Gli omicidi della città dei sogni – Josh Lanyon, RECENSIONE

Bentrovati a tutti, eccoci finalmente con il 5 volume della serie L’arte del delitto di Josh Lanyon. Se avete letto le precedenti recensioni, già sapete quanto mi piaccia questa serie. 

Mi sono ormai affezionata ai personaggi e alla loro storia personale. La storia d’amore nata tra l’agente West e l’agente Kennedy è nata in sordina ed è cresciuta libro dopo libro.

La consapevolezza che magari sarebbero trascorse settimane prima di rivedersi era un dolore quasi fisico. Un peso sul petto che gli rendeva difficile respirare.

Non che fosse una novità per loro. L’unica vera novità, dopo gli eventi dell’ultima settimana, era la consapevolezza che la separazione era dura anche per Sam.

Abbiamo lasciato i due agenti in un momento di stallo nella loro relazione, messa alla prova da alcune scelte di Jason lavorative ma che hanno influito sulla loro storia. 

Gli omicidi della città dei sogni temporalmente è collocato proprio quando è finito il 4 libro.

Dopo i problemi lavorativi de Gli omicidi dei Monuments Men, Jason West viene assegnato ad un caso in cui dovrà lavorare sotto copertura. Si tratta di un lavoro poco importante, forse per far calmare le acque, ma Jason ha intenzione di riscattarsi.

Nel frattempo la relazione con Sam sembra essere salda, non essere in pericolo, nonostante ci siano cose non dette da entrambe le parti.

“A proposito. Come’è andato il tuo primo giorno di scuola?”

C’era forse un pizzico di divertimento nella voce di J.J.? Bastardo.

“Mi serviranno molte pastiglie per la gola”

Il tono del partner divenne estatico. “Per te deve essere un sogno che si avvera, West. Ore e ore di chiacchere davanti ad un pubblico costretto a sentirti, e poi un altro e un altro ancora”

Come sempre abbiamo un mix di trama investigativa e romance, ben bilanciate e ben strutturate. 

Lo schema è abbastanza simile agli altri libri, forse arrivati al quinto libro ci vorrebbe qualcosa di nuovo, qualche colpo di scena che smuova un po’ gli animi e crei la giusta aspettativa per i prossimi volumi.

Come sempre, anche in questo libro abbiamo solo il POV di Jason. Mi piacerebbe avere anche il POV di Sam, chissà se mai Josh Lanyon mi accontenterà.

Jason porse il distintivo, e lei passò un minuto intero a esaminarlo. Alla fine gli ridiede il porta-distintivo di pelle. “Non ha l’aspetto di un agente dell’FBI”

“Non siamo tutti uguali”

A differenza dei precedenti volumi questo mi ha appassionato di meno a livello investigativo delle storie precedenti. 

Meno appassionante. Mi ha dato l’impressione di essere un libro di passaggio, per mettere le basi per un sesto volume importante per alcuni dettagli lasciati in sospeso nei precedenti volumi (lo stalker di Jason e l’assassino dell’ex fidanzato di Sam).

Anche la trama romance non ha avuto particolari colpi di scena ma credo abbia gettato le basi per una evoluzione maggiore nelle prossime uscite, o almeno lo spero.
“Oh, a proposito”

“Mmm?”

“Ti sbagli quando dici che a Kennedy non importa quel che hai da dire. Glielo si legge negli occhi quando entri nella stanza. Per una frazione di secondo smette quasi di sperare che muoiano tutti gli abitanti del pianeta”

Come sempre i personaggi sono sempre molto ben caratterizzati, scopriamo sempre di più sul carattere di Sam e Jason. 

Anche i personaggi secondari sono sempre ben raccontati e ben inseriti nella trama e aggiungono quello che serve alla storia per farla diventare credibile e appassionante.

Non mi resta che augurarvi buona lettura nell’attesa del prossimo volume

Simona