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Recensione: Il quinto ospite - Jenny Knight

Titolo: Il quinto ospite 

Autrice: Jenny Knight

Casa Editrice: Newton Compton Editori

Genere: giallo, thriller, suspense

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TRAMA

Tutto parte da un invito, quello che Caroline “Caro” Carmichael riceve per partecipare all’inaugurazione del Memoriale di Henry Bellinger, suo ragazzo ai tempi di Oxford. Caro decide così di organizzare una cena a casa sua, la sera prima dell’evento, e invitare i suoi ex compagni di università: George Kingsley, Lily Enfield e Travis Lawrence-Dixon. L’idea è di recarsi l’indomani tutti insieme alla commemorazione. Nessuno però immagina che a quell’evento non ci andranno mai.

Tutti portano con sé un terribile segreto fin dai tempi di Oxford e solo qualcuno conosce il segreto, o parte di esso, degli altri invitati. Fatto sta che queste rivelazioni stravolgeranno la cena e la vita di ognuno dei partecipanti.

George, il classico ex compagno “modello”, quello che riesce a tenere i contatti un pò con tutti, conduce una vita tranquilla divisa tra il lavoro, la sua mogliettina e il figlio neonato. Era il miglior amico di Henry all’università e la famiglia Bellinger gli è molto legata. Ma sarà stato veramente così? O era solo una facciata?

Lily Enfield è ancora la timida e riservata ragazza dei tempi di Oxford, ma è diventata una famosa scrittrice, e nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Peccato che passi la sua vita tra attacchi di panico e visite dall’analista. Cosa è mai successo in quegli anni da condizionare la sua vita fino a questo punto?

Il periodo trascorso in prigione ha di molto cambiato Travis Lawrence-Dixon. E’ diventato un insegnante di yoga e mindfulness, è vegano e fa delle tecniche di respirazione il suo mantra. Uno dei pusher piu forniti di Oxford sembra non essere mai esistito. Chi fu a denunciarlo e a cosa si deve questo radicale cambiamento?

Caro, la padrona di casa è arrivata dove voleva: sposata con il ricco Brian, trascorre le sue giornate tra la gestione della casa e dei figli, la palestra e le riunioni dell’associazione genitori-insegnanti. Ma è davvero così felice come vuole far credere?

E poi c’è lei, Elle Andrews. Quando suona alla porta “cade il gelo, nessuno sembra volerla e sopportarla, forse tutti tranne Lily”, che è infatti la persona che l’ha invitata, all’insaputa degli altri. E’ forse lei a conoscere i segreti piu ingombranti e a voler finalmente consumare la sua vendetta?

RECENSIONE

Bentornati book lovers!

Siamo di nuovo in Inghilterra, nel verdeggiante sobborgo di Barnes, nella zona sud-ovest di Londra, in una ricca villa immersa in un lussureggiante viale alberato, uno di quelli che per interderci si vedono sono nei film. La villa ospita il set di Il quinto ospite, libro d’esordio di Jenny Knight, edito da Newton Compton.

Attenzione però perché questo è più o meno tutto quello che saprete circa l’ambientazione. Non aspettatevi infatti descrizioni di bucoliche campagne, cieli tersi o maliconici scorci di stradine londinesi. Le descrizioni sono ridotte al minimo (cosa di cui ringrazio l’autrice) per lasciare spazio ai fatti del passato e agli effetti che quegli eventi stanno avendo nell’immediato presente.

Lo spazio temporale si alterna tra ieri (tutto il periodo dell’università, anche se non viene specificato quanti anni siano passati), e oggi, il presente attuale. Questo è costante per tutto il libro. Il pov è in terza persona neutrale, e si limita a descrivere i fatti senza dare giudizi. Ogni capitolo è incentrato su un protagonista in particolare, e racconta quello gli succede in quel determinato momento (nel passato o nel presente), in un alternarsi che va avanti fino alla fine del libro.

Il ritmo è incalzante, non ho mai trovato momenti noiosi o divaganti. Per questo la lettura è molto scorrevole. Il registro linguistico è composto e non volgare, salvo quando strettamente necessario ai fini della trama.

I personaggi potrebbero non essere così facili da amare perche esce quasi solo il loro lato oscuro ed entrare in empatia con loro non è così immediato. Daltronde l’amore e l’amicizia, nella concezione piu rosea dei termini, non sono sicuramente il fulcro del libro. Il quinto ospite è una storia di segreti, tradimenti, rivelazioni scottanti, fastidiose e un pò anche cattive. E soprattutto vendetta e riscatto, anche se queste ultime si rivelano solo nelle ultime 20 pagine del libro!

Alcuni personaggi sono un pò stereotipati, tipo Caro:

“Caro non poteva spiegare che, se avesse lavorato, non sarebbe potuta andare a prendere i bambini a scuola, non avrebbe potuto preparare i loro pranzi, fare volontariato per i loro club, essere presidente dell’associazione genitori-insegnanti, sedersi al tavolo della cucina con i più piccoli per aiutarli a studiare le tabelline o cercare di convincere Ed e Bethany a ripassare mentre salivano le scale incollati ai telefoni. I suoi figli erano l’unica cosa che dava un senso alla sua vita.”

Ma come Elle le fa notare:

“Tutti abbiamo passato momenti difficili, Caro. E’ il modo in cui scegliamo di affrontarli che fa la differenza.” 

Caro è davvero perfetta e senza macchia?  

E che dire di George. All’apparenza altruista e il migliore amico di Henry. In realtà è una persona piena di sé:

“«Vedi, è questo il problema. Si tratta sempre di te. Del prezioso George Kingsley. Ho sempre pensato che Henry fosse una brutta persona, ma almeno non si faceva scrupoli a mostrarsi per quello che era. Tu invece pensi di avere diritto a tutto, pensi di essere al di sopra degli altri».”

“«Oh Georgie. Stai zitto», sospirò Elle. «Sei in grado di ascoltare? Ascolti mai tua moglie?», chiese, cercando di immaginare la sua vita domestica. «Scommetto che non lo fai mai, vero? Scommetto che passi tutto il giorno a parlare di te stesso: George di qua, George di là. E fai i capricci perché il bambino riceve più attenzioni di te».”

La figura di Elle per me è stata sicuramente la più spiazzante. All’inizio l’ho odiata, ma poi è diventata la mia beniamina perché man mano che si snocciola la storia, si capisce che tutto quello che sta facendo e che ha fatto in passato è stato solo per aiutare chi da tutto cio che è successo ha sofferto di più (che per ovvi motivi non posso rivelare).

Alcune vicende sono abbastanza prevedibili, ma nonostante ciò rimane quella suspense che ti fa venire voglia di girara la pagina e continuare a leggere. Anche perché fino all’ultima riga nulla è come sembra!

Buona lettura, Arianna.

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