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Le figlie di Sparta - Claire Heywood, RECENSIONE

Titolo: Le figlie di Sparta 

Autore: Claire Heywood

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Romanzo Mitologico

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TRAMA
Le figlie di Sparta - Claire Heywood

Siamo sicuri di aver sempre saputo la verità sulla guerra di Troia? Elena e Clitemnestra, principesse della nobile Sparta, sono cresciute circondate dal lusso. 

La loro straordinaria bellezza, che ha in sé qualcosa di divino, le ha rese celebri in tutta la Grecia. Non esiste donna che non le invidi o eroe che non desideri conquistarle. 

Ma la bellezza è una rosa dalle spine appuntite. E, nel caso delle due principesse, si dimostra presto un fardello. 

Ancora molto giovani, le sorelle vengono separate e inviate presso gli sposi che sono stati scelti per loro: i potenti re stranieri Agamennone e Menelao, fratelli di nobile discendenza. 

Se ai loro mariti è concesso il privilegio di determinare il proprio destino, le due regine non devono far altro che dare alla luce eredi e limitarsi ad assistere, miti e silenziose, allo scorrere degli avvenimenti. 

Non sarà così. Quando la crudeltà e l’ambizione sfrenata degli uomini arriveranno a privare le due sorelle di ciò che hanno di più caro, Elena e Clitemnestra sentiranno il bisogno di sottrarsi alle rigide regole della società in cui vivono: il loro nome verrà per sempre associato agli eventi nefasti della guerra di Troia, per la sola colpa di essersi opposte a una storia già scritta. 

Nel corso dei millenni le loro scelte riecheggiano come atti di straordinaria ribellione. Elena e Clitemnestra: vittime o colpevoli? È arrivato il momento della verità sul mito…

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RECENSIONE

Le figlie di Sparta - Claire Heywood

Hello everyone, sono sempre io Ash, e oggi vi parlerò di un libro che mi ha suscitato sentimenti contrastanti: Le figlie di Sparta di Claire Heywood, edito dalla Newton Compton Editori.

Le figlie di Sparta, racconta la storia di Elena e Clitemnestra, le due sorelle che si trovarono sotto i riflettori durante la guerra di Troia. 

La Heywood ha raccontato della loro storia, alternando i punti di vista delle due sorelle in prima persona, partendo dalla loro infanzia e concludendo con la fine della guerra.  

A volte, però, era frustata dall’essere nata femmina. Lei desiderava la libertà. L’autorità. Voleva fare altro a parte filare lana per tutto il giorno. 

Cavalcare e cacciare, viaggiare e discutere come proprio i suoi fratelli. Gareggiare e vincere dei premi, comporre canzoni e non solo danzarle, parlare con la consapevolezza di essere realmente ascoltata. 

Ma ogni volta che la frustrazione diventava intollerabile, la ricacciava in fondo. Non poteva fare altro che accettare ciò che non aveva il potere di cambiare.

 

Partiamo dalle cose che ho apprezzato di questo libro: lo stile di scrittura mi è piaciuto molto e ho trovato adeguato il modo in cui ha dato voce ai pensieri delle due sorelle. 

Insomma, sappiamo tutti che comunque nell’antica Grecia, in alcune città ancor più rispetto ad altre, le donne non avevano il diritto di parlare, né quello di esprimere la loro opinione. 

Erano gli uomini a parlare, decidere, ad avere il potere e loro dovevano essere sottomesse ai loro mariti, padri e fratelli per essere considerate delle donne rispettabili. 

Nessuno diceva niente se il marito aveva delle concubine, ma se questi avevano anche solo il pensiero che le loro mogli avessero un amante allora la situazione cambiava. 

I pensieri su come dovesse essere una vera donna, su cosa le donne dovessero fare per compiacere i loro uomini e cosa invece non potessero azzardarsi nemmeno a pensare, sono stati talmente in linea con l’epoca in cui vivevano che varie volte ho pensato di tirare il telefono dal fastidio e dal nervoso.

Lei, Elena di Sparta. La bella inamabile.

 

Passiamo ora ai lati che mi hanno lasciato più perplesso.  

Nonostante i pensieri delle due sorelle siano stati descritti molto bene, tanto da suscitare rabbia in me che non concepisco la donna come un oggetto utile solo ad abbellire la stanza, la prima parte del libro l’ho trovata molto noiosa purtroppo. 

La mia curiosità nell’andare avanti e finire di leggere il libro si è riaccesa soltanto verso l’inizio della seconda parte del racconto.

In generale erano cose che tutti noi sappiamo, anche perché al giorno d’oggi in pochi non conoscono l’Iliade, però non mi sono trovato completamente d’accordo nemmeno con tutta la storia. 

Essendo io un appassionato di mitologia greca e latina, reputo di conoscere molti miti e di conoscerli molto bene, dato che è una passione che covo dalle elementari, e un punto particolare della storia non l’ho trovato “storicamente” corretto.

E per me, che provo un certo senso di protezione verso il personaggio di Elena, essendo solo una delle tante vittime della crudeltà degli dei greci e dei loro capricci, questo punto è una delle ragioni per cui il libro non l’ho vissuto a pieno e non l’ho amato.

Clitemnestra non lo vedeva così eccitato da mesi, forse anni. Neanche la nascita di un erede al trono aveva fatto brillare una luce simile nei suoi occhi. Le faceva paura.   

Ho trovato più intrigante il personaggio di Clitemnestra, la leonessa di Micene, che si prende la sua rivincita sul marito per vendicare la figlia rispetto a quello di Elena. 

Altra cosa che non ho amato è stata la fine, avrei voluto un approfondimento sulle loro vite dopo la fine della guerra nelle loro rispettive famiglie e regni.

Detto questo, nonostante io non l’abbia amato, spero che voi possiate invece apprezzarlo.

Buona lettura, Ash.

Le figlie di Sparta - Claire Heywood
Buona lettura, Ash.

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