Titolo: Mia. Da possedere
Autrice: Nalini Singh
Casa Editrice: Hope Edizioni
Genere: distopico/hurban fantasy/ romance
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TRAMA
Dal passato, un fantasma ritorna nella vita di un mutaforma leopardo, facendogli mettere in discussione tutto, anche i suoi istinti animali…
Clay Bennett, potente Sentinella dei DarkRiver, è stato cresciuto nei bassifondi dalla sola madre umana. Da ragazzo, senza la presenza di un branco, aveva cercato di soffocare la sua natura animale, ma aveva fallito, commettendo l’atto di violenza più estremo, uccidere un uomo, e perdendo così la sua migliore amica, Talin. Il giorno in cui gli avevano detto che lei era morta, era morto anche tutto ciò che di buono c’era in lui.
Talin McKade è sopravvissuta a malapena a un’infanzia intrisa di violenza e terrore. Ora un nuovo incubo la perseguita: i bambini di strada che è incaricata di proteggere stanno scomparendo, mentre altri vengono trovati morti. Determinata a ritrovarli prima che sia troppo tardi, torna a chiedere aiuto all’uomo più forte che conosce, a costo di svelargli il suo segreto più oscuro.
Clay ha perso Talin già una volta e non la lascerà andare di nuovo. La fame di possederla è un bisogno feroce per il suo leopardo interiore. Impegnati in una gara contro il tempo per salvare dei ragazzini innocenti, Clay e Talin dovranno venire a patti con le brutture del passato se non vogliono perdere tutto ciò che è davvero importante.
RECENSIONE
Bentrovate care Readers! Eccoci al quarto episodio della saga Psy-Changelin di Nalini Singh: Mia da possedere.
Se avete letto i libri precedenti, e ve lo consiglio perché pur avendo protagonisti distinti per ogni libro sono comunque collegati tra loro per gruppo di personaggi ed evoluzione della trama, sapete che abbiamo a che fare con un distopico/hurban fantasy/ romance.
Un mix insomma di generi che funziona, eccome se funziona. Leggerete di un futuro in cui umani convivono con mutaforma e psy (sembrano umani ma non lo sono, dovete leggere il libro per capire di cosa parlo).
Protagonisti sono Clay e Talin. Lui mutaforma lei umana. I due sono stati amici da bambini, inseparabili, almeno fino a quando il leopardo di Clay ha preso il sopravvento, scatenando una serie di eventi che li ha divisi.
Dopo tutti quegli anni di separazione, lei aveva avuto paura di rivolgersi a Clay, temendo che la verità sull’uomo che era diventato avrebbe macchiato per sempre i ricordi più felici della sua vita.
Non le era mai venuto in mente che avrebbe potuto adorare il Clay adulto ancor più del giovane.
Per anni Clay ha creduto che Talin fosse morta, quindi pensava di esser ormai sull’orlo della pazzia quando i suoi sensi animali trovavano continuamente il suo profumo nell’aria. Invece non stava impazzendo: Talin è viva e si ripresenta nella sua vita impaurita, ma determinata a chiedere il suo aiuto.
La trama, come tutti i libri di Nalini Singh, è molto appassionante. Mentre nel terzo volume non sono riuscita ad empatizzare pienamente con i personaggi, in Mia da possedere mi sono piaciuti molto entrambi i personaggi. Hanno passato l’inferno entrambi nella loro infanzia, sono dei sopravvissuti, cresciuti e diventati adulti ognuno con le sue cicatrici.
Vedremo come insieme riusciranno a superare il loro passato difficile e come riusciranno a ritrovarsi come amici prima e poi come qualcosa di più.
“Tu sei umana. Lui è… intenso, anche per essere un felino”. Sgranò gli occhi prima che Talin potesse replicare. “Senza offesa! Anch’io sono umana”.
Lei colse l’occasione al volo “Com’è essere umani in mezzo a un branco di leopardi?”
“Tendono ad andarci piano con noi. Ci rompiamo più facilmente” rispose Ria con candore
Come già Nalini ci ha abituate nei libri precedenti, le scene hot sono molto piccanti e ben integrate nella trama.
Poi, insieme alla parte romance abbiamo anche un contesto investigativo ben strutturato.
Il mondo Psy-Changelin-umani diventa sempre più complesso e collegato ad ogni libro. Nalini Singh è stata in grado di creare una società distopica futura altamente complessa e ricca di elementi e ad ogni volume aggiunge un ulteriore tassello che fa sì che il lettore ne voglia sempre di più.
La storia è raccontata a POV alterni e ritroviamo, come si poteva immaginare, i protagonisti dei libri precedenti e anche figure nuove ma interessanti che non escludo rivedremo nei prossimi volumi.
Insomma, il mio giudizio è sempre positivo per i libri di Nalini Singh e questo non è diverso dagli altri.
Non mi resta che augurarvi buona lettura.
Simona.
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