Arlington Prep Academy – Manuela Ricci, RECENSIONE

Salve readers, permettetemi prima di tutto di ringraziare Manuela Ricci per avermi permesso di leggere in anteprima il primo volume di questa nuova serie, e anche di scusarmi per non aver pubblicato prima la recensione, ma sono una donna che fa tre lavori diversi, crescendo due figli, e gli impegni mi hanno travolta. 

Detto questo, oggi vi parlo di Arlington Prep Academy, primo volume dell’omonima serie, uscito il 20 maggio dalla meravigliosa penna di Manuela Ricci.

Ero molto curiosa e davvero impaziente di poter leggere questa storia, nel corso della stesura Manuela ha spesso alimentato la mia curiosità con estratti e piccole informazioni che non facevano che far crescere in me la voglia di avere il libro in mano, ma quando finalmente l’ho avuto, imprevisti e turni extra, hanno reso difficile trovare il tempo per leggerlo. 

Ovviamente poi mi sono ritagliata il mio spazio e mi sono dedicata a Tristan e Harper.

La scrittura di Manuela è come sempre precisa, attenta e molto ricca. Arlington Prep Academy è una storia che spazia tra diversi generi e sfumature, scritto in prima persona a pov alternati, regala al lettore ogni emozione e ogni tessera di questa storia che non è così lineare come si potrebbe erroneamente pensare.

Il contesto liceale non deve portare fuori strada, l’Arlington Academy è solo il luogo in cui mettere in atto i propri propositi, il posto in cui le carte si mescoleranno cambiando il risultato della partita.

Cercherò di spiegarvi qualcosa senza farvi spoiler. La serie racconterà le vicende dei fratelli Arlington, in questo volume quella di Tristan.

Smonto dalla sella, sfilo il casco e lo lascio rovinare al suolo mentre la raggiungo.

«Potevi ammazzarti!», ringhio a un centimetro dal suo volto;

i suoi occhi mi scavano dentro, li percepisco graffiarmi, aggrapparsi alla mia anima e, al tempo stesso, il sorriso che affiora sulle sue labbra mi schernisce.

«Quando gareggi non dovresti preoccuparti dei tuoi avversari», commenta scendendo dal suo bolide.

«Concordo con la gattina», prorompe Jasper guadagnandosi un’occhiataccia da parte di entrambi.

«Come non detto», aggiunge sollevando le mani in segno di resa, per poi allontanarsi e raggiungere nostro fratello.

«È questo che fai il sabato sera?», pretendo di sapere pur non avendone alcun diritto mentre, senza rendermene conto, la sto trattenendo per un braccio.

I suoi occhi ambrati scivolano su quel gesto e una scarica elettrica mi pervade da capo a piedi, la lascio andare come se bruciasse come il fuoco.

Tristan è un arrogante giovane uomo che avrei preso a sberle in più occasioni, ma che non so bene per quale motivo, mi ha attratto in modo particolare. 

Quello che nasconde, il sentimento che lo istiga e quello che invece si troverà a combattere, lo rendono un personaggio davvero stupendo, in un certo modo mi ricorda Damon di Amore proibito.

Le ragazze sono tutte un fremito per la grande serata, in molte mi lanciano un’occhiata, nella speranza che il mio nome possa comparire sul loro biglietto, ma non sanno che io non potrò mai essere una scelta, perché sarò sempre e solo io a scegliere per me stesso, come il resto dei miei fratelli, è il privilegio di essere uno dei Divini.

La Williams si toglie dalle palle, sto per rivolgermi a Maxwell per chiedergli con chi abbia intenzione di presentarsi al ballo, quando qualcosa di caldo e viscido cola sulla mia testa.

Scatto in piedi sentendo colare quell’intruglio lungo tutta la mia uniforme.

«Scusami, ti avevo scambiato per una pattumiera», sorride trionfante Harper con in mano il piatto vuoto.

Harper è una ragazza che ha sempre dovuto lottare e non riesce a credere all’improvvisa fortuna avuta, però quando la sua vita alla Arlington comincia e inizia l’inferno che i fratelli Arlington le hanno riservato, non si sente più tanto fortunata, ma non si arrende. 

E questa è la meravigliosa peculiarità delle protagoniste della Ricci, sono sempre donne che anche se con tanta fatica cercano sempre di rialzarsi, sono eroine nelle loro vite, personaggi che si mettono in gioco fino in fondo.

«Pronta per aprire le danze?».

Lei fa sgasare la sua Ducati: «Pronta».

Insieme ci lanciamo a tutta velocità sul circuito, tra curve a gomito che entrambi affrontiamo con un drift mentre ci scambiamo occhiate attraverso la visiera dei caschi.

Il rombo dei motori è la nostra colonna sonora.

Il vento che lambisce i nostri corpi è l’abito perfetto che indossiamo. L’adrenalina che ci scorre nelle vene è la stessa droga nella quale insieme ci smarriamo.

Io e lei.

Le moto si sfiorano sul rettilineo e il ballo più importante della nostra vita si conclude sotto un salice piangente.

La prendo per mano, aiutandola a smontare dalla sella e la conduco sul plaid che ho fatto preparare dal proprietario del terreno che ho affittato, sul quale ci sfiliamo i caschi e ci sediamo.

Che io sia entusiasta di una storia della Ricci non è una novità, adoro il suo stile, il modo in cui delinea i personaggi e butta le basi per i prossimi volumi senza farti perdere il filo o le emozioni della storia che stai leggendo. 

Chapeau. In questa storia poi alimenta anche la mia passione per il mondo del motociclismo mettendo entrambi i protagonisti su delle belve a due ruote che avrei tanto voluto guidare io…

Arlington Prep Academy è una storia dove è facile fare spoiler, ho trovato difficile anche trovare estratti che non dessero troppe informazioni, perciò non vi dirò altro, vi consiglio solo di non lasciarvi sfuggire questo libro e questa nuova serie, buona lettura, Jenny.