Condividi sui Social
DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Bella Hayes

DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Bella Hayes

Italiano

Salve readers, oggi la nostra chiacchierata settimanale cambia lingua, stavolta ho potuto usare lo spagnolo al posto dell’italiano o dell’inglese. Sono molto felice di ospitare nel nostro salotto di Recensioni Young Adult, l’autrice della saga Hermanas Sfeir, la bravissima Bella Hayes.

Benvenuta Bella, parlaci un po’ di te…

 

Ciao, grazie mille per l’invito, è un piacere essere qui con voi. Sono venezuelana, professione economista, sposata da 25 anni con l’amore della mia vita e madre di due figlie che già vanno al college. 

Scrivo da tre anni, quando ho pubblicato il mio primo libro intitolato El Castigo. Finora ho pubblicato nove libri e scritto alcune storie. 

Credo che ci siano stati due eventi che mi hanno cambiato la vita, il primo è la crisi che sta attraversando il mio paese, che mi ha costretto a reinventarmi come scrittrice in un’epoca in cui avrei dovuto essere all’apice della mia professione. 

Tuttavia, ho trovato un mezzo di sostentamento facendo qualcosa di cui sono appassionata e che amo. 

Il secondo è stato l’anno scorso, quando mi è stato diagnosticato un cancro al seno, essere malata di questo tipo di malattie ti cambia totalmente, fai fatica a recuperare le forze, ad andare avanti e a guardare avanti  da un’altra prospettiva e penso di averlo riportato nel libro di Halim.  

1) Come ho detto nella prima recensione che ho fatto, ho conosciuto i tuoi libri grazie ad un tuo regalo, e ti assicuro che è stato un regalo molto gradito, visto che mi ha permesso di conoscere i tuoi lavori. Al momento ho già letto sei dei tuoi libri e ti giuro non vedo l’ora di leggere quelli che mi mancano. Detto questo spiegami come è nata l’idea di raccontare la storia di tre sorelle arabe?

Grazie mille per le tue parole. Mi sono sempre piaciute le storie arabe, immaginarie e reali. 

L’idea è partita con Jade alla ricerca di suo padre, quella scena in cui arriva alla reception dell’edificio dove Jake lavora, è stata la prima cosa che è venuta fuori, doveva avere una buona ragione perché Nahla non lo contattasse e per non farlo passare per il cattivo, non mi piace che i miei protagonisti siano cattivi, così ho pensato, che fosse meglio basarmi su una cultura di cui avevo letto così tanto. 

Jameela, uscì alla fine di Nahla, quando mi resi conto che avevo sposato la sorella con il cattivo. 

Credo d’aver sudato sangue quel giorno quando vidi quello che avevo fatto, e Zahira nacque perché non potevo dire addio ai personaggi, non mi sentivo emotivamente preparata.

2) Nahla, Jameela, e Zahira, sono state cresciute nella fede musulmana, con il solo scopo di diventare mogli e madri, di compiacere l’uomo che il loro padre avesse scelto per loro. Come conosci tutte le usanze di cui hai parlato, come ti sei documentata?

Per tutta la vita ho letto libri di questo genere, inoltre, per molti anni il mio paese ha accolto migliaia di migranti arabi che si sono stabiliti qui, tutti i venezuelani della mia generazione hanno studiato e avuto amici di quella cultura, quindi avevo una certa familiarità. 

Per il resto ho fatto ricerche online.

3) Ogni storia che ho letto affronta una tematica delicata, ma aldilà dell’argomento la tua scrittura ha reso ogni abuso subito reale, ma privo di morbosità. 

Come riesci a rendere le emozioni così vere senza cadere mai nel morboso? Come fai a non giudicare o esprimere una critica? 

Le tue storie non emettono giudizi, raccontano emozioni ma mai in modo che possano lasciare l’amaro in bocca. Sbaglio se affermo che il tuo intento era sottolineare che giudicare una persona per la sua fede è sbagliato?

Il primo libro che ho scritto è stato estremamente esplicito sullo stupro / tortura, quando ho iniziato Nahla volevo fare qualcosa di diverso e ho realizzato un romanzo che nonostante trattasse un tema duro, fosse abbastanza leggero e divertente. 

Con Jameela mi sono detta che non ci sarebbero state scene esplicite anche se l’argomento si prestava allo scopo, quindi mi sono concentrata sui suoi sentimenti, volevo raccontare quello che è successo in brevi scene che fossero realistiche. 

La questione araba è una questione complessa, non discuto la loro fede, ma la mancanza di libertà nei confronti delle donne, tutte abbiamo il diritto di essere libere, di prendere le nostre decisioni riguardo alle nostre vite, qualunque cosa di diverso è sbagliato. 

Penso che i miei romanzi mostrino come le donne sentono di essere considerate solo come oggetti di scambio.

 

4) Nel corso delle storie della saga Hermanas Sfeir hai rappresentato i vari obblighi che la legge impone alle ragazze, e anche i diversi punti di vista degli Al-Husayni. Le paure di ognuno di loro, gli obblighi che sentivano e i doveri che dovevano compiere. 

Ad ognuno hai dato pregi e difetti, in nessuno di loro hai creato il classico principe azzurro, ma Kazim, per me, rappresenta tutto quello che un uomo deve essere. Ti sei ispirata a qualcuno per delineare il carattere di questo personaggio?

 

Penso che mio marito sia ritratto in vari aspetti della personalità di Kazim, inoltre il mio protagonista ha anche altri pregi che lo rendono meraviglioso. 

Ho sempre come nord, come obbiettivo, che ogni uomo sostenga la sua partner, non mi piace che i “miei uomini” appaiano cattivi.  A volte prendono decisioni sbagliate, ma tutto ha una causa.

5) Di solito preparo le interviste dopo aver pubblicato tutte le recensioni di un’autrice, nel tuo caso non è così, perciò devo fare più attenzione a non fare spoiler. 

Oltre le storie Hermanas Sfeir, ho letto Un árabe para Navidad e Halim, che sono le storie di due dei Fratelli Al-Husayni. Avendo incontrato la numerosa famiglia Al-Husayni nel corso delle storie di Nahla, Jameela, Jade e Zahira, speravo che avresti scritto anche degli altri fratelli. 

Husain è un ragazzo dolce e timido, che si nasconde dietro una facciata da buffone e Halim è un uomo con tanto dolore nel suo animo, il dolore dato dalla poca attenzione che gli dedicava suo padre, e quello per il tradimento di Martha. 

Due uomini diversi, ma allo stesso tempo due facciate della stessa medaglia, concreti e fedeli, alla propria famiglia e alle proprie donne. Dove trovi l’ispirazione per costruire personaggi così completi e affascinanti?

 

Oh, grazie mille! Ti dico da dove vengono? Completamente dalla mia testa, forse ho letto così tanto nella mia vita che è come mettere insieme un puzzle in cui si prende la cosa più interessante, ciò che rimane nel subconscio.   

I miei uomini devono essere integrati, corretti, con tutti i pregi che ci aspettiamo in una persona, ma che abbiano anche quelle debolezze che li rendono umani.

6) Fermo restando che io ho inteso che tu volessi dimostrare che non sono tutti uguali, aldilà della mia opinione, non credi che il modo in cui hai delineato le usanze, gli obblighi e i soprusi che le ragazze arabe delle tue storie hanno dovuto subire, possa generare ancora più odio verso questa comunità già tanto “odiata” per via delle varie azioni deprecabili commesse da alcuni di loro?

La maggior parte dei miei personaggi arabi sono brave persone, poi ci sono anche i cattivi che ravvivano la storia. 

Tuttavia, ciò che dico nei miei romanzi sulle loro usanze è reale, accadono ogni giorno in alcune culture arabe, piuttosto ho ammorbidito alcune pratiche per non offendere i lettori più sensibili, ma mentre le donne arabe della classe agiata vivono in una gabbia dorata, le donne di classe inferiore vivono anch’esse in una gabbia, ma le loro vite sono molto più difficili. 

Penso che l’odio per una comunità sia un errore, le azioni sono individuali, se non riesci a vederlo, il problema sei tu, e qualsiasi informazione reale o fittizia che ricevi, esacerberà quell’odio.

7) Jake, non è arabo, non è musulmano e nemmeno cattolico. Lui è inglese ed estremamente geloso delle sue figlie. 

Mi ha divertito la sua reazione nei confronti dell’innamorato di Jade, ma quando ho letto la sua reazione nei confronti dell’espressione di Haidar davanti alla sua Sarah, sono proprio scoppiata a ridere. Potrò aspettarmi una storia tra i due, ora giovanissimi, di casa Steel-Al-Husayni?

 

Jake ha perso la maggior parte dell’infanzia di Jade e Nasser voleva “portargliela via” così giovane che lo fece infuriare, ma quella rabbia era il suo modo di mostrare la sua paura e la preoccupazione di perderla. 

Con Sarah, Jake si è reso conto che il tempo passa molto rapidamente e teme che si innamorerà e si sposerà molto giovane. 

La storia c’è, potrei svilupparla in futuro, come è successo con Halim, parlai del suo divorzio in Jameela e poi l’anno scorso ho scritto la sua storia. 

Haidar e Sarah dovranno aspettare il loro turno perché appartengono a un’altra generazione, prima ho altri personaggi da sviluppare.

8) Come ho già avuto modo di dirti, le storie mi sono piaciute tutte, ma quella che ho preferito è stata quella di Jameela, con quella di Halim al secondo posto. 

Il loro modo di rinascere dopo aver dovuto sopportare di vivere vite in cui non avevano scelta prima, e con le conseguenze delle scelte sbagliate poi, è ammirevole. 

Nessun rancore da parte loro, solo la volontà di vivere al meglio la parte di vita in cui potranno fare del loro meglio per essere felici. Detto questo, con Halim non credi d’esserti accanita un po’ troppo? 

Se le azioni di Sara sono giustificabili, non capisco perché una persona interessata solo al denaro come Martha, avrebbe dovuto tacere la sua condizione dopo la morte dello sceicco, invece di cercare di ottenere il prestigio che ha sempre voluto?

Penso che il personaggio che ha sofferto di più in quel libro sia Sara, non Halim. Lui ha vissuto solo le conseguenze delle sue azioni, non avrebbe dovuto lasciare sua moglie indifesa e in balia di suo padre. 

E per quanto riguarda Martha, lei non era davvero innamorata di Halim, voleva quello che poteva offrirle, quindi quando lo sceicco è morto si era già una rifatta una vita negli Stati Uniti e anche se non era una buona madre, certamente amava sua figlia e non voleva rischiare di perderla, perché pensava che Halim avrebbe fatto tutto il possibile per stare con Hope o costringerla a tornare nel Regno Unito. 

Martha aveva abbastanza soldi e stava realizzando il suo sogno di avere un atelier senza l’interferenza di nessuno. Se è tornata a cercarlo dopo tanti anni, è perché ha bisogno di più soldi e per alleviare la pressione che le fa Hope.

9) Zendaya rifiuta la scelta imposta da suo padre, ma poi accetta di scegliersi un marito che corrisponda ai desideri di suo padre in meno di un mese; non è un controsenso?

Zendaya si dibatte tra due opzioni, sposare suo cugino o trovare un fidanzato arabo di buona famiglia che le piaccia, se no sarà ripudiata dalla sua famiglia. Sceglie ciò che considera l’opzione migliore. 

Anche se per noi quella libertà di scelta è poca, per lei è una svolta e preferisce continuare ad avere il sostegno e l’amore dei suoi genitori piuttosto che affrontare la vita da sola, che è ciò che le ragazze arabe che si ribellano alla scelta del marito imposta dal loro walli.

10) Jade ha sempre avuto carattere, e lo ha dimostrato fin dalle prime pagine de la Historia de Nahla. Dov’era tutto questo carattere, tutta la sua intelligenza, quando scappa da ciò che sente per Nasser?

La paura ci fa fare scelte sbagliate, può renderci irrazionali e farci agire impulsivamente. 

Se vi ricordate ha vissuto il rapimento di sua madre per mano dello sceicco, il padre di Nasser, anche tutto ciò che Jameela ha sofferto e anche se ha visto buoni esempi, ha visto anche donne dedicate solo alle loro famiglie, qualcosa che all’epoca non voleva. 

Sebbene fosse molto intelligente, le mancava la maturità emotiva.

11) Ho letto che ti sei approcciata alla scrittura da pochi anni, e so che quelli che ho letto io non sono gli unici libri che hai scritto. Credi ci sia un genere che non scriveresti mai? E perché?

Ci sono molti generi che non scriverei, in realtà la maggior parte di essi, ma sono certa che non scriverei mai un libro di auto-aiuto, né religioso. 

Sono un’autrice del romantico, ma all’interno dei sottogeneri non credo di scrivere storico e non è perché non mi piace, anzi lo amo, ma rispetto chi lo fa perché non è facile per tutta la documentazione che comporta.

12) Da madre a madre, se una delle tue figlie volesse sposare un ragazzo arabo, quali sarebbero le tue paure?

Che venga portata in un paese arabo dove la sua libertà verrebbe annullata, e dipenderebbe solo dal marito senza avere ulteriori opzioni perché potrebbe non voler stare con lui in futuro e non potrebbe lasciarlo perché perderebbe i suoi figli. 

Anche che le loro figlie sarebbero costrette a sposarsi contro la loro volontà.

13) Nelle tue storie hai descritto uomini e donne davvero molto belli, hai usato dei prestavolto? Chi?

Non uso mai prestavolto per scrivere, i miei protagonisti escono dalla mia immaginazione, anche se devo confessare che mi costano le descrizioni, ci sto lavorando.

14) Hai un autore/ autrice al quale ti ispiri o che semplicemente ami in modo particolare? Chi?

Ho molti autori che amo e sono molti quelli che potrei nominarti, negli storici  Mary Balogh, Julia Quinn, Lisa Kleypas e Julie Gargoowd, nei dark romance Tillie Cole, Lena Valente, Cherisse Sinclair, nel romanzo contemporaneo Las Harlequim e potrei continuare ancora a nominare molte persone.

15) Se pensi al futuro, dove ti vedi fra dieci anni?

Quando ci sono molte preoccupazioni e il tuo futuro è incerto impari a non pensarci molto. 

I miei obiettivi sono a breve termine e si riferiscono più alla mia famiglia che alla scrittura, ma sognando, vorrei essere un’autrice affermata che passa meno tempo a promuovere per vendere e più tempo a scrivere.

16) Ultima domanda prima di salutarci, stai già lavorando ad un altro libro? Puoi raccontarci qualcosa?

Sì, sto lavorando a due libri, uno dei fratelli Al-Husayni che è Ashira e alla seconda parte dell’Opera involontaria

Bella, è arrivato il momento dei saluti, io e tutto lo staff di Recensioni Young Adult ti ringraziamo per aver accettato di collaborare con noi e per questa meravigliosa chiacchierata. In attesa di un tuo prossimo libro ti diamo l’arrivederci a presto, Jenny.

Grazie a voi per l’invito, un abbraccio.

Hola lectores, hoy nuestro chat semanal cambia de idioma, esta vez pude usar español en lugar de italiano o inglés. Estoy muy feliz de acoger en nuestro salón “Recensioni Young Adult”, a la autora de la saga Hermanas Sfeir, a la talentosa Bella Hayes.

spagnolo

Hola lectores, hoy nuestro chat semanal cambia de idioma, esta vez pude usar español en lugar de italiano o inglés. Estoy muy feliz de acoger en nuestro salón “Recensioni Young Adult”, a la autora de la saga Hermanas Sfeir, a la talentosa Bella Hayes.

Bienvenida Bella, cuéntanos un poco sobre ti…

Hola, muchas gracias por la invitación, es un placer estar con ustedes. Soy venezolana, de profesión economista, casada desde hace 25 años con el amor de mi vida y con dos hijas grandes que ya van a la universidad. 

Escribo desde hace 3 años, cuando publiqué mi primer libro llamado El Castigo. Hasta ahora tengo 9 libros publicados y unos cuantos relatos escritos. 

Creo que ha habido dos eventos que me han cambiado la vida, el primero de ellos, la crisis que vive mi país, lo que me obligó a reinventarme como escritora a una edad donde debería haber estado en la cúspide de mi profesión. 

Sin embargo, encontré un medio de vida haciendo algo que me apasiona y me encanta. 

La segunda de ellas fue el año pasado cuando fui diagnósticada con cáncer de mamá, el ser paciente de este tipo de enfermedades te cambia totalmente, luchas por recuperar las fuerzas, por salir adelante y vez la vida desde otra perspectiva y creo que eso lo refeljé en mi libro Halim.

1) Como dije en la primera reseña que hice, conocí tus libros gracias a un regalo tuyo, y te aseguro que fue un regalo muy bienvenido, ya que me permitió conocer tus obras. 

Por el momento ya he leído seis de sus libros y juro que no puedo esperar para leer los que echo de menos. Dicho esto, cuéntame, ¿cómo surgió la idea de contar la historia de tres hermanas árabes?

Muchas gracias por tus palabras. Siempre me ha gustado las historias árabes tanto las de ficción como la de la vida real. 

La idea partió con Jade en busca de su padre, esa escena donde ella llega a la recepción del edificio donde trabaja Jake fue lo primero que salió, había que tener un buen motivo para que Nahla no lo contactara y que no pusiera a Jake como un villano, no me gustan que mis protagonistas sean malos, así que pensé, que mejor que basarme en una cultura de la que había leído tanto. 

Jameela, salió al final de Nahla, cuando me di cuenta de que había casado a la hermanitia con el villano. 

Creo que sude sangre ese día al ver lo que había hecho y Zahira nació porque no me podía despedir de los personajes, no me sentía emocionalmente preparada.

2) Nahla, Jameela y Zahira fueron criadas en la fe musulmana, con el único propósito de convertirse en esposas y madres, para complacer al hombre que su padre había elegido para ellas. 

¿Cómo conoces todas las costumbres de las que hablaste, cómo te documentaste?

Toda mi vida he leído libros de este género, además, durante muchos años mi país recibió miles de migrantes árabes que se asentaron aquí, todos los venezolanos de mi generación estudiamos y tuvimos amigo de esa cultura por lo que había cierta familiaridad. El resto lo fui investigando por internet.

3) Cada historia que he leído trata sobre un tema delicado, pero más allá del tema, tu escritura ha hecho que cada abuso sea inmediatamente real, pero sin morbosidad. ¿Cómo se las arregla para hacer que las emociones sean tan reales sin caer nunca en el morbo? ¿Cómo no juzgar ni criticar? 

Tus historias no hacen juicios, cuentan emociones, pero nunca para que dejen un sabor amargo en la boca. ¿Me equivoco si digo que su intención era enfatizar que juzgar a una persona por su fe está mal?

El primer libro que escribí fue sumamente explicito sobre una violación/tortura, cuando comencé Nahla quise hacer algo diferente y logré una novela qué a pesar de manejar un tema duro, es bastante ligera y divertida. 

Con Jameela me dije que no habrían escenas explicitas a pesar de que se prestaba el tema, así que me concentré en sus sentimientos, había que contar que ocurrió en escenas cortas y que fueran reales. 

El tema árabe es un tema complejo, no cuestiono su fe, si no su falta de libertad hacia las mujeres, todas tenemos derecho a ser libres, a tomar nuestras propias elecciones con respecto a nuestra vida, cualquier cosa diferente a eso está errado. 

Creo que mis novelas muestran lo que sienten las mujeres a ser consideradas objetos de cambio.

4) A lo largo de las historias de la saga Hermanas Sfeir has representado las diversas obligaciones que la ley impone a las mujeres, y también los diferentes puntos de vista de los Al-Husayni. 

Los miedos de cada uno, las obligaciones que sentían y los deberes que tenían que cumplir. 

A cada uno le has dado fortalezas y debilidades, en ninguno de ellos has creado el clásico príncipe azul, pero Kazim, para mí, representa todo lo que un hombre debe ser. ¿Te inspiró alguien para delinear el carácter de este personaje?

Creo que mi esposo está retratado en varios aspectos de la personalidad de Kazim, más mi protagonista tiene otros atributos añadidos que lo hacen maravilloso. 

Siempre tengo como norte que apoyen a su pareja, en ningún caso me gusta reflejar rasgos de maldad en mis hombres. A veces toman malas decisiones, pero todo tiene una causa.

5) Yo suelo preparar entrevistas después de publicar todas las reseñas de un autor, en tu caso no lo es, así que tengo que tener más cuidado de no dejar que nada sea espiado. 

Además de las historias de Hermanas Sfeir, he leído Un árabe para Navidad y Halim, que son las historias de dos de los hermanos Al-Husayni. Habiendo conocido a la gran familia Al-Husayni a lo largo de las historias de Nahla, Jameela, Jade y Zahira, esperaba que también escribiera sobre los otros hermanos. 

Husain es un chico dulce y tímido, que se esconde tras una fachada de payaso y Halim es un hombre con tanto dolor en el alma, el dolor que le dio la poca atención que le dio su padre, y el de la traición de Martha. 

Dos hombres diferentes, pero a la vez dos caras de una misma moneda, concretas y fieles, a sus familias y a sus mujeres. ¿Dónde encuentras la inspiración para construir personajes tan completos y fascinantes?

¡Ay muchas gracias! ¿Decirte de donde salen? De mi cabeza en su totalidad, quizás he leído tanto en mi vida que es como armar un rompecabezas donde tomas lo más interesante, lo que queda en el subconsciente. 

Mis hombres tienen que ser íntegros, correctos, todos los buenos atributos que esperamos en una persona, pero que tengas esas debilidades que los hacen humanos.

6) A pesar de que he entendido que querías demostrar que los árabes no son todos iguales, más allá de mi opinión, no crees que la forma en que has delineado las costumbres, obligaciones y abusos que tienen las chicas árabes de tus historias Tuvo que sufrir, ¿puede generar aún más odio hacia esta comunidad ya tan “odiada” por las diversas acciones deplorables cometidas por algunos de ellos?

La mayoria de mis personajes árabes son personas buenas, como siempre hay él o los villanos que condimentan la historia. 

Sin embargo, lo que cuento en mis novelas sobre sus costumbres es real, ocurren todos los días en algunas culturas árabes, más bien he suavizado ciertas prácticas para no ofender a las lectoras más sensibles, pero las mujeres árabes de clase alta viven en una jaula de oro y las de clases baja viven en la misma jaula, pero su vida es mucho más dura. 

Creo que el odio hacia una comunidad es un concepto errado, las acciones son individuales, si no puedes ver eso, el problema eres tú y cualquier información real o ficticia que recibas exacerbará ese odio.

7) Jake, no es árabe, no es musulmán y ni siquiera católico. Es británico y extremadamente celoso de sus hijas. 

Me divirtió su reacción al chico enamorado de Jade, pero cuando leí su reacción a la expresión de Haidar frente a su Sarah, me eché a reír. ¿Puedo esperar una historia entre los dos, ahora muy jóvenes de Steel-Al-Husayni?

Jake se perdió la mayor parte de la infancia de Jade y que Nasser quisiera “llevársela” tan joven lo enfureció, sin embargo, esa ira fue su forma de mostrar el miedo y la preocupación de perderla. 

Con Sarah, Jake se ha dado cuenta de que el tiempo pasa muy rápido y teme que se enamore y case muy joven. 

La historia está allí, puede que la desarrolle en un futuro, como pasó con Halim que hablé de su divorcio en Jameela y la escribí el año pasado. 

Haidar y Sarah tendrán que esperar su turno ya que pertenecen a otra generación, antes tengo otros personajes que desarrollar.

8) Como ya tuve la oportunidad de contarte, todas las historias me gustaron, pero la que más me gustó fue la de Jameela, con la de Halim en segundo lugar. 

Es admirable su forma de renacer después de haber tenido que soportar vidas en las que antes no tenían otra opción, y con las consecuencias de las malas decisiones después, es admirable. 

Sin resentimientos de su parte, solo la voluntad de vivir la mejor parte de la vida donde puedan hacer todo lo posible para ser felices. 

Habiendo dicho eso, ¿no crees que has sido demasiado malvada con Halim? 

Si las acciones de Sara son justificables, no entiendo por qué una persona interesada solo en el dinero como Martha debería haber guardado silencio sobre su condición después de la muerte del jeque, en lugar de intentar obtener el prestigio que siempre quiso.

Creo que el personaje que más sufrió en ese libro fue Sara, no Halim, él solo vivió las consecuencias de sus acciones, no debía dejar a su esposa desamparada y a merced de su padre. 

Y con respecto a Martha en realidad no estaba enamorada de Halim, quería lo que él podía proporcionarle, así que cuando el jeque murió ya ella tenía una vida hecha en los Estados Unidos y aunque no fue una buena madre, en cierta medida amaba a su hija y no quería correr el riesgo de perderla porque pensaba que él haría todo lo posible por quedarse con Hope o la obligaría a volver a Reino Unido. 

Martha tenía suficiente dinero y estaba cumpliendo su sueño de tener un taller sin la interferencia de nadie. Si regresó a buscarlo después de tantos años es porque necesitaba más dinero y para aliviar la presión de Hope.

9) Zendaya rechaza la elección impuesta por su padre, pero luego acepta elegir un marido que coincida con los deseos de su padre en menos de un mes; ¿No es eso una contradicción?

Zendaya se debate entre dos opciones, o se casa con su primo o encuentra un novio árabe de buena familia que sea de su agrado, si no será repudiada por su familia. Escoge lo que considera es la mejor opción. 

Aunque para nosotros esa libertad de elección es poca, para ella es un gran avance y prefiere seguir teniendo el respaldo y el amor de sus padres que enfrentarse sola a la vida, que es lo que sufren las chicas árabes que se rebelan a la selección de marido impuesta por su walli.

10) Jade siempre ha tenido carácter, y lo ha demostrado desde las primeras páginas de la Historia de Nahla. ¿Dónde estaba todo este carácter, toda su inteligencia, cuando huyó de lo que sentía por Nasser?

El miedo hace que tomemos malas decisiones, puede hacernos irracional y que actuemos por impulsos y si recuerdas ella vivió el secuestro de su madre a manos del jeque, el padre de Nasser, también todo lo que sufrió Jameela y aunque también vio buenos ejemplo, también vio mujeres dedicadas solo a sus familias, algo que ella no deseaba en ese momento. 

Aunque era muy inteligente le faltaba madurez emocional.

11) He leído que llevas unos años acercándote a la escritura y sé que los que he leído no son los únicos libros que has escrito. ¿Crees que hay un género que nunca escribirías? ¿Y por qué?

 Hay muchos géneros que no escribiría, en realidad la mayoría, pero tengo la certeza de que nunca escribiría un libro de autoayuda, ni religioso. 

Soy autora de romántica, pero dentro de los subgéneros no creo que escriba histórica y no es porque no me guste, de hecho, me encanta, pero respeto a quien lo hace ya que no es fácil por toda la documentación que conlleva.

12) De madre a madre, si una de sus hijas quisiera casarse con un muchacho árabe, ¿cuáles serían sus miedos?

Que se la llevara a un país árabe donde sea anulada su libertad, que solo dependa del marido para vivir sin más opciones porque quizás en un futuro no quiera seguir con él y no podría dejarlo ya que perdería a sus hijos. 

También que sus hijas sean obligadas a casarse en contra de su voluntad.

13) En sus historias ha descrito a hombres y mujeres realmente hermosos, ¿utilizó presta-caras? ¿Quién?

Nunca utilizo presta-caras para escribir, salen de mi imaginación, aunque debo confesar que me cuestan las descripciones, estoy trabajando en eso.

14) ¿Tiene un autor / autor en quien se siente inspirado o que simplemente ama de una manera particular? ¿Quién?

Tengo muchos autores que me encantan y son mucho los que podría nombrarte, en históricas amo a Mary Balogh, Julia Quinn, Lisa Kleypas y Julie Gargoowd, de romance oscuro Tillie Cole, Lena Valente, Cherisse Sinclair de contemporánea amo Las Harlequim y así puedo seguir nombrando mucha gente.

15) Si piensas en el futuro, ¿dónde te ves dentro de diez años?

Cuando se viven muchas preocupaciones y tu futuro es incierto aprendes a no pensar mucho en él. Mis metas son a corto plazo y se relacionan más con mi familia que con el escribir, pero soñando, me gustaría ser una autora consolidada que dedique menos tiempo a promocionarse para vender y más a escribir.

16) Última pregunta antes de despedirse, ¿ya estás trabajando en otro libro? ¿Puedes decirnos algo?

Sí, estoy trabajando en dos libros en uno de los Hermanos Al-Husayni que es Ashira y en la segunda parte de Trabajo Involuntario.

Bella, es hora de despedirnos, yo y todo el personal de Recensioni Young Adult, queremos agradecerte por aceptar colaborar con nosotros y por esta maravillosa charla. Esperamos tu próximo libro, esperamos verte pronto, Je

Muchas Gracias a ti por la invitación. Un abrazo.

DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Bella Hayes