono due personaggi molto diversi tra loro: Helena e Cameron.
Helena vive insieme ai suoi genitori a Cold Spring, fa la scrittrice di romanzi rosa, ma al momento è bloccata e si sente una fallita…
Cameron, invece, è il redattore di una rivista molto famosa, forse la più famosa di New York. Lui ha tutto: soldi e successo, eppure gli manca ancora qualcosa…

I due non si sarebbero mai incontrati se non fosse stato per colpa di un paio di converse rosse. Vi spiego meglio…

Durante una cena con le amiche, Helena si rende conto che deve fare qualcosa per cambiare la sua vita. Non le piace come sta andando e vuole darle una scossa. Decide quindi di animarla e renderla un po’ più piccante contattando un gigolò. Magari, grazie a questa esperienza, ritroverà anche l’ispirazione per il suo libro.

«Che diavolo sto facendo?» Chiudo il computer di scatto, come se volessi spegnere il mio cervello con un interruttore.
A cosa mi sono ridotta?
Eppure, una piccola parte di me deve ammettere di trovare stuzzicante l’idea del salto nell’ignoto. Riapro il computer e inizio a selezionare tutte le caratteristiche che vorrei avesse il mio “uomo ideale”: sexy, muscoloso… e, visto che pago, punterei in alto mettendo la spunta alla casella “culo sodo”. Chi ne ha mai visto uno veramente sodo? Non io. Tanto vale sognare.
Scrivo e cancello mille volte l’e-mail da inviare al… professionista che ho scelto dopo molte ricerche. Mi sento così ridicola, ma, alla peggio, non mi risponderà.

Dopo pochi minuti di attesa, riceve una risposta. Merda, sta succedendo davvero.

Helena si mette alla ricerca e, dopo aver esplorato vari siti, trova quello che fa per lei: il sito si chiama Pretty Man. Dopo aver vagato per un po’, trova il gigolò che sembra adatto a lei.

Contatta le sue amiche, che cercano in tutti i modi di farla desistere, ma questa volta Helena non vuole fermarsi. Vuole andare avanti in questa sua avventura, sarà quel che sarà.

Durante i vari messaggi scambiati con il gigolò, lui le dice soltanto che si incontreranno in un bar, fornendole indirizzo e giorno. Quando lei gli chiede come lo riconoscerà, lui le risponde che indosserà delle scarpe rosse.

Arriva il giorno dell’appuntamento, ed Helena, tutta nervosa, si presenta nel bar, osservando le scarpe di ogni avventore. Ad un certo punto, nota uno splendido ragazzo che indossa delle converse rosse e, ovviamente, si avvicina a lui pensando che si tratti del gigolò. Si siede con lui, e iniziano a chiacchierare.

Peccato che non si tratti del gigolò, ma di Cameron, che quella sera è semplicemente uscito per bere qualcosa, indossando le sue converse rosse.

«Mi perdoni, stavo solo… Non ci siamo ancora presentati, ma ho notato le scarpe rosse e…» scandisco la parola rosse e ammicco goffa, per fargli intendere che l’ho riconosciuto. Dalla sua faccia allibita, più che un occhiolino, deve aver pensato che avessi un tic. Mi accorgo di stare parlando ancora con mezza testa ficcata sotto il suo tavolo, così ritorno in una posizione eretta cercando, per quanto possibile, di non sembrare già dal primo minuto una totale inetta.

«Nessuna donna aveva mai flirtato con me facendomi dei complimenti su delle vecchie scarpe… fino a ora.» Chiude il suo libro, concentrando il suo sguardo su di me.

«Cosa? No, io… io non sto flirtando!» Che impertinente! Semmai è lui che dovrebbe flirtare con me, non il contrario.

Solo verso la fine della serata, quando Cameron la invita a rivedersi, Helena mostra la sua sorpresa, pensando che non si possa prenotare più di un’uscita con il gigolò. Glielo dice, e Cameron, preso alla sprovvista, non nega di essere il gigolò… anzi, decide di assecondarla.

«Helena aveva un appuntamento al buio con un gigolò e, per qualche ragione, ha creduto che fossi io!»

«Cosa?» George sputacchia tutta la birra sul pavimento, quasi si strozza.

«E io… non l’ho contraddetta. Le ho mentito facendole credere di essere la persona con cui doveva incontrarsi,» concludo, vergognandomi un po’.

«Ma perché l’hai fatto?» chiede George, incredulo, alzandosi dalla poltrona. Prende nervosamente uno straccio per pulire la birra. Mi sento un vero idiota.

«Non lo so!» sbotto, prendendomela con me stesso.

Da questo momento inizia tutta una serie di imprevisti e avventure che porteranno i due ad avvicinarsi, ma allo stesso tempo a tenersi a debita distanza. Cosa accadrà quando finalmente Helena scoprirà che Cameron non è un gigolò? Chi glielo farà scoprire? Perché Cameron non ha rivelato subito la sua vera identità? Come sarà accolto Cameron dalla famiglia di Helena?

Ho letto questo libro in pochissime ore perché è stato molto divertente. La serie di imprevisti che si sono susseguiti per la bugia bianca che Cameron ha inventato pur di rivedere Helena è stata un susseguirsi di emozioni e risate.

È stata una lettura interessante, non banale, e sebbene la trama non sia super originale, l’autrice è riuscita a lasciare il suo tocco personale e lanciare un messaggio. Con il suo stile, ha saputo descrivere e farci vivere le emozioni dei protagonisti.

Se volete trascorrere qualche ora con il sorriso sulle labbra, leggete questo libro.
Buona lettura!
Terry

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