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Recensione: I segreti nascosti nei fiori - Sally Page

Titolo: I segreti nascosti nei fiori 

Autrice: Sally Page 

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Genere: narrativa contemporanea

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TRAMA

Inghilterra, Oxford ai giorni nostri. A soli quarant’anni, Emma è già vedova da sette mesi di Will, con cui era felicemente sposata da dieci anni. Senza più il padre da altrettanti anni e con una madre egoista e completamente assente, Emma decide che è giunta l’ora di un cambiamento. Nonostante sia un’affermata linguista (parla infatti fluentemente italiano, spagnolo e francese) ed eccella nel suo lavoro presso un laboratorio scientifico di ricerca, sente che quello non è più il suo posto. Leggendo la pagina degli annunci del giornale locale si imbatte in quello che segnerà l’inizio non solo di un cambiamento, ma di un vero e proprio viaggio, interiore e non: cercasi fioraio. 

Betty e Les, i proprietari della Capanna Dei Fiori, sono una strana coppia e l’accolgono sul subito in modo distaccato. Così, per cercare di entrare un pò nelle loro simpatie, dopo i primi giorni di lavoro, Emma accetta l’invito di Betty al club di Storia locale presieduto da Les, dove quella sera tratteranno come argomento “I segreti del Titanic”. Non sa bene perché accetta, il Titanic non le è mai interessato molto, a differenza di Will che ne era affascinato, però qualcosa la spinge all’incontro. Peccato che appena arriva al luogo della conferenza, Emma viene presa dal panico e scappa via. Presa dai sensi di colpa per essere fuggita senza dare spiegazioni, passa l’intera nottata ad approfondire le sue nulle conoscenza sul Titanic, scoprendo interesse per qualcosa di nuovo, quella curiosità che da tanto tempo l’aveva abbandonata: c’era una fioraia sul Titanic?

La voglia di rispondere a questa domanda la porterà a conoscere tantissimi personaggi, che la aiuteranno ognuno a proprio modo nella sua ricerca, sempre accompagnata dai fiori e dai loro significati.

Argentina, fine 1800. Violet è cresciuta in Argentina, anche se i genitori erano irlandesi. Primogenita di quattro fratelli e una sorellina molto più piccola di lei, dopo essersi trasferiti in Inghilterra, vicino ad alcuni parenti che abitano a Londra, Violet inizia a imbarcarsi come assistente di bordo su molte navi diverse, inclusi l’Olympic e il Titanic. E’ scampata a tre naufragi. Quello del Titanic farà parte dei tre? Cosa centra la sua storia con quella di Emma?

RECENSIONE

Bentrovati amanti della lettura!

In questo inizio di primavera sembra cadere a pennello la lettura di un libro i cui protagonisti, a prima vista, sembrano essere i fiori. Fosse stato anche pieno inverno, non mi sarei comunque potuta esimere dal leggere “I segreti nascosti nei fiori” (titolo originale: “The secret of flowers”), terzo libro di Sally Page edito da Newton Compton. Perché? Perché ero rimasta così entusiasta dei primi due, che il terzo non poteva essere da meno; e difatti anche questa volta le mie aspettative non sono state deluse.

Mentirei se dicessi di essere una grande appassionata e conoscitrice della storia del Titanic, ma mi ha sempre affascinata moltissimo leggere a riguardo. Ragion per cui questo libro ha da subito stuzzicato il mio interesse. Mi è piaciuto molto il fatto che vengano raccontati tantissimi aneddoti, di cui personalmente non ero a conoscenza.

La storia si sviluppa su due livelli: si alternano capitoli intitolati “Emma”, seguito dal nome di un fiore, dove si narra la storia presente (dei giorni nostri) della protagonista, ad altri intitolati “Violet”, anch’essi seguiti dal nome di un fiore, capitoli scritti tutti in Italic e molto brevi, dove si inizia a narrare a partire dal 1890 (circa) la storia di Violet, una storia che non sembra centrare nulla con la trama principale, salvo riuscire a contestualizzarla solo a tre quarti di libro.

Il pov è in terza persona e racconta in modo cronologico il susseguirsi degli eventi, con un ordine narrativo lineare, su entrambi gli assi temporali. La lettura è piacevole e scorrevole, il linguaggio non è mai scurrile e volgare. E, Deo gratias, non ci sono scene di sesso o riferimenti anche pur lontanamente collegabili al tema!

Si capisce fin dalle prime righe che i protagonisti principali sono i sentimenti, quelli più profondi, intimi e delicati. Delicati come i fiori e il loro profumo, traghettatore di tantissimi ricordi. La protagonista assoluta è Emma, una persona fragile, che ha bisogno di aiuto ma non lo sa:

“Emma abbassa gli occhi sulla sua grafia minuta. Cosa sta facendo? Scrive una conversazione immaginaria con un uomo morto un decennio fa? Strappa la pagina, la appallottola e butta sulla sedia accanto. Arrivare fino al secchio della spazzatura, come quasi tutto nella sua vita, sembra uno sforzo al di sopra delle sue energie.”

La passione di Emma per i fiori nasce nel suo subconscio grazie al suo papà, per cui nutre un legame e un sentimento profondissimi. Ecco perché istintivamente accetta il lavoro al vivaio. E dal vivaio inizia il viaggio alla ricerca della fioraia, una ricerca ossessionata che serve a tenere la sua mente occupata, per non pensare a Will, a quello che erano e non sono più. E soprattutto per non pensare a l’agghiacciante scoperta che ha sconvolto la sua vita, sette mesi esatti dopo la sua morte. Emma non sa ancora che sta per iniziare un viaggio che la libererà dai fantasmi del passato e dalle sue paure, per ritornare finalmente alla serenità di un tempo, anche se per raggiungerla dovrà superare momenti dolorosi e tormentati.

Partendo da Oxford e passando per Cambridge, Parigi e Siviglia, durante il viaggio le faranno compagnia un caleidoscopio di personaggi, tutti molto ben caratterizzati, a partire da Les e Betty, questa strana coppia che Emma a un certo punto descrive come “la gattina tartarugata che vive con il cagnone diffidente”. O Alistair, un giovane storico fanatico del Titanic, o Philippe, il profumiere di Parigi in pensione che ha studiato le boccette di profumo trovate sul fondo dell’oceano. E molti altri che vi lascio scoprire durante la lettura.

E poi c’è la storia di Violet, protagonista in secondo piano di tutta la vicenda:

“«Questa è Violet Jessop. Famosa tra noi fissati del Titanic perché è sopravvissuta a tre collisioni su transatlantici della White Star: Olympic, Titanic e Britannic». «Caspita, non mi ero resa conto che fosse stata su tutti e tre». Alistair annuisce. «Ha rischiato di morire all’affondamento del Britannic».”

So che non vi ho ancora parlato della fioraia, ma lascio a voi la curiosità di scoprire se sarà veramente esistita una fioraia sul Titanic. Le testimonianze del tempo raccontano che fosse una nave piena di fiori, perciò qualcuno se ne doveva per forza occupare:

“Un giorno forse qualcuno dirà persino che il profumo dei fiori ricordava loro la Costa Azzurra e che senza alcun dubbio il Titanic sembrava una nave piena di fiori.”

Come nei libri precedenti, ci sono molte situazioni e temi che ritornano durante tutta la narrazione: i proverbi di Les, la descrizione dei maglioni con gli animali di Betty, la posta del cuscino (bellissima e dolcissima!), il valore dei piccoli contributi, il senso di bisogno e di aiuto.

In sintesi, riuscirà Emma a trovare la fioraia? Cosa lega Emma a Violet? Perche’ le sembra avere un’aria cosi familiare? Potrebbe per caso essere lei la sua fioraia?

Un libro di grande sentimento, mai melenso, stucchevole, ma sussurrato e delicato, come i fiori e come Emma. Anche molto tristemente commovente, soprattutto nelle prime pagine, ma poi migliora decisamente, non preoccupatevi!!!

Buona lettura,

Arianna.

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