VIOLA DI NOTTE – Ilaria Bianchi, RECENSIONE

Viola di notte più che una storia d’amore è un viaggio. Ma non un viaggio qualsiasi, effettivamente non usciamo dalla città, ma ci ritroviamo a viaggiare dentro Mattia. 

Lui è un ragazzo solo, ha appena subito una perdita enorme, della quale non trova una spiegazione. 

Ed è durante una notte in cui si ribella per la prima volta nella sua vita, che incontra Viola. 

Non la incontra fisicamente in carne ed ossa, è il suo diario che Mattia si ritrova tra le mani. 

“Era stato un tonfo sordo quello che aveva sentito subito dopo, il suono ovattato di qualcosa che era caduto ai suoi piedi, con le mani protese nel buio aveva afferrato quel diario ammaccato lasciato lì qualche tempo prima”. 

Con la lettura di questo diario Mattia si ritrova a fare un viaggio dentro se stesso. 

Si rende conto che non ha mai vissuto a pieno la sua vita, che quella che ha costruito è solo una facciata,  ne nessuno ha mai visto com’è il vero Mattia. 

Nemmeno lui prima sapeva com’era. Inizia così, un passo alla volta, a cambiare. 

Prima i vestiti e i capelli, da ordinati e bianchi a disordinati e cupi, poi le amicizie; abbandona la compagnia di quelle persone che prima gli stavano accanto solo per quello che rappresentava, per intraprendere una più vera è reale amicizia con l’ultima persona che avesse mai immaginato. 

“Gli sembrava più di un estraneo, più di una persona che aveva smesso di conoscere nel tempo. 

Gli sembrava qualcuno diverso da come lo ricordava, qualcuno con cucita addosso la ribellione dei suoi anni. 

Quella che lui non era mai stato in grado di provare”. 

Mattia cambia, cambia davvero. Si ribella, piange, urla, fa pazzie, inizia a conoscersi per quello che è davvero. 

Ed è sempre grazie a questo diario che un giorno incontra davvero Viola. 

“Come ti chiami?” “Viola”. 

I due iniziano a frequentarsi, entrambi nascondono dei segreti. Ma il loro amore, messo alla prova, sopravviverà. 

Ho letto Viola di notte un paio di pagine alla volta. Non perché non fosse una lettura appassionante, ma proprio perché ogni pagina letta è stata come un viaggio dentro me stessa. 

Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo ritrovati come Mattia, soli, spaesati, con la consapevolezza che tutto quello che siamo e che ci circonda è solo una facciata che ci siamo costruiti per compiacere gli altri. 

Questo libro ti apre alla consapevolezza di te stesso. 

Ti aiuta a capire che la paura è un’emozione da provare, che è giusto sentirsi triste, arrabbiati; è giusto voler piangere. 

Questo libro ti insegna a leggerti dentro. Consiglio davvero con tutto il cuore di leggere Viola di notte.