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DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Valentina Cavallese

DUE CHIACCHIERE IN COMPAGNIA di Valentina Cavallese

Oggi la nostra Eleonora intervisterà per Recensioniyoungadult Valentina Cavallese, autrice del libro fantasy Roxanne. L’ultimo incanto, di cui troverete la recensione proprio sul blog.

  1. Ciao Valentina! Abbiamo avuto modo di conoscerci virtualmente ad aprile, proprio in piena pandemia. Quanto ha influito sulla tua scrittura e su di te come persona il lockdown?

Ciao Eleonora! Senza considerare, per un momento, l’impatto devastante che ha avuto nei confronti di molte famiglie e molte attività lavorative, per me la quarantena è stata un’esperienza interessante. 

Sono esperienze che ti mettono a nudo, richiamano alla luce l’istinto animale della sopravvivenza. Le situazioni di pericolo ribaltano sempre la scala delle nostre priorità, fanno pensare. 

Ha tirato fuori il peggio e il meglio delle persone; dal canto mio, ho realizzato quanto la fortuna sia mutevole e il tempo sia prezioso. 

Per quanto riguarda la scrittura, non c’è stato alcun tipo di impatto; scrivere mi porta in una dimensione che resta sempre intoccata dagli eventi esterni.

  1. Nel 2015 hai esordito sulla piattaforma Wattpad. Cosa ti ha spinta ad “osare” e buttarti nella pubblicazione di un cartaceo (di cui mi hai gentilmente omaggiata)?

Non ne ho davvero idea, credo che abbiano influito più fattori; è stata una specie di reazione a catena. Vedevo che alle persone piaceva quello che scrivevo, ed era la prima volta per me che quel che facevo aveva una risonanza concreta. 

Ricevevo messaggi di ragazze che mi ringraziavano non tanto per la storia in sé, ma per certe emozioni che ero riuscita a suscitare in loro, e questo mi ha accesa, letteralmente, come una fiamma. 

Grazie ai miei lettori ho scoperto la fiducia in me stessa – sono sempre stata una ragazza molto timida e introversa, senza una reale passione. Insomma, ho unito l’utile al dilettevole: star bene e far star bene.

  1. Parliamo di Roxanne. Ritengo che questa protagonista abbia una marcia in più per via della sua forza interiore, quanto c’è di Valentina in lei?

C’è tutto di Valentina, in lei, così come negli altri personaggi. 

Ognuno di loro è un simbolo e possiede una caratteristica mia, un pensiero mio, un desiderio mio. Metto in loro quello che non riesco a mettere nel mondo, comprese le mie fragilità. 

In particolare, in Roxanne mi sono resa conto di aver voluto risvegliare quell’archetipo che Clarissa Pinkola Estés, autrice di Donne che corrono coi lupi, chiamerebbe la Donna Selvaggia, e che in me ancora dorme. 

Roxanne corre a piedi nudi, la montagna è la sua casa, dice quel che pensa a costo di apparire arrogante. Vuole correre, correre, correre… ma non sa bene dove vuole andare.

  1. Ho apprezzato tantissimo la cura lessicale in tutto il romanzo, ogni termine e ogni tempo verbale è al posto giusto. Curi molto questo aspetto o è una caratteristica naturale del tuo stile?

Da questo punto di vista devo tutto alla mia editor, Federica Piacentini. Lei mi ha insegnato il valore delle parole. 

Insieme abbiamo pulito e ripulito il testo più volte, finché non sono riuscita ad afferrare il vero senso della scrittura – io ho iniziato a leggere e scrivere relativamente tardi, perciò prima di conoscere lei non sapevo davvero quel che facevo. 

Scrivere non è parlare, e quando si scrive si ha tutto il tempo di analizzare, di cancellare, ripensare, raffinare. 

Mi ha insegnato a mettere in ordine, a soppesare le parole e i pensieri. 

Ho ancora molto, tutto da apprendere, perciò sono davvero contenta che l’impegno che ci abbiamo messo venga ripagato in questo modo. Ti ringrazio!

  1. Mi piace molto il modo in cui tratti l’IO e il viaggio interiore che i due protagonisti compiono. C’è un libro che ti ha ispirata da questo punto di vista?

Ammetto che l’Io è un argomento che mi interessa in modo speciale, e sono felice tu l’abbia apprezzato. In fondo, non parlo d’altro e non mi interessa parlare d’altro. 

L’ispirazione arriva da fonti differenti. Da un lato, leggo molti libri sulla crescita spirituale e personale; dall’altro, c’è la trilogia Queste oscure materie, di Philip Pullman. 

Ecco, questo è stato il primo autore a insegnarmi che anche, o meglio, soprattutto tramite il fantasy si può parlare di cose davvero importanti.

  1. Tra i libri di genere Fantasy (Urban, Paranormal) c’è una serie o un libro singolo che secondo te rappresenta un must have?

Io credo che si possa concordare sul fatto che la lettura sia un’esperienza soggettiva. Ci sono libri che sono stati molto importanti per me quando ero più piccola, ma che ora ad esempio non rileggerei. 

Quindi non credo esista un must have, così come che possa esistere un libro incapace di insegnare qualcosa (ad esempio, come non scrivere). 

Non saprei darti un titolo, tuttavia penso che sia fondamentale leggere i classici, del fantasy in questo caso, perché quelli hanno fatto la storia del genere; rappresentano dei punti di riferimento, che ci piaccia o meno lo stile di scrittura che propongono, e ci aiutano a sviluppare un minimo di senso critico.

  1. Ogni tuo personaggio, pur evolvendosi, resta fedele a se stesso. èstata una scelta voluta o frutto del caso?

Probabilmente è frutto del caso! Cerco di immedesimarmi nei miei personaggi più che posso, ma c’è sempre il rischio che restino più fedeli all’autore, che a “se stessi”. 

Ognuno di loro deve capire qualcosa, e ogni scelta che fanno tende a quel qualcosa. A volte pensiamo che noi non saremmo mai in grado di compiere un determinato gesto; e invece la differenza sta nelle circostanze. 

Non sappiamo mai chi siamo davvero finché non facciamo qualcosa che ci costringe a rivalutarci. Così sono un po’ anche i miei personaggi.

  1. Parliamo della copertina. Sia fronte che retro sono meravigliose e di sicuro attirano l’attenzione incuriosendo il lettore. Come sei arrivata a questa immagine?

Grazie di cuore! Ho avuto la fortuna di inciampare nelle immagini giuste. 

Ho visto quella modella, e ho pensato che potesse assomigliare molto a Roxanne (nella foto originale ha i capelli color caramello, proprio come lei). Il bosco è un luogo simbolico quanto rappresentativo. 

Per il resto, devo ringraziare il grafico, Lou, a cui affiderò sicuramente anche le altre copertine.

  1. Sbirciando un po’ ho trovato il tuo racconto lungo “Caccia al tesoro”, una lettura un po’ diversa rispetto a Roxanne. C’è una categoria del romance che non riesci a leggere o di cui non riusciresti a scrivere? Perché?

Del tutto diversa, hai ragione! Mi piacerebbe imparare a scrivere racconti brevi e lunghi; Caccia al tesoro è stato un esperimento, dato che mi si era presentata l’occasione di provare. 

Generalmente apprezzo tutte le categorie del romance che contengono in sé almeno un elemento fantasy; escluderei l’erotico e il romanzo rosa a sfondo storico. 

L’importante per me è che la storia d’amore non sia la grande protagonista fine a se stessa; anche in Roxanne, come in ogni buon paranormal romance, c’è una storia d’amore, ma è più funzionale che fondamentale. 

Ecco, l’amore da solo non mi basta, dev’esserci un worldbuilding che mi fa sognare, personaggi forti e interessanti, che non esistono solo in funzione di qualcun altro. 

In Caccia al tesoro ad esempio c’è sempre amore, ma di altro tipo; genitoriale, amichevole, umano.

 

  1. Sappiamo che la serie di cui fa parte Roxanne è composta da altri due libri. Puoi dirci qualcosa sul prossimo capitolo?

Sì, è una trilogia, è nata così, ma durante la stesura del secondo volume sto ipotizzando una tetralogia. 

Ho molto materiale per il secondo volume e forse sarebbe meglio dividerlo; vedremo! Si chiamerà Il sacrificio, e non ha nulla a che fare con la versione che avevo pubblicato su Wattpad. Ogni capitolo è stato riscritto da zero. 

Posso anticiparvi che non sarà più ambientato a S. Leonum, ma a Tikal, ovvero il mondo sotterraneo dove vive Tobias. 

Entreranno in gioco personaggi nuovi e quelli vecchi si riveleranno per quel che sono davvero; ci sono molte cose che Roxanne non sa di Tobias, e nemmeno di se stessa. 

Ho cercato, in questo libro, di approfondire l’aspetto storico e culturale; Tikal era una città maya molto importante situata nel Guatemala, nella foresta di Petén. 

Stavolta non è stata la fantasia a ispirarmi, ma la storia di una cultura che mi ha sempre affascinata. Sono davvero molto impaziente di mostrarvi questo nuovo mondo!

Grazie da parte mia e di tutto il team Recensioni!

Grazie a voi per queste domande stimolanti! È stato un vero piacere potermi aprire con voi.

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