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Gelo - Rosangela Mariani, RECENSIONE

Titolo: Gelo

Autore: Rosangela Mariani

Editore: Triskell Edizioni

Genere: Contemporary Romance

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Recensione

Gelo - Rosangela Mariani

Salve readers, oggi vi parlo di un libro edito dalla Triskell Edizioni, un romanzo contemporaneo dai toni molto introspettivi, il primo volume di una dilogia di Rosangela Mariani: Gelo.

Per me che normalmente leggo un libro in un paio d’ore, impiegare più di un mese per leggere questo è qualcosa di inaudito. 

Vi chiederete il perché di questo cambio, ebbene, devo confessarvi che mi trovo in un momento della mia vita, in cui l’intensità di questa storia mi stava destabilizzando, da qui la necessità di suddividerla in più parti e alternarla con letture più “leggere”. 

Non fraintendetemi, il libro è stupendo e scritto davvero molto bene, il problema è mio, o forse è solo che con l’età divento più sensibile a certe tematiche, chi lo sa.

Perché lei non è qui?

Spengo il computer e rimango immerso nel buio della stanza.

Penso a lei e mi manca l’aria.

Apro la finestra e fisso il fiume che scorre lento oltre la strada.

Mi siedo a cavalcioni sul davanzale e lascio penzolare la gamba destra nel vuoto mentre maledico me stesso e la mia debolezza; per quanto mi sforzi, non riesco a strapparmela dalla mente.

Mi manca e non dovrebbe. La voglio e non dovrei.

La skyline di Boston si staglia nell’oscurità, disegnando contorni vaghi contro il cielo sbiadito dalle troppe luci della città:

è una notte inquieta che non vuole ascoltare il mio desiderio di dimenticare o, forse, di ricordare.

Non so nemmeno più cosa desiderare.

Detto questo, Gelo, è un protagonista davvero particolare: arrogante, saccente, anaffettivo, insensibile al limite della crudeltà. 

Angelo, questo il suo vero nome, è un ragazzo ferito, un ragazzo che ha dovuto scegliere come sopravvivere dopo un abbandono, quello più grave, quello che si potrebbe non superare mai. 

Quell’abbandono ha fatto sì che Gelo chiudesse il suo cuore e qualunque sentimento in una fortezza di ghiaccio e li dimenticasse lì. 

Il tono introspettivo della storia ci permette di conoscere ogni suo pensiero, ogni sua paura, tutto il suo dolore e la relativa apatia che ne è derivata. 

Gelo non sente più nulla se non per sua sorella, non vuole sentire più nulla per nessun altro; permette di stargli accanto solo a Brio, suo cugino, e a Seth, loro comune amico.

Non capii.

Le dita della mano sinistra cominciarono a vibrare come le ali di un colibrì, mentre la matita era rimasta sospesa a mezz’aria.

L’immobilità durò pochi secondi: con un gesto di euforia improvvisa, Bianca prese il quaderno e cominciò a scrivere come una forsennata.

«Ha avuto l’illuminazione,» mi spiegò Viola. «Le capita sempre così: si abbandona alla musica, pensa ad altro e poi − sbam – le arriva l’ispirazione. Signore e signori ecco a voi mia sorella, “il genio”.»

Notai una lieve nota di sarcasmo, quasi d’invidia.

Peccato che non avesse messo in conto di incontrare Viola e Bianca, due gemelle bellissime, tanto identiche nell’aspetto quanto diverse caratterialmente. 

A parer mio le due ragazze rappresentano ognuna una parte di Gelo: arrogante, egocentrica e insensibile, Viola, dolce, tenera, e solare, Bianca. 

Una ama la musica, l’altra ama i numeri, chi delle due conquisterà l’interesse di Gelo? 

Viola così simile a lui nel modo in cui si approccia all’altro sesso o Bianca così diversa, così distante dai suoi standard, ma allo stesso tempo così sagace e ironica?

Non scambiammo altre parole fino all’arrivo al villaggio.

Scendendo dalla macchina, fummo accolti dal profumo di spezie e di umanità che arrivava dal suk.

A quell’ora, le comitive di turisti o se ne erano già andate o ancora dovevano arrivare. In genere il mercato era preso d’assalto la mattina o verso il tramonto. 

Per quello avevo scelto il pieno pomeriggio: il caldo avrebbe scoraggiato la folla.

Ci addentrammo nelle viuzze del piccolo paese, immersi in una quotidianità ben lontana dalla nostra. 

Piccole botteghe artigiane facevano a gara con le bancarelle, per accaparrarsi qualche cliente con denaro da spendere; l’atmosfera ricordava una vecchia cartolina color seppia.

Io di certo non ve lo dico, vi dirò però che la conclusione di questa storia avverrà nel prossimo libro, quindi niente è definito, ma il loro incontro, è per Gelo come un tornado che lo spinge in una direzione in cui lui non vorrebbe dirigersi, provocando vistose crepe nella sua corazza di ghiaccio. 

Vi ho incuriosito? Vi dirò ancora che la scrittura della Mariani è molto ricca e molto in linea con la levatura culturale e sociale del personaggio, usa quindi un linguaggio ricercato ed elegante, a volte ironico, sarcastico e supponente. 

Ho apprezzato davvero tanto questa storia e non vedo l’ora di poter leggere il secondo volume della dilogia, non mi resta che augurarvi buona lettura, Jenny.

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Trama

Gelo - Rosangela Mariani

Sono Angelo, di nome ma non di fatto. Chi mi conosce bene mi chiama Gelo.

Durante una vacanza con i miei amici di sempre ho incontrato due gemelle, tanto uguali nell’aspetto quanto diverse nel carattere.

Nell’ambiente banale di un villaggio turistico, quest’incontro, apparentemente superficiale, riporta a galla un rimosso che speravo di aver congelato per sempre; quelle due hanno minato le mie cortine di giaccio, incrinandole.

Di loro vi dirò solo che una è cantante dotata e predatrice, come me. Io e lei ci siamo sfidati, in un gioco di sesso e cinismo, rovente tra le lenzuola e gelido fuori dal letto.

L’altra è un mistero inafferrabile: è semplice e pulita, eppure illeggibile. Senza sforzo alcuno, è diventa il fulcro del gruppo e… mi ha ammaliato.

La vacanza avrebbe dovuto chiudere una fase delle nostre vite prima di aprirne una nuova. T

utto era già pronto per volare in America; ma il destino era in agguato e ci ha sbattuto in faccia quanto le nostre certezze possano sgretolarsi nel tempo di un respiro.

Io non volevo partire, cazzo.

Invece eccomi qui, ad asciugare l’acqua che sgorga dalla mia anima: il disgelo è iniziato, inesorabile.

Gelo - Rosangela Mariani
Buona lettura, Jenny.

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