Recensione
PLAY BOY – Samantha Towle
Salve readers, il libro di cui voglio parlarvi oggi non lo avevo scelto io, ma un’altra ragazza del Blog, ma siccome io spesso faccio casino, abbiamo dovuto scambiarci i libri e per quanto a me quello che le ho passato sia piaciuto, di sicuro non mi è andata male nemmeno col cambio.
Non lo avevo scelto perché è il quinto volume della The Storm Series e non avendo letto gli altri non me la sentivo, ma mi sono dovuta ricredere, Play Boy di Samantha Towle è un libro che sia pur senza conoscere le storie precedenti, si legge con piacere.
Una scrittura ironica, carica di emozioni, di passione, di amore, una lettura veloce e intensa allo stesso tempo, anche se non priva di errori, in alcune frasi mancano intere parole, il altre l’articolo, ma la storia è davvero bella e merita lo sforzo.
Poi, passeremo alla notte in cui Jonny è morto».
Mi blocco. I miei occhi si alzano di scatto verso di lui. «Cosa?»
«Voglio parlare della notte in cui Jonny è morto, e di come ti senti sapendo che sei tu il motivo per cui lui era in macchina, quella notte».
È come se mi fosse entrata dell’acqua nelle orecchie. Tutte le voci e il chiacchiericcio attorno a me scompaiono. Il tempo sembra rallentare e fermarsi.
«Io… Io…». Scuoto la testa. «Cosa?».
Non mi sfugge il sorriso che fa capolino nei suoi occhi.
«La notte in cui Jonny è morto, aveva ricevuto una telefonata da una certa…». Estrae un piccolo bloc-notes dalla tasca dei pantaloni e lo consulta. «…Marie Walker. Era il datore di lavoro di tua madre, nonché sua amica, è corretto?».
Non rispondo. Non posso.
Storm Slater, non ha avuto una vita facile, sua madre era una groupie che andò a letto nello stesso periodo con due componenti dei TMS, ma quando si rese conto di essere incinta lasciò quel mondo e senza dire nulla della sua gravidanza andò per la sua strada, solo quando molti anni dopo scoprì d’avere il cancro si mise in contatto con uno dei due uomini, Jake, l’altro Jonny, morì anni prima.
Ovviamente venne fatto il test del DNA e si ebbe la conferma che il padre di Storm era Jonny. Il ragazzo trovò comunque una famiglia, perché tanto Jake in modo legale, quanto gli altri membri dei TMS in modo ufficioso, lo adottarono.
Ma le difficoltà per Storm non sono finite, il dolore per la morte di sua madre e poi del nonno paterno, il suo successo come chitarrista degli Slater Raze che lo travolge, e il continuo paragone con quel padre che non ha mai conosciuto e all’altezza del quale non sarà mai, lo fanno sentire un guscio vuoto, depresso e insoddisfatto.
Un giorno durante un intervista un giornalista, indegno di questo nome, gli svela una verità che non conosceva e tutta la sua vita va gambe all’aria…
Soffoca una risata, ma io insisto.
«Gli snob pensano di avere dei gusti musicali più raffinati rispetto a noi comuni mortali. Non li vedrai mai tenere il tempo di Wake Me Up Before You Go-Go».
«A essere sinceri, quella canzone fa proprio cagare».
Spalanco la bocca stupefatta. «Sacrilegio! Come osi parlare male degli Wham! Scendi subito dal mio carro attrezzi!», esclamo per scherzo, indicando la portiera accanto a lui.
«Ma dai, fa proprio schifo. Robaccia senza spessore. Proprio come questa». Indica la radio che sta ancora trasmettendo i B-52s.
«Sei uno snob». Scuoto la testa con finto disgusto. «Che cos’è questa musica divertente?». Sfoggio una vocina sdegnosa, premendomi la mano sul petto per aggiungere un tocco di teatralità.
«La musica dovrebbe essere deprimente. Dovrebbe parlare di storie d’amore finite male. Questa non è musica. Per non parlare poi di quei testi felici!», recito alzando gli occhi al cielo con un’aria beffarda.
Adesso ride di gusto. Anzi, sta proprio ridendo a crepapelle.
Stevie è una ragazza solare, amante della musica divertente, nello specifico quella degli anni ottanta, è stata tradita dal suo fidanzato storico proprio ad un passo dal matrimonio e da allora la sua fiducia nel genere maschile è ridotta a zero.
Gestisce un B&B con la nonna paterna e vive con lei, suo padre e suo fratello da quando sua madre li ha abbandonati.
Il sorriso e il carattere tosto e gioviale di Stevie fanno subito breccia nella dura corazza di Storm, ma fra loro ci sono troppe differenze,lui è una rockstar, un Play Boy, e troppi chilometri, la storia fra loro non può esistere, non ci sono le basi…
«Allora, hai conosciuto questa tipa, e quindi?», domanda Levi.
Mi sono innamorato.
Porca. Puttana. Merda.
Mi sono innamorato di lei.
Come ho fatto a non rendermene conto finora?
Amo Stevie.
Sono innamorato di lei.
«Be’, è stato… fantastico. Stevie è straordinaria, cazzo. È diversa dal genere di ragazze che conosciamo noi. È semplicemente sé stessa.
Sveglia e bellissima, ma di una bellezza naturale, capisci? Lei non prende, al massimo dà.
E non gliene frega niente di quello che interessa alle altre ragazze. Non aveva la più pallida idea di chi fossi quando ci siamo conosciuti».
«Cosa?», domanda Cash con aria confusa. «Non sapeva chi eri?»
«No». Scuoto la testa, sorridendo al ricordo. «A Stevie non piace la… musica recente. Le piace la roba datata»
Ecco io di Play Boy vi ho raccontato tutto quello che potevo, forse anche troppo, ora sta a voi farvi conquistare. Buona lettura, Jenny.
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Trama
PLAY BOY – Samantha Towle
Sono il figlio di un’icona. Di una leggenda. Di un membro della famiglia reale del rock. Un uomo che non ho mai incontrato.
Ma mi sono paragonato a lui in ogni aspetto della mia vita. L’unico momento in cui mi sento me stesso, davvero me stesso, è quando sono sul palco con la mia band. Ma più diventiamo famosi, più spesso vengo paragonato a lui.
Non sono lui. E non lo sarò mai.
Vorrei solo che la gente lo capisse. Ho bisogno di staccare da tutto, specialmente dopo un litigio che mi ha spinto a saltare in macchina e a lasciarmi alle spalle Los Angeles.
Ma per uno stupido errore sono costretto ad accostare.
E mi trovo di fronte una ragazza che è l’esatto contrario di chiunque abbia mai incontrato nella vita. E non ha idea di chi io sia.
Anche se lo sapesse, non penso che le importerebbe. Pensa solo che io sia un uomo gentile. La trovo intrigante. E bellissima. Sono bloccato per la notte in questo paesino, mentre mi sistemano la macchina.
Ma sto pensando di restare un po’ più a lungo. Sono Storm Slater, chitarrista degli Slater Raze e figlio unico del grande, compianto Johnny Creed. Ma qui, ora, non sono nessuno. Sono uno qualunque.
Questa cosa mi piace tantissimo. E lei mi piace ancora di più.
PLAY BOY – Samantha Towle
Buona lettura, Jenny.
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