Titolo: Recensione: Quasi quasi mi innamoro di te
Autrice: Paola Servente
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Genere: Romance, second chance
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TRAMA
A soli 28 anni e con due lauree all’attivo, Emma Cella ha già una sua azienda di social media marketing, è la social media manager di Sofia Valenti, nota giovane attrice, e nel tempo libero allena piccole atlete di pattinaggio artistico su rotelle, di cui lei è stata due volte campionessa nazionale (e seconda agli Europei). Se ciò non bastasse, sta studiando per la terza laurea, il tutto alternandosi tra Milano, Genova e Santo Stefano d’Aveto.
Leonardo Casali, 28 anni, è un calciatore conosciuto in tutto il mondo, gioca in Nazionale ed è tra i più amati in assoluto. Adora il calcio tanto da aver militato nella stessa squadra per ben 14 anni, finché non decide di concludere la carriera nella sua città d’origine, Genova. Ma c’è un altro motivo per cui ha deciso di tornare in Liguria: senza le distrazioni mondane milanesi, gli sarà più facile concentrarsi per prendere finalmente il diploma e tentare poi il percorso da allenatore.
E chi meglio di Emma, rincontrata per caso dopo 15 anni a un galà di beneficenza dove insieme a Sofia sono i testimonial, potrebbe aiutarlo? Non gli dirà certo di no, sono stati migliori amici dai 9 ai 13 anni, quando con la nonna lui abitava a Santo Stefano d’Aveto. Ma Emma è di tutt’altro parere. 15 anni fa la loro amicizia è finita malissimo; qual è la grande bugia che lei ancora non riesce a perdonargli e perché tutto questo rancore? Basterà il suo infortunio, di cui lei è involontariamente responsabile, ad addolcirle il cuore?
RECENSIONE
Bentornati book lovers!
Oggi siamo in Italia ed andiamo in una regione che si affaccia sul mare, la Liguria; siamo un pò a Genova e un pò a Santo Stefano d’Aveto, un bel paesino sulle montagne liguri. E’ proprio in questo paesino che la scrittrice, Paola Servente, fa incontrare per la prima volta i protagonisti di Quasi quasi mi innamoro di te…, edito da Newton Compton Editori.
Il libro è ambientato ai giorni nostri, con alcuni (ma veramente pochi) flashback nel passato, necessari ai fini della narrazione, durante i quali i protagonisti raccontano quando da bambini giocavano insieme e le varie vicissitudini che li hanno portati all’attuale astio.
Il pov è in prima persona alternato, un pò Emma e un pò Leonardo. E’ semplice riconoscere chi sta narrando perché il nome viene riportato nel titolo di ogni capitolo. Il linguaggio è giovanile e molto colloquiale, senza perdersi troppo in ragionamenti complessi o tortuosi. Per questo risulta scorrevolissimo, non ci sono mai momenti noiosi o di stasi.
Da notare l’assenza di descrizioni di luoghi o paesaggi. Per esempio, siamo in Liguria ma il mare non viene mai menzionato. E’ una cosa che mi è sembrata un pò strana ma che ho apprezzato molto perché non amo particolarmente le lunghe descrizioni. Potrebbe questo comportare una perdita di romanticismo o sentimentalismo? Direi di no. Nonostante non sia un libro sdolcinato, l’amicizia (che fu) e l’amore (che forse sarà?) restano i temi principali.
Mi sono piaciuti i caratteri e le descrizioni dei due protagonisti, è facile immaginarseli e immedesimarsi perché sono molto reali, non troppo fantasticati; l’autrice è riuscita a delinearli e proporzionarli senza che uno prevarichi sull’altro. Emma è l’immagine della secchiona, dai modi in cui parla e ragiona, fino all’abbigliamento:
“Emma in tailleur marrone di almeno una taglia più grande della sua, viso al naturale e capelli imprigionati in un perfetto e serissimo chignon”.
Vi stupirete nel leggere di Leornardo, che non viene stereotipato come il classico calciatore tutto calcio, donne, mondanità, feste e divertimento, ma come un ragazzo che sì, ha fatto la bella vita, ma ha deciso di mettere la testa a posto:
“Parcheggio la mia Porsche e mi preparo a godere delle ultime ore da cattivo ragazzo. Sarò in grado di cambiare vita?”.
Ripensando al libro, ho trovato Leonardo molto più romantico di Emma, nonostante fino a metà libro circa, i toni non siano per niente amichevoli:
“«La smetti di deridere la mia statura? E questa cosa che sono altezzosa me l’hai sempre rinfacciata, ma io non sono così, sono rispettosa di chiunque». «Sì, ma non stimi quasi nessuno. E reputi poche persone degne della tua compagnia»”.
Ci vogliono un bel pò di pagine prima che i due inizino ad andare d’accordo, ma nel frattempo non vi annoierete con i continui e spassosi battibecchi, ironici e mai cattivi, che i due protagonisti non si risparmiano mai, visto che si definiscono il mio peggior amico di sempre e la mia ex amica.
Ho trovato spiritosa e divertente la descrizione di alcuni personaggi di fondo, come le migliori amiche della mamma di Emma:
“Il cognome di mamma, nonostante ci tenga a usare Cella, quello mio e di mio papà, è Colombo, perciò va da sé che io abbia ribattezzato le tre amiche la Niña, la Pinta e la Santa Maria, altrimenti dette “la Flotta””.
O un ex di Emma:
“«Sono talmente sbalordito che non saprei cosa dire. Tu e “Come mi amo, sono Massimiliano?”». «Cazzo, Leo! Speravo che almeno quella stupida filastrocca la avessi dimenticata!».”
Quasi quasi mi innamoro di te… è un libro molto moderno, mi è piaciuto il riferimento a tutti i vari social e alle inevitabili implicazioni che derivano dal loro utilizzo, specialmente quando si è un personaggio famoso. Anche se i social non sono centrali, sono in qualche modo co-protagonisti, perché tanti atteggiamenti dei protagonisti e alcune situazioni sono influenzate proprio dall’uso, o forse è meglio dire, dal timore di queste nuove forme di comunicazione. Se non esistessero, Emma non sarebbe il manager di Sofia e non avrebbe rincontrato Leonardo, ma dall’altro lato, se non ci fossero, Leonardo sarebbe molto più sciolto nel….. non posso spoilerare!!!
Quasi quasi mi innamore di te… è un libro fresco, giovane e divertente, l’ideale da portarsi sotto l’ombrellone.
Buona lettura, Arianna
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